fbpx

rocket-design

ARTS di Fabio Pagliarella

Ebbene si, il mondo del rock è balordamente cambiato, sono lontanissimi quegli anni dove Jimi Hendrix ospite del Monterey Pop Festival a fine concerto…

prese la sua Lei, una Fender Stratocaster, personalmente dipinta a mano con fiori e cuori. Una cara compagna di mistici amplessi distorti, la quale a fine rapporto le dette brutalmente fuoco, per poi distruggerla quando era ancora in fiamme.

Un gesto forte , estremo, su cui ancora oggi girano diverse voci, voci che fanno leggenda, e leggenda che fa rima con marketing!

Constatando quindi, che le chitarre non vengono spaccate più come una volta, qualcuno c’ha visto lungo, e quel qualcuno è lo studio italiano di design Rocket, che astutamente ha preso in prestito le linee inconfondibili del mondo della musica , per creare oggetti di puro design Rock & Roll.

rocket-design

Una trovata alquanto geniale possiamo affermare, che riesce a mantenere quel trait d’union tra i bei tempi andati, e la contemporaneità del design che è sempre in fase di evoluzione e sperimentazione di nuove forme.

La più accattivante tra i diversi articoli sarà sicuramente la mensola Smash hit, gioiellino in legno laccato con adesivi vinilici, adatta a sorreggere tutto il peso dei nostri ricordi ingombranti che solo nella nostra testa non possono stare.

Il GuyTray, per chi è stufo dei soliti vassoi pallidi e senza carattere, dalle linee sinuose e inconfondibili, capace di accogliere sei dei nostri migliori drink , composto dal piano in plexiglas e piedi in allumino, sagomato, modello Fender Stratocaster.

rocket-design

Long Drink Long Play, un set composto da quattro sottobicchieri in plexiglas, abbinabile al sopra citato vassoio GuyTray.

Grazie alle loro forme, ci riportano in quell’atmosfera di quando il nostro miglior vinile girava, e incurante di tutto tirava fuori quel suono grezzo ma caldo capace di appagare il nostro bisogno di riff e assoli selvaggi.

Queste e tante altre sono le trovate geniali di questi giovani designer, a noi non resta che scoprirle e, perchè no, portarle all’interno dei nostri soggiorni.

Fabio Pagliarella