Giovanni Verrina e Germano Ventura, al secolo Howl Ensemble, sono le menti dietro alcune delle produzioni più interessanti e fresche degli ultimi anni e a capo della label Vinyl Only “HOWL”, fresca di release targata 100HZ. Abbiamo avuto il piacere di scambiare un paio di chiacchiere con due dei volti più interessanti della musica elettronica italiana.
Come vi siete conosciuti e come è iniziato il vostro rapporto?
Ci siamo conosciuti a Genova ma sarebbe successo in qualsiasi alto posto, club o città, era un incontro evidentemente già scritto. quella serata dovevamo suonare insieme come ci è successo a entrambi altre centinaia di volte, ma dopo una cena e qualche parola è iniziata la serata e dopo aver guardato le borse dei dischi abbiamo iniziato a suonare insieme e da quella sera non abbiamo più smesso.
Avete contribuito all’evoluzione e alla diffusione di un genere musicale che fino a qualche anno fa era considerato di nicchia, semi sconosciuto almeno in Italia. Adesso siete tra i più rispettati artisti del panorama europeo. Come vedete il futuro del genere? Ci sarà un’apertura al grande pubblico, o rimarrà comunque nelle posizioni periferiche della scena?
Non credo ci si possa classificare in un genere così definito, ed comunque è difficile farlo per qualsiasi artista e genere musicale, forse è addirittura sbagliato , facciamo musica da tanto e suoniamo da ancora più tempo, i suoni ai quali siamo legati e dai quali difficilmente ci staccheremo sono le nostre origini che partono da Basic Channel ai tanto amati Studio1, da qui nasce il nostre gusto minimale e techno, che anno dopo anno si evolve naturalmente in quello che più ci piace produrre o suonare. C’è una continua evoluzione nella ricerca del suono, da parte nostra e della scena che ci circonda, noi continuiamo a fare musica semplicemente seguendo il nostro gusto , senza dover per forza adattarci al suono che “impone” il trend del momento, credo sia normale che dopo anni di Hi Hat 909 aperto si voglia passare a un suono più scuro , mentale e minimale , ma altrettanto normalmente dopo un periodo di suoni malati e incastrati faccia piacere riaprirsi in sonorità più housy tornando al tanto amato Hi Hat aperto e felice.
Su All Inn inizialmente, e poi su HOWL, sono usciti già durante i primi anni di vita della label EP firmati OCH, Premiesku, Onur Ozer, Vlad Caia, Topper, Dana Ruh, Priku. Siete partiti fortissimi. Qual’é il vostro rapporto con la scena europea e rumena?
Siamo in continua ricerca di musica al di la del nome di chi la produce, come dicevo prima abbiamo un gusto ben preciso formato negli anni, che si è creato grazie esistenza di geni quali Thomas Brinkmann per un suono minimale o a Jeff Mills per la techno , partendo da questo legame intrinseco molto forte, ci si guarda intorno e si ascolta quello che offrono gli ormai tantissimi produttori , non c’è nessuna scelta in base alla nazionalità, sicuramente la scena dell’est ha creato un suono molto interessante che ha caratterizzato una nuova ondata minimale ipnotica, scura e avvolgente, che però, come accade a noi in produzione, dopo un po di tempo si ha voglia di ritornare “indietro”al suono più sporco ma forse più potente delle vecchie Mpc o Roland.
Come sono avvenuti i primi contatti?
Quando abbiamo iniziato con All Inn non c’erano così tante etichette come adesso, vendendo tante copie è diventata subito una piattaforma molto interessante per molti artisti, si può dire che con alcuni siamo cresciuti nel tempo insieme; in quel periodo siamo stati davvero sommersi di musica, si trattava solo di mantenere coerenza di suono e scegliere ciò che più ci piaceva e funzionava in pista. I primi contatti sono avvenuti come spesso accade dividendo consolle o parlandosi nel bel mezzo di un dancefloor, da li mail, skype e si parte a scambiarsi musica e idee, la maggior parte degli Ep sono nati così, e in tanti casi dopo il “primo contatto”sono nate delle amicizie.
Cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro di All Inn e HOWL?
Su HOWL stiamo formando una vera e propria squadra di produttori, dj e speriamo futuri amici, credo che la differenza la si faccia formando un gruppo di persone; non solo stampando musica. Insieme nascono idee e progetti di continuo, semplicemente per il piacere di fare o stampare musica, ci piacerebbe con Bassa Clan fare un ep partendo da un jam session fatta in studio. Ci sarà sicuramente qualche nuova entrata, ma per ora cerchiamo di fare girare i nomi che abbiamo scelto per garantire a loro una continuità di uscite e fare in modo che si possano identificare con l’etichetta. è uscito a metà Maggio un ep di 100 Hz del quale ci siamo letteralmente innamorati al primo ascolto, sono arrivate una ventina di demo, con ritmiche incredibilmente interessanti e complesse, difficilmente arrivano demo così e poi abbiamo scoperto essere tracce unreleased fatte negli anni 90, il che ci fa capire che può esistere musica senza tempo. Con All Inn abbiamo pianificato già tutto il 2017 e parte del 2018, il bello è che avendo all’interno di All Inn altre 3 sublabel (Nilla , All Inn Black e All Inn Limited) abbiamo la possibilità di poter inserire altri artisti / Ep senza rimanere “bloccati ” per troppo tempo.
