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Il polverone che si è alzato contro la night-life per i recenti fatti di cronaca, fornisce la misura esatta del livello di ipocrisia della società in cui viviamo. All’improvviso il clubbing sembra essere diventato la causa di tutti i mali di questo paese, ed intendiamoci nulla di nuovo, è una storia già vista che ciclicamente si ripropone sin dai tempi delle mamme anti-rave dei primi ‘90, passando per le neanche tanto lontane stragi del sabato sera.

L’attenzione che le istituzioni stanno riservando al clubbing lascia presupporre all’apertura di una stagione grigia per il mondo della notte, come se in Italia non avessimo altri problemi che far partire una campagna repressiva contro club ed eventi.

Probabilmente rappresentiamo il capro espiatorio perfetto, l’alibi su misura di moralisti e moralizzatori che proiettano sulle discoteche tutti i problemi di una società intera.
Lo sapevate che nella classifica dei decessi per assunzione di sostanze legali e non, il tanto spaventoso mdma o extasy come preferite è l’ultima tra le cause di morte, seguito solo dalla cannabis? Lo sapete che l’alcool ed il tabacco (che procurano introiti enormi allo stato) sono le sostanze che uccidono di più? Nessuno ad esempio dice niente sul fatto che la cocaina sia diventata una vera e propria piaga sociale nell’ultimo decennio? Forse no, perchè altrimenti non ci potremmo spiegare per quale motivo si sia aperta una stagione di caccia alle streghe contro il popolo della notte. Perchè poi “ad essere maligni” come dice il detto, “non ci si sbaglia mai“, e se proprio dovessimo andare a fare della dietrologia spicciola verrebbe da pensare che a più di qualcuno questa situazione potrebbe fare comodo. Potrebbe fare comodo ad un politico in cerca di voti ad esempio, perchè chiudere le discoteche è un argomento molto caro a bigotti e moralisti di cui l’Italia è piena, a cattolici, ad anziani che rappresentano ormai il bacino elettorale più esteso. Tutti ne parlano e tutti danno il proprio giudizio, sull’onda di un sensazionalismo creato ad hoc dai media, che “sbattendo il mostro in prima pagina“, hanno forse trovato finalmente il modo di vendere qualche copia in più.

Intendiamoci, la droga è un problema serio, e nei club se ne consuma, nessuno dice il contrario, ma se ne consuma tanta esattamente quanta se ne assume in altri luoghi di aggregazione giovanile. Oppure volete farci credere che i concerti siano diventati degli oratori dove un’aggregazione di salutisti apprezzano l’arte con purezza di spirito e di organismo? No perchè tra le varie dita puntate, che proprio non abbiamo digerito, ce ne è stato anche qualcuno di qualche musicista ultrasessantenne, che non ha perso occasione per mettersi su di un piedistallo a decretare sentenze, dimenticando che prima della techno, la cosiddetta musica “della trasgressione” era la loro. Vogliamo parlare dei morti per eroina e dei cervelli bruciati da LSD durante le varie rivoluzioni culturali da Woodstock in poi? Oppure adesso esistono anche droghe eticamente e socialmente accettabili rispetto ad altre? Ridicolo leggere persone puntare il dito su una sostanza, pur assumendone un’altra. “Razzismo tra droghe“, è una cosa che fa proprio ridere.

Polemiche a parte, crediamo, e su questo dovremmo essere tutti d’accordo, che non è vietando l’accesso in un ambiente che si possa risolvere il problema, il proibizionismo -ce lo insegna la storia- non porta a nessun miglioramento, anzi, probabilmente peggiora la situazione.

Tutto si può affrontare solo comunicando, solo parlandone. Solo la conoscenza e la consapevolezza possono aiutare a migliorare la situazione.

Per ritornare alla classifica di prima per esempio, un dato che ci ha colpito è sicuramente il vedere l’eroina tornare ad essere sostanza di largo consumo. Perchè diciamo questo? Perchè negli anni 90 era sparita, praticamente azzerato il consumo tra i giovani. Dopo che una generazione (la precedente) fu seriamente compromessa da questa sostanza, cominciarono massicce campagne informative sull’argomento, vuoi perchè c’era una diretta correlazione con il problema dell’AIDS, vuoi perchè forse c’era più maturità sociale; fatto sta che ovunque ti giravi c’era un volantino informativo, o una pubblicità progresso in TV che ti diceva: “Stai attento, non farlo perchè ti succederà questo e quest’altro“. È un dato significativo da non sottovalutare, le cose possono migliorare solamente informando. E’ l’unica forma di prevenzione plausibile, anche se purtroppo per ministri e politici questo non porta voti.

Sappiamo bene che ciò non avverrà, per fare un passo del genere occorre una maturità umana e sociale che ahimè in questo periodo non abbiamo, lo abbiamo dimostrato chiaramente condannando il Cocoricò come colpevole e vittima sacrificale, come causa di tutti i mali di una società che proprio non ne vuol sapere di assumersi le proprie responsabilità.

Clubbing is not a crime. 

IndustrialStrange Crew