Un suono rapido, violento, crudo, al limite dell’hard techno, questo è Torsten Kanzler, uno di quelli che cavalca l’onda tedesca da parecchio tempo. Oggi Parkett ha il piacere di fargli qualche domanda per spulciare un po di più dentro la sua visione delle cose dette, fatte, mixate, prodotte, ascoltate.
ITALIANO – ENGLISH
Iniziamo con un gioco, dicci tre tracce che hanno cambiato la tua vita e che hanno cambiato il tuo rapporto con la musica.
Depeche Mode – “Personal Jesus”, Laurent Garnier – “Coloured City”, ho cercato questo disco dappertutto, e Jeff Mills – “The Bells”
Veloci, potenti, intensi, i tuoi set sembrano appartenere ad un’ altra era della techno, quando Sven Vath aveva il caschetto biondo e il mondo interno aspettava la LoveParade annuale, le cose sono cambiate un sacco da quegli anni. Cosa ne pensi dell’evoluzione della scena? Ci stiamo muovendo nella direzione giusta?
Credo che a Sven doni molto questo nuovo taglio di capelli 🙂 Non so se la Techno si stia muovendo nella giusta direzione, questo dipende dal pubblico. Quello che so e che io sto facendo le cose giuste, perchè faccio quello che amo e questo mi rende felice.
Club o Festival, quale sceglie Torsten Kanzler?
Adoro i Club perchè si è più a stretto contatto con il pubblico, si crea un interazione molto più immediata con il pubblico e puoi sentire le loro reazioni in maniera molto più intensa. Logicamente anche suonare ad un festival con migliaia di persone è sempre qualcosa di speciale.
Qual’è stata la miglior performance di Torsten Kanzler, quella che allaa fine ti ha fatto dire “Ok, sei stato grande”? E la peggiore?
Non mi viene un esibizione in particolare come la migliore. A colazione, in albergo, spesso penso “Che nottata incredibile”. Non so nemmeno dirti quale sia il mio peggior spettacolo, o se ce ne fosse mai stato uno ma di recente ho avuto questo sogno riguardo uno spettacolo nel quale ero talmente ubriaco da rovinare completamente il set e far scappare le persone dal dancefloor, un vero incubo.
Quali sono i musicisti che ti hanno influenzato di più?
Giorno dopo giorno ci sono etichette e artisti che mi influenzano e mi ispirano dandomi nuovi impolsi per una certa fase della mia vita. Io stesso mi lascio ispirare dalle cose di tutti i giorni, una canzone alla radio, un film o una sensazione durante il weekend. Ciononostante, Chris Liebing, Black Asteroid e Adam Beyer sono gli artisti che hanno avuto più influenza su di me nel tempo.
Quando e perchèTorsten Kanzler ha deciso di diventare un musicista?
Quando ho capito che produrre musica e suonare nei club sono le cose che mi rendono felice, è stato un processo piuttosto lento che ha avuto un effetto lungo e duraturo sulla mia vita.
Progetti per il futuro? Dove ti portera la tua musica nei prossimi mesi?
Oltre al lungo tour, durante le scorse settimane ho speso un sacco di tempo in studio, ho appena terminato alcuni remixes per Poy Poy e Björn Torwellen e sto lavorando sul mio prossimo EP. Oltre a questo mi preparo per una stagione estiva all’aria aperta, suonerò in moltissimi festival quest’anno.
Intervista e Traduzione Franco Amadio
ENGLISH VERSION
Hi Torsten Kanzler, let start with a game, tell us three tracks that changed your life and three that changes the way you feel about the music.
Depeche Mode – “Personal Jesus”, Laurent Garnier – “Coloured City”, I was hunting this record forever, and Jeff Mills – “The Bells”.
Speed, powerful, intense, your sets back in the days seems coming from a different age of techno music, when Sven Vath had loong blonde hair and the whole world was waiting for every year’s LoveParade, things are changed a lot from that years. Which are your feelings about the evolution of the scene, do you think that Techno music is “moving in the right way”?
I think, this new short haircut suits Sven very well 😉 I don’t know if techno is evolving in the right direction, that is in the eye of the beholder. But I do know, that I myself am evolving in a positive direction, because I’m doing what I love and what makes me happy.
Clubs or festivals? Pick one.
I love clubs because the contact with the audience is closer. Playing in a club is something very essential, it provides an easier interaction with the crowd and you can sense their feedback more intensely. But of course it’s always something special to play for thousands of party people at a big festival, too.
What’s your best performance in your carrer, that one which at the end you said “Ok, I did it great”? And the worst?
I cannot name a certain gig as my best. At breakfast at the hotel I often think “what a crazy night”. I don’t know what my worst gig was or if I’ve ever had one actually. But I recently had a dream about a gig: I was so drunk that I blew my set and scared people away from the dancefloor, a real nightmare.
Which are the musician that influenced you the most?
Again and again there a labels and artists who influence and inspire me and give me new impulses for a certain phase of life. I myself get inspired a lot by everyday things like a song on the radio, a movie or just impressions from the weekend. But still: Chris Liebing, Black Asteroid, and Adam Beyer are the artists who have influenced me the most over the years.
Why and when did Torsten Kanzler choose to be a musician?
When I recognized that producing music and playing at the club are the things that make me happy. In the beginning it was a pretty slow process that later had a lasting effect on my life.
Projects for the future for Torsten Kanzler? Where will your music bring you in the next months?
I wasn’t only touring around a lot during the last few weeks, I also spent a lot of time in the studio. I’ve just finished producing some remixes for Poy Poy and Björn Torwellen and I’m working on my own upcoming EP. Apart from that I’m looking forward to an amazing open-air season, lots of festivals are scheduled this year.
Interview and Translation Franco Amadio