Da pochi giorni si è chiusa l’edizione 2018 di Mutek Barcellona, edizione che ha visto Parkett protagonista come media partner dell’evento. Ecco cosa è successo al festival della creatività digitale 2018.
Mutek España anche quest’anno non ha deluso gli appassionati, presentando a Barcellona le migliori performance del panorama d’avanguardia internazionale. Sono stati numerosi gli artisti ad esibirsi in differenti tipologie di spettacolo: come da copione, i protagonisti assoluti di quest’anno sono stati ancora una volta musica e visual.
Nella serata di mercoledì 7 marzo il festival si è aperto all’Istitut Français di Barcellona presentando Coleen, artista parigina che ha proposto il suo sound ambient-emozionale e il polacco Waclaw Zimpel, che si è esibito in una performance magistrale che ha avuto come protagonista il clarinetto.
Il suo sound jazz minimalista ha fatto breccia tra gli ascoltatori grazie anche all’utilizzo di un pianoforte a coda e sintetizzatori suonati e messi in loop direttamente sul palcoscenico. Giovedì sera invece, al teatro Barts l’attenzione è stata tutta per i visual che hanno accompagnato le performance del collettivo Frames Percussion diretti da Herman Kolgen, e del duo formato da Alexandre Burton e Julien Roy.
Nella prima esibizione l’ensemble di percussionisti ha introdotto gli spettatori in un anomalo viaggio ferroviario attraverso le grandi metropoli contemporanee, un viaggio fatto di deragliamenti e distruzione che è stato musicato dal vivo dal collettivo. Alexandre Burton & Julien Roy sono stati invece protagonisti di uno show audiovisuale con fotografie in bianco e nero in cui si sono alternate facce oscurate e visi deformati, un misto di disperazione e inquietudine che ha tenuto il pubblico sospeso fino alla fine della performance.
Dopo il tumulto di applausi della sala Barts, lo spettacolo continua al club Laut, che ha visto come interpreti degli artisti che, con le loro esibizioni, hanno completato stilisticamente e concettualmente la proposta del festival iniziata nel teatro Barts.
Subito infatti Wooky, dj e artista spagnolo (che sembra aver assistito allo spettacolo al Barts) modella la sua musica di conseguenza: la sua esibizione è priva di una cassa che scandisce regolarmente il tempo ma si costruisce su una grande ricchezza di melodie ambient ed elettroniche.
M.E.S.H. entra in gioco al termine dell’esibizione di Wooky, spingendo sul ritmo e iniziando a far muovere i corpi nel club catalano fino alla volta di Daniele Mana, in arte “Mana”, italiano con esperienze importanti come le collaborazioni con Lorenzo Senni e le pubblicazioni su “Other People”, label di Nicolas Jaar. Il suo set chiude la serata nel segno di un sound cyberpunk con forti influenze techno.
Il giorno successivo al Nitsa club, si sono alternati in consolle gli artisti più attesi del festival. La nottata inizia con Marc Piñol e Dafoe, i dj resident del Nitsa e si scalda con le esibizioni di Olde gods e Beatrice Dillon, che segnano il passaggi o da suoni più house e disco ad un genere più sperimentale.
Poi di nuovo deep e jazz house con Fred P ma non con i Porter Ricks , che nel loro live hanno proposto al pubblico del festival suoni techno con influenze dub e minimali. La notte diventa mattina con Move D e Zip: entrambi hanno il compito di chiudere le rispettive sale del club, con il secondo ad accontentare chi ancora avesse fame di techno minimale ed il primo che invece delizia il pubblico con la sua house frizzante dai colori blues e disco.
Sabato è stata la fabbrica Damm ad essere il palcoscenico dell’ultima giornata del Mutek España con le conferenze e le esibizioni di artisti quali Bliss Signal, Ziúr e Huma. In chiusura, il Nitsa Club ha proposto artisti d’avanguardia della scena elettronica come Maurice Fulton, dj fortemente influenzato dal suo background hip hop, boogie e garage house.
Nel complesso anche l’edizione di quest’anno riconferma il festival come uno dei punti di riferimento della scenda d’avanguardia mondiale e, nella sua edizione europea, ha portato a Barcellona un’ondata di freschezza e di novità.
Mutek ha offerto una vetrina davvero di rilievo a tipologie di esibizione che troppo spesso vengono tralasciate dai club e che invece si riconfermano le protagoniste, con il loro processo artistico e creativo, della musica elettronica, interessando in modo sempre maggiore il pubblico e gli addetti ai lavori.
Alessandro Carniel & Federico Imperatori