Il talk, l’incontro, lo scontro, la comune percezione, tavolozze bianche cui colorari di contenuti: Todi Festival ospita per il secondo anno consecutivo Sottocosmo: un “laboratorio” di ultimissima generazione che potreste ricondurre a fucina di significati, simboli e consapevolezze.
Avete per nulla confidenza con Teoria dei Sistemi e dei stati complessi? Detta così, potrebbe quasi sembrare una provocazione fine a se stessa e tratta in ballo per il solo gusto di farlo. Apparentemente potrebbe sembrare competenza dei soli circoli letterari ottocenteschi di più aulica inclinazione, pensereste che il corpus di significati che ne verrebbe coinvolto ricadrebbe sotto la categoria di astrusità immateriali completamente alienate dalla convivenza quotidiana. In realtà però, il discorso è molto meno metafisico da quanto chi ne è estraneo sarebbe legittimato a credere.
Nella sua interpretazione più elementare, questo nuovo presupposto scientifico e sperimentale – accreditato per altro dalle scienze naturali così come da quelle sociali – fa riferimento, molto semplicemente, a tutti gli schemi complessi (in termini di “ricchezza di significati”) che emergono (ecco anche perché Teoria dell’emergenza) a partire dall’interazione coordinata di (due o più) unità elementari. Dal momento in cui il singolo lascia posto alla collettività sotto un’unica bandiera dialettica, fa si che il sistema si beneficia di tutta una nuova dimensione di valore. La marcia non è mai deterministica, per lo meno non nei contesti sociali: un ascolto coinvolto e una trasmissione critica dell’informazione, ne sono gli imprescindibili presupposti alla base. Questo non vuol dire assolutamente che tutti devono essere d’accordo con tutti, in tal caso l’unica fenomenologia che andrebbe emergendo sarebbe uno sterile conformismo, una sommatoria caotica di conclusioni senza ne punto di partenza ne stallo di arrivo. Al contrario, ciascun agente che prende parte a questa nuova architettura di significati, lascia che le sue ragioni confluiscano in un ordine superiore; le posizioni si confutano, si dibattono, si criticano, ed è così che la stessa disciplina si negozia e si media da sola, vede emergere ai suoi piedi una nuova consapevolezza complessa regolata autonomamente dalla riscoperta logica dialettica.
Provate a contestualizzare adesso queste stesse dinamiche in un tavolo ove siedono direttori artistici, agenzie, promoters e artisti; ciascuno avrebbe da dire la sua, tutti avrebbero una specifica rappresentazione del mondo cui fanno parte allo stesso modo, seppur per diversi scompartimenti, ma tutti lo farebbero nel rigoroso rispetto della responsabilità a loro addebitata: la costruzione di nuovi schemi complessi che siano rappresentativi di più alti stati di consapevolezza, stati che a partire dalle influenze elementare, fecondano l’emergenza di nuove inesplorate prospettive indagate alla luce delle loro infinite potenzialità.
Il Live, ad esempio, non è più solo una formula di intrattenimento, non è più solo performance, è dialogo intriso di una carica pedagogica tra l’esecutore e il beneficiario, un’architettura condivisa e reciprocamente influenzata tra fonte e destinazione, un vero collante di estrazione culturale. Festival ed eventi sono contenitori di vita e non di una programmazione artistica, istituti che riconoscano un’estensione di se nei sentimenti e nelle emozioni di chi ne prende parte.
Ecco, l’esperienza Sottocosmo è una culla “materna” di questa nuova impronta. Informati sull’inadeguatezza di una conversione comunicativa unidirezionale, dal 2014 l’organizzazione arricchisce i suoi spazi aprendo al pubblico la possibilità di un’esperienza partecipativa completamente radicale dove artista e curiosi si incontrano sullo stesso livello, entrambi complici dell’altro, entrambi consapevoli della sinergia cui contribuiscono.
Per quest’anno, gli onori di casa saranno nuovamente a cura del Todi Festival, una realtà che ha fatto la sua prima esperienza elettronica ospitando nel 2016 proprio le sedute Sottocosmo.
A partire dalle 19:00 di Mercoledì 30 Agosto, la terrazza del Teatro Nido Dell’Aquila alternerà gli interventi di tre figuranti d’eccezione.
Federico “Tape” Cassetta, asse di riferimento della dimensione musicale ternana; la direzione Dancity Festival in quella che è anticipata come la presentazione della DANCITY EXPERIENCE, una luce sui retroscena di una delle realtà organizzative più rigogliose dello stivale; al suo debutto italiano Romain Azzaro alias Rouge Mécanique, variopinto compositore dall’animo anarchico-punk, cofondatore della serie di eventi African Acid is the Future, mente dell’omonimo progetto Live a breve in arrivo nelle maggiori mete europee, ultimo volto di realtà quali Rekids, Hypercolour, Discos Capablanca.Per maggiori informazioni: Sottocosmo at Todi Festival #2