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Chiunque si trovi a Londra per lavoro, per vacanza o per caso, e chiunque crede nel valore della libertà di espressione musicale dovrebbe armarsi di strumenti musicali e partecipare a questa protesta contro la morte della nightlife nella città Britannica.

Una protesta pacifica in supporto alla nightlife a di Londra inizierà questo Sabato, 8 Ottobre 2016.

L’iniziativa è capitanata dall’organizzazione di eventi e branding MEOKO, che si è resa molto attiva per la difesa dei valori e dell’identità culturale della vita notturna londinese. Finora l’evento ufficiale su Facebook ha già attirato più di 3000 partecipanti.

La dimostrazione partirà alle 13.00 (1pm) da Hoxton Square, nella East London, si muoverà lungo tutta la Old Street e la Hackney Road e terminerà in London Fields alle 16.00 (4pm).

Ai manifestanti è richiesto un comportamento pacifico e cortese, di indossare abiti che metterebbero per andare in un club per ballare (ma perchè, esiste una ‘divisa’ per andare a ballare?) ed essere equipaggiati con uno strumento musicale a piacere.

Uno degli eventi che ha certamente scatenato l’esigenza di organizzare questa manifestazione è stato la revoca della licenza all’organizzazione del Fabric, impedendogli in maniera permanente e definitiva di svolgere gli eventi e le attività che per anni hanno attirato artisti e appassionati (leggi qui per maggiori informazioni). Ovviamente i proprietari del locale hanno fatto ricorso contro la decisione delle autorità ed il processo d’appello avverrà il 28 Novembre.

Questo è solo l’ultimo dei grandi colpi inflitti alla nightlife di Londra, in questi mesi mutilata e ridimensionata.

La protesta, in questo contesto è “una richiesta al governo di fare un passo in avanti (e non indietro), valorizzare e proteggere gli aspetti estremamente preziosi e precari della nostra cultura, non solo a Londra ma in tutto il Regno Unito”.

L’organizzatrice della dimostrazione, Nicole Venter dice: “Dato che è la nostra cultura a renderci ciò che siamo, è evidente che nessuno di noi sarebbe chi è oggi senza i club, i bar, le gallerie d’arte, i festival, i concerti, i rave, le venue ed i party”.

Ryan Elia