All Inn e HOWL si collocano in due aree diverse della stessa corrente musicale. All inn piú mentale, tecnica, a volte chiusa e ridondante, con un primo approccio non facile ma contenente prodotti di grande qualità per esperti e addetti ai lavori. Howl invece propone sonoritá piú pensate per il dancefloor e che strizzano l’occhio all’house music. In quale di queste due vesti vi sentite piú a vostro agio?
Avere più etichette ti permette di stampare sonorità che fanno parte di te mantenendo però due linee musicali diverse , in alcuni casi le etichette sono stato musicalmente molto vicine, come è successo con il nostro primo album su HOWL, lo 001 per intenderci, quel album ci è servito come passaggio tra il suono più minimale di Verrina & Ventura a quello che sarebbe stata l’evoluzione più housy della label appena creata. La nascita di HOWL è avvenuta principalmente per stampare musica prodotta da noi senza dover aspettare i tempi , sempre troppo lunghi, di altre label, ne tantomeno sottostare ai gusti di altri label manager, sopratutto nella costrizione di un ep. Adesso sicuramente siamo più indirizzati verso la house, sia nei set che in studio, ma questa direzione non esclude in nessun modo l’amore per la minimale o la techno , come dicevamo prima è semplicemente una cosa ciclica come il divenire delle stagioni.
Molti dei vostri lavori portano dei titoli davvero singolari: La Terra Trema, Il Pavone di Oz, Le Notti di Cabiria che contengono a loro volta tracce dai titoli enigmatici come Labirinto Osseo, Passeggiata Archeologica, Seta Cremisi. Potete dirci qualcosa in piú a proposito?
Non so fino a che punto il nostro pubblico sia interessato ad approfondire , ma dal nostro primo album su All Inn “La Terra Trema” fino all’ultimo album su Nervmusic “Le Notti di Cabiria” abbiamo citato numerosi capolavori del cinema italiano, più precisamente del neorealismo nel dopoguerra, mi piace pensare che qualcuno a Mosca o a Tokyo incuriosito dai nostri titoli possa scoprire questi film e innamorarsi di un Visconti o un Fellini grazie alla nostra musica. Fa sorridere quando si va a mettere musica all’estero sentire come vengono reinterpretati i titoli a seconda della pronuncia , succede spesso che ci chiedano da dove vengano certi titoli e noi spieghiamo e consigliamo di cercarsi l’omonimo film dal quale abbiamo preso ispirazione.
Siamo convinti che gli italiani siano tra i dj più forti al mondo, quindi per quanto possibile supportiamo la scena oltre che con la musica , usando titoli in italiano per i nostri ep che vengono poi venduti in tutto il mondo.
Il Pavone di Oz é un Ep davvero fantastico. Non smetteremmo mai di ascoltarlo. Ci raccontate come é nato, e soprattutto come si sono sviluppate le collaborazioni con Praslesh e Birdmakingmachines?
E’ nato e ruotato tutto attorno alla A1 chiamata appunto Il Pavone di Oz, la abbiamo mandata a Raresh che l’ha iniziata a suonare rimanendo molto colpito sopratutto dalla groove swingata ,nonostante non ne faccia mai molti ha accettato con piacere di fare remix. Birdmakingmachines ci sono stati proposti ed abbiamo subito accettato, quella traccia eran perfetta per completare un doppio davvero speciale.
La gestione di HOWL è il più possibile minimalista, zero artwork, niente nomi alle tracce o agli EP, a cosa è dovuta questa scelta?
HOWL è nata per stampare musica, ci siamo dedicati molto nella creazione di un idea / logo di impatto che ci identificasse con semplicità ma allo stesso tempo con forza, creato il concept non perdiamo più tempo nella scelta dei titoli, che come hai notato erano abbastanza complessi e pensiamo solo a stampare a musica.
La prima idea era di fare un etichetta solo per noi, per stampare le nostra musica quando e come volevamo, da qui abbiamo scelto il nome partendo da Howl Ensemble; col tempo abbiamo ricevuto musica incredibilmente interessante da amici / conoscenti e abbiamo preferito allargare il giro con infinito piacere.
Alessandro Carniel & Franco Amadio