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Il dj e produttore canadese Richie hawtin ha rilasciato un’intervista ad Highsnobiety. Parla delle sue performance, degli strumenti utilizzati e sviluppati e di EDM.

“Richie Hawtin potrà portare i suoi dj set in palchi sempre più grandi, ma non si allontana mai lontano dall’underground, con l’obiettivo di avvicinare il suo pubblico ai giorni dei suoi primi rave con nuovi modi di esibirsi […]”

Così viene introdotta dal magazine statunitense Highsnobiety l’intervista a Richie Hawtin. Un’incipit che ci sentiamo di condividere e che esprime in maniera concisa ed esauriente l’essenza della personalità artistica del fondatore di Plus 8 ed Enter.

Il canadese ha parlato a lungo con lo staff del mag, che si occupa principalmente di abbigliamento e arti in generale. Nell’intervista Hawtin spazia in lungo e in largo negli argomenti chiave che riguardano la sua carriera. In particolare, parla dei suoi primi rave, degli aspetti visivi delle sue esibizioni, della tecnologia che implementa i suoi set e le sue produzioni.

Per quanto riguarda i suoi progetti, il dj parla di CLOSE – “Volevo creare uno show ben progettato e che evidenziasse la forma umana e l’interazione tra le macchine” -, di Model 1 e di ENTER.Sake.

Il Play Differently Model 1

Il Play Differently Model 1

“Dal momento che sei nel giro della musica elettronica da un po’, come è cambiata la cultura che lo circonda?”; è questa, però, la domanda che suscita la risposta più generale e interessante per chi con la musica elettronica ha costantemente a che fare. Hawtin, infatti, afferma che è stata l’EDM a far esplodere la comunità, che era riuscita a rimanere segreta e “virtualmente sconosciuta al resto del mondo“.

La riflessione dell’artista non è necessariamente negativa, ma più realistica. Continua spiegando come il panorama abbia ormai assunto le dimensioni di una vera e propria industria intercontinentale. Infine, si chiede quale sarà il futuro, quanto possa durare oggi la carriera di un dj e se fosse il caso di smettere di suonare in locali pieni di ventenni a una certa età.

Leggi l’intervista completa qui.