Numeri da capogiro quelli che si contano ormai per la stagione Ibiza 2016: record di visite e prenotazioni contate dai censimenti ufficiali tra Gennaio e Ottobre. Quì di seguito, riportiamo il commento di alcuni esperti.
Lo abbiamo già anticipato in titolo: Ibiza 2016 ha visto passare più di 7 Milioni di turisti, più del 14,6% calcolato sullo stesso periodo nel 2015.
Che il trend del settore fosse in aumento non era cosa nuova, ma nessuno effettivamente si sarebbe aspettato un tale incremento a distanza di così poco tempo.
I numeri esatti sono stati evidenziati il 15 Novembre dal Diario de Ibiza riportando il risultato di un censimento che ha evidenziato le cifre dell’incredibile affluenza: 7.109.115 di vacanzieri.
Il fenomeno tuttavia, era già ben noto ed evidente ai professionisti del settore turistico già da tempo; una più che ferma consapevolezza di cui hanno avuto riscontro durante l’anno a vista d’occhio.
Secondo Vicent Torres, direttore del dipartimento turistico ibizenco, l’evoluzione ancora più significativa della vicenda non la ritroviamo tanto nella cifra assoluta quanto nei soli dati della parte finale della stagione estiva, soprattutto Ottobre.
Rispetto l’anno scorso infatti, i visitatori “da chiusura” sono stati il 33% in più, circostanza piuttosto anomala che contrassegna degli evidenti cambi di direzione, e una contestuale rimessa in discussione, per qual che concerne i così detti periodi caldi (o di punta) dell’isola spagnola.
Testimonianza molto interessante è quella di Juanjo Riera, CEO dell’Ibiza’s Hotel Federation, secondo cui, una possibile spiegazione dei dati, si ritrova in quello che lui ha definito “borrowed tourism”: traducibile come una considerevole fascia di clientela presa in prestito.
Ma da chi?
Date le precarie condizioni di sicurezza che hanno coinvolto i paesi della fascia Nord Africana e della Turchia, riportate all’attenzione dalla cronaca internazionale, molti hanno preferito sostituire queste destinazioni con le spiagge ed i locali dell’Isla; dunque il tutto si ridurrebbe a delle “circostanze eccezionali” e non è detto che in futuro la curva non fletta verso il basso, coerentemente con le analisi storiche.
Tutta queste considerazioni su Ibiza 2016 hanno un ché di molto paradossale ripensando a quanto questa sia stata una stagione piuttosto “turbolenta”.
Ricorderete sicuramente infatti dei molteplici raid compiuti dalle forze dell’ordine all’interno dello Space, dell’Amnesia, del Pacha, e del DC-10; interventi che hanno portato a molteplici arresti, multe, sanzioni, e al sequestro di milioni di euro in contanti, incassi dalla dubbia provenienza e natura.
Forse non vi è sfuggito all’attenzione nemmeno la notizia che coinvolse il party tINI & the gang, mai autorizzato dagli organi di competenza, rapporto su cui la stessa artista fece il punto via social prima dell’estate (leggi qui)
Il discorso prende una piega ancora più assurda se tiriamo in ballo le ultime parole di Carl Cox espresse in merito un generale stato di salute e benessere dell’isola e delle attività ad essa gravitanti.
Già da prima della sua leggendaria chiusura allo Space, Carl lamentava un precipitoso declino (iniziato già da qualche anno) legato ad una moltitudine di circostanze ma che hanno come una comune base di partenza essenzialmente due soli fattori: l’incontrollato innalzamento dei prezzi, sia di beni che di servizi; e l’imprevista ascesa di forti e accattivanti realtà alternative quali quella rumena e quella croata.
Il pensiero riassuntivo fu la famosa esclamazione: “Ibiza sta perdendo la sua corona” (leggi l’articolo qui)
Riccardo Di Marco