La Involve ricorda Andreas Gehm facendo uscire un EP postumo, due tracce mandate dal producer tedesco a Regal prima di venire a mancare, e che ora saranno il modo migliore per salutare un grande artista.
Andreas Gehm è scomparso la mattina del 19 giugno di quest’anno. E’ stato un apprezzatissimo produttore acid tedesco, basato a Colonia, i cui brani sono stati rilasciati per una quantità di label come Abstract Acid, Bunker Records, Mathematics, Crème Organisation, Solar One Music, MinimalRome, Panzerkreuz ed altre. Oltre al genere acid spaziava anche con disinvoltura avventurandosi fino a territori più puramente Detroit Techno o toccando la Chicago House.
Purtroppo la sua è una storia delicata. Ha sofferto di problemi di salute cronici che lo hanno portato più volte ad essere ricoverato, causando per di più interruzioni frequenti nell’attività lavorativa. Queste problematiche si sono ripercosse sulla sua condizione economica peggiorando ulteriormente la sua situazione, inducendolo in un momento particolarmente difficile a chiedere donazioni per alcune spese essenziali. Un mese dopo l’uscita della compilation “GEHMilation“, rilasciata per aiutarlo economicamente, Andreas Gehm è mancato.
Nella dipartita di un artista, può accadere talvolta che lasci al mondo un ultimo lavoro, frutto del suo zelo e della sua passione. Ed è proprio ciò che è avvenuto nel caso di Andreas Gehm. Negli ultimi tempi stava lavorando ad un EP da rilasciare per la Involve Records di Regal. Brani che la label ha ricevuto, ma che non è stato possibile rilasciare prima proprio a causa della prematura scomparsa di Andreas e che hanno tenuto in sospeso le fasi finali del rilascio.
INV [012] porterà quindi la firma di Andreas Gehm, e ci preme particolarmente specificare che il ricavato delle vendite del suo EP postumo sarà devoluto in beneficienza all’Unicef, come espressamente voluto dai suoi amici più cari. Sarà composto di due tracce, dove sicuramente non mancherà di far cantare la sua inseparabile TB-303, compagna di viaggio nelle sue infinite sperimentazioni.
Paolo Castelluccio