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Gli anni 90 sono stati particolarmente importanti per la musica elettronica. Noi abbiamo selezionato venti tra le migliori tracce uscite nel 1996, il cuore di questo periodo d’oro.

Continua il nostro viaggio nella migliore musica dei passati anni. Dopo aver individuato in questo articolo diverse perle che quest’anno spengono venti candeline, facciamo un passo indietro. Queste sono le venti tracce migliori che il 1996 ci ha offerto:

Richard Wolfsdorf (aka Ricardo Villalobos) – Bosch

Una delle produzioni più famose dell’artista cileno non uscì a suo nome, bensì sotto un suo noto pseudonimo: Richard Wolsdorf. L’EP “MDMA“, tra i suoi primi lavori in assoluto, contiene l’omonima traccia e questo gioiello, che rispecchia meglio la sua personalità artistica.

Drexciya – You Don’t Know

Molti degli artisti più affermati della scena nel 1996 si limitavano a muovere i primi passi, nel migliore dei casi. Drexciya, progetto affiliato a Underground Resistance, era invece una realtà già affermata e decisamente avanguardistica. I membri James Stinson e Gerald Donald producevano in quell’anno “The Return Of Drexciya“, disco tra i più interessanti dell’intera storia di UR.

Jeff Mills – The Bells

Nel 1996 un signore di Detroit creava quello che sarebbe diventato un inno per quanto riguarda la musica Techno. Su Purpose Maker, sotto-etichetta della Axis di Mills, usciva “Kat Moda EP“. Una traccia in particolare, “The Bells”, è capace ancora oggi di far letteralmente impazzire qualsiasi dancefloor.

Robert Miles – Children

Roberto Concina, meglio conosciuto come Robert Miles, nel 1996 confezionava un disco che sarebbe entrato nella storia della musica. Un disco talmente importante da influenzare tutta la musica elettronica, nonostante appartenesse a un genere relativamente distante da Techno e House.

Glenn Underground & Cei-Bei – House Music Will Never Die

“La musica House non morirà mai perché ti fa sentire così bene”. È il testo stesso della canzone a descriverne l’essenza e a far capire quanto Glenn Underground sia un artista fondamentale nella storia di questo genere.

Armand Van Helden – The Funk Phenomena

Old School Junkies” è stato l’album di consacrazione per una leggenda della musica House come Armand Van Helden. Non è solo il brano più rappresentativo di un produttore e di un particolare stile musicale. È il suono di una generazione.

Moodymann – I Can’t Kick This Feelin When It Hits

Non sono molti gli artisti attivi più di vent’anni fa ad essere ancora sulla cresta dell’onda senza mai essere scesi a compromessi. Ma Kenneth Dixon Jr., aka Moddymann, è sicuramente uno di questi. Nel 1996 Kenny campionò l’immortale “I Want Your Love” dei re della disco, gli Chic. Il risultato è un capolavoro.

Surgeon – Atol

Nonostante questa traccia sia stata prodotta qualche anno prima, è nel ’96 che viene inserita nel più celebre album di Surgeon, “Communications“. Tra le migliori produzioni Techno della storia, è la definizione in musica di “trascinante, inarrestabile”.

Daft Punk – Around The World

Daft Punk. “Homework”. Sarebbe superflua ogni altra parola.

Dave Clarke – Wisdom To The Wise (Red 2) (Robert Hood Remix)

L’ineccepibile Robert Hood mette le mani su una meraviglia di Dave Clarke. La Techno si tinge del giusto groove e si sente. Curiosità: nello stesso EP, “No One’s Driving“, Clarke viene remixato anche da dei giovani Chemical Brothers all’inizio della carriera.

Robert Hood Presents Floorplan – Funky Souls

Di nuovo Robert Hood protagonista, questa volta nelle vesti di Floorplan. Di fatto, l’EP “Funky Souls” è il primo ad uscire nell’ambito di questo progetto di Hood, oggi condiviso con la figlia Lyric. La traccia racchiude la stessa essenza sprigionata recentemente da brani di enorme successo dell’artista di Detroit; vedi “Never Grow Old” e “Tell You No Lie”.

Planetary Assault Systems – Surface Noise

Artista tra i più influenti della storia della musica elettronica, etichetta fondamentale per il genere. Non è un caso se questa uscita è tuttora considerata una delle migliori nella storia della musica Techno. Pionieristica.

Mood II Swing – Do It Your Way

Dire che John Ciafone e Lem Springsteen sono tra i più grandi protagonisti della storia della musica House è un eufemismo. Due artisti che incarnano perfettamente lo spirito newyorkese e che, infatti, sono usciti su tutte le etichette che hanno fatto la storia della città, da Nervous a Strictly Rhythm, passando per Cutting Traxx e Nite Grooves.

Kenny Dixon Jnr. – Winter Breeze

House finemente jazz-influenced nella seconda traccia firmata Kenny Dixon di questa raccolta. L’EP, “Soul Sounds“, è stato tra i primi rilasciati dalla Soul City di Mike Banks, uno degli storici fondatori di Underground Resistance.

Aphex Twin – Fingerbib

Tutta la particolarissima capacità artistica, la voglia di sperimentare e l’inquietudine di Richard David James in questa traccia estratta dal “Richard D. James Album“. In breve, l’incontro tra Aphex Twin e Warp Records dà i frutti che si possono immaginare.

Dopplereffekt – Pornoactress

A proposito di artisti che all’epoca muovevano i primi passi, per i Dopplereffekt l’EP “Infophysix” segna la terza uscita, a solo un anno dal debutto discografico. Siamo anni prima dell’incontro con DJ Hell e del vero e proprio successo, ma si sentono già in maniera robusta le influenze teutoniche dei Kraftwerk.

Boo Williams – Make some Noise

Se parliamo di musica elettronica negli Stati Uniti, a metà anni ’90 esistevano sostanzialmente tre città: Detroit, New York e Chicago. Per quanto riguarda quest’ultima, Boo Williams era uno dei custodi più importanti e ineccepibili del suo suono. È proprio nel ’96 che l’artista pubblica il suo album di debutto, “Home Town Chicago“.

Innerzone Orchestra – Bug In The Bass Bin (Jazz Version)

Chi conosce la musica elettronica, sa che sono molteplici i modi in cui questa può venire a contatto con generi che appaiono distanti. Per quanto riguarda l’incontro col Jazz, sicuramente il nome di Carl Craig non può essere ignorato. In questa meraviglia firmata dalla Innerzone Orchestra, una traccia del 1992 viene rivisitata in chiave ancor più Jazz.

Sterac – Primus

Un paio di decenni fa il confine tra House e Techno era decisamente più sottile rispetto a oggi. Steve Rachmad è semplicemente la dimostrazione vivente di ciò. Un artista capace di coniugare sonorità diverse come pochi altri nella storia dei due generi. Nel 1996, all’inizio della sua carriera, produceva già gioielli di tale qualità.

Wink – Are You There…

Impossibile evitare dell’acidità se si parla di un’epoca come questa. Josh Wink mette le mani sulla storica Roland TB-303 e crea una traccia emblema dell’intramontabile suono acido.