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I robot prenderanno il sopravvento nel futuro di tutti noi: non ci resta che cercare di capire come sfruttare e, allo stesso tempo, giocare con le loro enormi potenzialità.

Questo è il messaggio con cui Moritz Simon Geist chiude il video del dietro le quinte  del suo lavoro “Robotic Electronic Music”, primo album al mondo suonato interamente dai robot. E’ un video molto tecnico, ma anche particolarmente curioso ed adatto ai non addetti ai lavori.

 

Dopo aver suonato a festival come il MutekCTM o Moogfest ed aver vinto diversi premi come il “Visual Music Award 2017” e l’ “Initiative Music 2017/18”, Moritz Simon Geist presenta ora il suo album di debutto, che va ad indagare la relazione tra suono e tecnologia. L’album, in uscita a novembre, sarà preceduto da un EP ad ottobre, prima release dell’etichetta Sonic Robots Records.

Tutti i robot sono stati concepiti dal genio creativo di Moritz Simon Geist, artista e musicista con formazione classica ed esperto di robotica. Dopo aver costruito nel 2012 un robot in grado di replicare il suono della celebre drum machine TR-808, Geist si è avvalso per il suo primo album, della collaborazione con il duo berlinese Mouse on Mars, oltre ad aver condotto una profonda ricerca sulla storia delle musica elettronica, con uno specifico focus sugli aspetti di meccanica e le sue applicazioni sperimentali.

Con l’uso di motori, prototipi e creazioni in metallo, futuristici kalimba (antico strumento africano ricostruito in chiave moderna), l’artista ci regala una techno che esplora e sfida i limiti della tecnologia. Se da una parte potremmo aspettarci sonorità anche troppo precise, ripetitive nella loro perfezione e pertanto quasi noiose, secondo la più facile delle associazioni alla parola robot, questo progetto stupisce per un approccio molto più organico ed in un certo senso naturale al suono.

Secondo le parole dello stesso artista, “ascoltando i robot suonare, ci si rende conto che producono un suono preciso ma, diversamente dal digitale, sono in grado di creare una particolare sensazione organica. Nessun beat è uguale a quello precedente (…)  Al tempo stesso, la natura ripetitiva del suono dei robot li rende di perfetta applicazione alla musica elettronica. E’ qualcosa di industriale ed organico allo stesso tempo”.

Di seguito trovate la tracklist completa di “Robotic Electronic Music”, in uscita il 16 novembre:

A1. Entropy

A2. The DNA Of Drumming

A3. In G# (Katze läuft über Klavier)

A4. Gateland

B1. Under Deconstruction

B2. Empathiemaschine

B3. Manchester Baby

B4. A-rhythmic

Questa è invece la tracklist dell’EP “The Material Turn”, in uscita il 12 ottobre:

A1. Entropy

A2. Under Deconstruction

B1. Supercharged

B2. Detok

“Entropy”, prima traccia di entrambi i lavori, è anche protagonista dell’affascinante video che trovate qui sotto, in cui è possibile vedere come bassi, campane, grancassa e ogni tipo di beat vengano effettivamente prodotti dai curiosi robot di Geist.

Alle orecchie di qualcuno potrà risultare difficile inquadrare questa particolare sperimentazione nel genere techno od addirittura immaginare queste tracce suonate nei club, mentre i più scettici potranno storcere il naso di fronte ad un lavoro che esalta il ruolo preponderante che i robot hanno assunto nella nostra società e nella musica.

E’ necessario, però, guardare a questo progetto per la sua capacità di affrontare questioni attuali come lo spazio dato alla tecnologia nella nostra quotidianità, senza perdere di vista l’obiettivo primario della musica, ovvero quello di divertire, intrattenere ed ispirare.

Del resto, qualcuno di particolarmente influente nel panorama musicale aveva già anticipato nel 1981 che i computer avrebbero cambiato la musica (e non solo): il nostro è effettivamente un “Computer World”.