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Le norme anti-covid sono ancora molto restrittive nel Regno Unito, uno dei Paesi più toccati dalla pandemia in atto. Nonostante questo circa 6000 persone hanno partecipato a due diversi rave illegali vicino a Manchester negli ultimi giorni.

Nel Regno Unito in questo momento sono permessi assembramenti fino a un massimo di sei persone provenienti da diversi nuclei familiari. Questo perché il Paese d’Oltremanica ha subito un danno pesantissimo dalla pandemia da coronavirus in corso, con più di 40.ooo decessi e quasi 300.000 contagi. Il premier Boris Johnson, egli stesso vittima del virus, è stato aspramente criticato per la gestione, inizialmente molto superficiale e imprudente, dell’emergenza.

Nonostante i cittadini britannici abbiano fatto le spese di una contestabilissima amministrazione della vicenda, alcune migliaia di persone negli ultimi giorni hanno rischiato di mettere nuovamente in serio pericolo la salute pubblica. Sono circa 6000, infatti, le persone che hanno partecipato a due diversi rave illegali lo scorso sabato nei dintorni di Manchester.

Non solo sono state completamente ignorate le leggi in vigore, ma in occasione di questi due eventi si sono verificate una morte per sospetta overdose, tre accoltellamenti e una violenza sessuale. Il video di seguito mostra alcune immagini dei due eventi (uno dei quali definito “Quarantine Rave”), degli scontri tra alcuni raver, di una delle persone accoltellate e del disastro lasciato sul posto dai partecipanti ai rave.

Pare che la polizia abbia deliberatamente scelto di non intervenire, spegnendo la musica e disperdendo le folle, per mancanza di personale necessario a compiere un’operazione di simile portata.