Dati alla mano, pare che finalmente, per la prima volta dopo trenta anni, stia aumentando la produzione di vinili. Inoltre, con l’aumentare della domanda sempre crescente, stanno iniziando ad essere introdotti nel processo di produzione dei vinili degli approcci sempre più moderni e attenti al risparmio di energia.
E infatti, per contribuire al rilancio sul mercato di questo supporto tanto amato dagli audiofili, la startup tedesca NewBild ha progettato un nuovo tipo di macchinario stampa-dischi che dovrebbe presto entrare in circolazione. Il prototipo consta di due presse, un dispositivo per portare a fusione il vinile, un innovativo sistema idraulico di alimentazione e una componente in grado di operare tagli, il tutto controllato elettronicamente.
La compagnia si è preposta di implementare a breve anche un sistema per ridurre ulteriormente il dispendio energetico nella produzione. Tutta questa strumentazione è acquistabile al prezzo di 161’250 dollari. Sono sei cifre e potrebbe sembrare alto, ma solo finchè non lo si confronta coi prezzi che comunemente si hanno per questo tipo di strumentazione. Ad esempio, la Independent Record Pressing avrebbe di recente acquistato sei macchinari usati per ben un milione e mezzo di dollari (1’500’000 $), i cui pezzi di ricambio possono arrivare anche a costare cinquemila dollari (5’000 $) per una vite. Questi numeri possono quindi dare un’idea del grado in cui questa startup può alleviare i costi esosi per chiunque volesse intraprendere un’attività del genere.
Uno dei primi clienti ufficiali della NewBild è proprio Jack White. Sì, lui, Jack White dei White Stripes, che ha confermato di aver ordinato otto di quelle macchine per stampare i dischi della sua etichetta Third Man, quando nel 2016 aprirà il suo centro di produzione a Detroit.
Paolo Castelluccio
(Via ElectronicBeats)