Il 16 novembre usciranno (di nuovo) quattro album di Brian Eno, in versione rimasterizzata negli studi della Abbey Roads di Londra e prodotti dalla UMC/Virgin EMI Records.
Brian Eno, uno tra i più grandi autori musicali della storia e padre della musica ambient, annuncia che quattro delle sue più grandi opere saranno rimasterizzate (a mezza velocità), ristampate ed infine rese disponibili al pubblico il 16 novembre.
Le quattro reliquie che subiranno il processo sono: “Discreet Music” del 1975; “Music for Films” del ’76; “Music for Airports” del ’78 e “On Land” dell’82.
Il progetto è partorito da UMC/Virgin EMI e realizzato negli studi londinesi della Abbey Road da Miles Showell.
Brian Eno, che si è definito un “non-musicista”, ovvero un artista privo di competenze ma forte del suo genio creativo, concepì “Discreet Music” quando venne ricoverato in ospedale ai danni di un incidente automobilistico. In quei giorni ascoltava un album di musiche d’arpa con un volume molto basso che si mescolava allo scrosciare della pioggia.
“Music for films” è un’opera concettuale intesa come colonna sonora per film immaginari, alcuni brani estrapolati, poi, sono stati utilizzati in film reali.
“Music for Airports” è l’album di musica ambient per eccellenza. Aveva l’intento di disinnescare l’atmosfera tesa e ansiosa di un terminal d’aeroporto. È stato il primo album coniato “ambient” che induce calma e uno spazio per pensare.
Infine (per ordine temporale, non d’importanza) “On Land”. L’album fa riferimento a luoghi geografici definiti come “Lizard Point” (track n.1 LATO:A). Quest’album è “un tentativo di trasporre nella musica qualcosa che si può fare nella pittura: creare un ambiente figurativo” come testimonia lo stesso Brian Eno.
Il metodo compositivo di Brian Eno segue le complesse teorie di ispirazioni matematico taoiste descritte nel suo libro “Music for Non-musicians”; i musicisti d’avanguardia e la “musique d’ameublement” (musica d’arredamento) di Erik Satie.
Se si guarda al Taoismo come la dottrina filosofico-mistica interessata all’origine del mondo e dell’universo che ha introdotto il concetto di ciclo, ovvero una concezione ciclica dell’esistenza (non esiste un punto d’origine, né uno finale); in fondo si capisce che il cerchio disegnato da Brian Eno non s’era chiuso, e probabilmente mai si chiuderà.
Mattia Gargiulo