Abbiamo condotto una recensione di “Different Forms Of Expression”, l’ultimo EP siglato Drafted e Unthone pubblicato il 13 Gennaio dalla loro MM AUDIO. Nel lavoro configurano anche i remixes a cura di Andrea e Tadeo, due “accenti” di cui siamo rimasti particolarmente entusiasti e che altro non fanno che ribadire il grande spessore di un progetto siffatto.
Sì, lo ripetiamo: Different Forms Of Expression si presenta quale un four-tracker dal livello veramente considerevole; i motivi di una tale considerazione li si possono rintracciare su svariati livelli di giudizio e contemplazione cui proveremo a dare ordine nei paragrafi che seguiranno.
Come prima cosa, è un prodotto italiano, per lo meno nella stragrande parte della sua composizione. Il ché non è assolutamente un dettaglio trascurabile, anzi.
Ora, questo non vuol dire che siamo nell’intento di poter avanzare una promozione a pieni voti per il semplice fatto di riconoscerne sulle spalle le tinte del tricolore, mai vorremmo limitarci ad un superficiale semplicismo del genere: il verde, il rosso e il bianco non sono né condizione sufficiente né necessaria, costituiscono tuttavia quell’accezione assolutamente gradita cui non possiamo non porre un occhio di riguardo; immaginatelo come quello speciale ingrediente, quella presentazione, quel contorno che regalano un invidiabile valore aggiunto al tutto.
Sul secondo ordine di motivazioni, intendiamo soffermarci con particolare enfasi.
Aveste la possibilità di prestare un attento ascolto (come effettivamente vi è possibile seguendo il link che vi abbiamo disposto alla fine di quest’articolo) vi accorgereste di un “dettaglio”, se così lo si può definire, che in qualche modo contempla l’essenza fondamentale di questo lavoro: i rispettivi side dialogano con i sensi secondo dei codici completamente differenti, una different form of expression per l’appunto che lascia, tra B ed A o viceversa, completa libertà di interpretazione.
Chiaramente, questa ne è solo la nostra e all’attuale stato delle cose non possiamo certo sapere se corrisponda effettivamente all’idea che gli autori volessero lasciar trasparire, nonostante ciò, che “Ethernal Gates” e “Fleeting Moments” (più rispettivi remixes annessi) viaggino su frequenze diametrali, risulta innegabilmente evidente. Di accattivante interesse è anche la considerazione quì di immediato seguito: come Testa e Croce, realtà indipendenti e distinte, che costituiscono nella loro singolarità l’inscindibile corpus di un’unica e complessa realtà sistemica ed organica; allo stesso modo, i due lati dell’EP rimangono annessi ad un indice comune di fondo, un’estrazione assoluta che non può prescindere dalla sue manifestazioni relative.
Il lato di Ethereal Gates si è da subito dimostrato un super favorito; di tipicissima ispirazione “detroitiana“, ci ha rimandato con la mente ad una massiccia parte della discografia firmata Robert Hood (guardasi “Stereotype EP” oppure la serie “Moveable Parts” per riferimenti più diretti). Il filo viene tenuto ben teso dalla reinterpretazione di Tadeo; un mix ben coordinato rispetto l’impronta originale che porta avanti quell’insieme di “simboli” su citato, operando una formula chiaramente alternativa e assolutamente piacevole.
Allo stesso modo, Fleeting Moments pur prestandosi a tutt’altra tradizione, quella europea, non tradisce alcuna aspettativa; rimane a risaltare quanto di bello già precedentemente assimilato. Unthone e ANDREA decidono per delle sonorità molto più melodiche e celestiali di gradevolissima fattura ponendo un definitivo sigillo di qualità su questo prodotto.
Quì, gli snippets per l’ascolto.
Riccardo Di Marco