Si aggrava la questione attorno all’Amnesia Ibiza, dopo il raid antidroga del 5 luglio.
È stata messa in atto una sorta di raid in cui le forze dell’ordine sono arrivate in elicottero, munite di cani addestrati, per portare a termine un’operazione che riguardava reati di natura fiscale e traffico di stupefacenti, a conclusione di mesi di indagini. Tutto ciò è avvenuto alle otto del mattino, due ore dopo la chiusura del locale.
Il primo a riportare la notizia è stato proprio il sito web Diario de Ibiza, notizia poi rimbalzata nella rete molto rapidamente. Nell’operazione è stato arrestato il proprietario Martin Ferrer, ora accusato di riciclaggio di denaro.
La situazione se vogliamo è ulteriormente peggiorata, dal momento che il giorno seguente, il 6 luglio alle 7 di mattina, sono tornate in azione le forze dell’ordine all’interno dell’Amnesia Ibiza, le quali dopo ben diciassette ore di ricerche hanno rinvenuto la bellezza di due milioni di euro (qualche tempo fa il locale denunciò la repressione)
Al momento ci sono quattro persone agli arresti. Oltre al proprietario dell’Amnesia Ibiza, anche Marti Ferrer, figlio del proprietario e direttore artistico; David de Felipe, che ivi aveva il ruolo di business manager; e infine Vincete Pérez de Montis, contabile dell’Amnesia.
Mentre, come annunciato anche dall’Amnesia Ibiza, la programmazione prosegue nonostante tutto (ecco il calendario dei party Cocoon), anche le operazioni delle forze dell’ordine proseguono: al momento si indaga ulteriormente sull’Amnesia, ma anche su altre proprietà e sui rispettivi domicili che i quattro arrestati avrebbero sull’isola, a Barcellona e Palma de Mallorca.
Questo è probabilmente un ulteriore sintomo dello scarso stato di salute in cui versa l’isola, un tempo oasi e simbolo di feste estive a base di musica elettronica, oggi colpita da un declino della condotta dei visitatori stessi che sta causando non pochi problemi di decoro e di ordine pubblico.
Come andrà a finire? Diteci la vostra.
Paolo Castelluccio