Spesso ci si trova a descrivere le potenzialità di un giovane artista riferendosi ad opinioni soggettive, usando termini come “talento” o “promettente” sulla base di un sound particolarmente apprezzabile o di un disco di relativo successo; altre volte, invece, il talento di un artista è confermato da dati oggettivi che ne attestano la praticamente indubbia qualità, come nel caso di Giuseppe Maffei, aka Z.I.P.P.O.
Z.I.P.P.O è un dj e produttore di Locorotondo: è uscito su label come la Figure SPC (sotto-label della Figure di Len Faki) e la Enemy Records di Dustin Zahn, ha collaborato direttamente con Mark Broom, Fanon Flower e Kaelan, è stato uno degli artisti italiani più giovani ad esibirsi al Tresor e al Berghain di Berlino e, soprattutto, ha già fondato la propria etichetta, Fides, fino ad ora usata più come piattaforma per le proprie produzioni e collaborazioni.
Z.I.P.P.O., in breve, è uno dei pochi artisti del panorama Techno italiano di cui si possa tessere tranquillamente le lodi, senza timore di esagerare o di risultare di parte, e questa è la breve chiacchierata che abbiamo fatto con lui in occasione del secondo 3 Minutes 3 Questions (qui la prima intervista con Uner).