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Vinile si, vinile no. Usare o non usare un software per il mixaggio? Domande di attualità che hanno animato un dibattito sfrenato negli ultimi anni, con l’avvento delle nuove tecnologie. Ma, negli ultimi tempi, abbiamo assistito ad un massiccio ritorno alle ‘vecchie maniere’ e, in particolare modo i dati di mercato confortanti hanno segnalato l’incremento di vendite dei vinili.

Gli ‘integralisti’ del mixaggio sono contenti, specialmente chi ha sempre dettato dubbi e ombre sullo sviluppo di nuove tecnologie e software accompagnate all’arte sacra del mettere a tempo. Per gli amanti più spasmodici di questa disciplina è nata a Bologna una vera e propria scuola di mixaggio: si chiama Tava Tava e vengono insegnate parecchie cosette interessanti, come ad esempio (per citarne alcune) tuttii trucchi del mestiere, la meccanica del giradischi. Tutto senza l’ausilio di computer o accessori digitali vari. C’è solo il vinile.

L’ambizioso e nobile progetto è stato ideato da due djs, Guendalina Balzani e Francesca Faralli (in arte Guenda&Kina). Per ora si sviluppa con una giornata al mese negli spazi bolognesi di Granata Coworking in via San Carlo. Possono partecipare tutti: ventenni, trentenni, anziani e persino i bambini apprendono l’arte del mixaggio in vinile con l’aiuto di ospiti esperti.

Niente male davvero: speriamo che sul nostro territorio possano sbocciare sempre più spesso iniziative come questa, specialmente legate alle nuove generazioni che, attraverso questo tipo di insegnamenti, possono apprendere in pieno l’importanza di questo mestiere, senza sminuirlo come accade al giorno d’oggi (questo potrebbe interessarvi)