Di strada se n’è fatta tanta: dal vinile al CD, fino ad arrivare ai più recenti dispositivi MP3, l’industria discografica ha conosciuto un’evoluzione così rapida da non permetterci nemmeno di prendere consapevolezza dei numerosi passi in avanti compiuti.
Come riportato in un articolo sull’evoluzione dell’industria musicale, una delle più grandi novità dei nostri tempi è quella di essere finalmente slegati sia da supporti fisici che da file digitali; in altre parole, siamo finalmente entrati nell’era dello streaming, un segmento di mercato che rappresenta ormai il 63% dei ricavi dell’industria discografica.
Come emerso dai dati riportati su Tom’s Hardware, lo streaming musicale avrebbe infatti generato oltre 54 milioni di euro nei soli primi sei mesi del 2019, dimostrando quanto la musica continui ad avere un ruolo essenziale nella vita di tutti noi. Gratuiti e a pagamento, sono tanti i servizi che permettono di ascoltare musica in streaming, ognuno dotato di caratteristiche e servizi pensati per soddisfare al meglio il cliente costretto a destreggiarsi all’interno di un mercato con così tanta concorrenza.
Tra la vasta offerta, quali possono essere considerati i servizi di musica in streaming più in voga al momento? Quali sono i servizi che li rendono unici e speciali rispetto agli altri?
Servizi di musica in streaming: benefici e offerte per i clienti
Dovendosi costantemente confrontare con i grandi colossi dell’industria musicale e con i sempre più numerosi servizi emergenti, sono tanti i benefici e gli sconti messi a disposizione dai servizi di musica in streaming per sconfiggere la concorrenza. Tra questi, molti mirano alla soddisfazione dei nuovi clienti, come l’offerta temporanea, ma ricorrente, messa a disposizione da Spotify Premium. Come descritto in un articolo dello scorso dicembre, l’offerta consiste in 3 mesi di servizio a soli 0,99 € al mese, al termine dei quali si attiverebbe l’offerta base a 9,99 € al mese.
Quella delle offerte di benvenuto, tra l’altro, è una strategia adottata non solo dai servizi di musica in streaming, ma anche da molte altre tipologie di piattaforme di intrattenimento online. Per il campo dei giochi e delle scommesse online, molto diffusi sono i cosiddetti bonus di benvenuto, pensati proprio per accogliere i nuovi iscritti.
Nel caso della piattaforma di gioco Betway Casino, ad esempio, ai nuovi clienti viene offerta la possibilità di ottenere un bonus di benvenuto dal valore massimo di 1000 € per i primi tre depositi effettuati, ovvero un massimo di 250 € per i primi due e un massimo di 500 € per il terzo; o ancora, per il mercato dei film e delle serie tv, e solo dal 24 giugno al 31 agosto 2019, ai nuovi clienti under 30 di Netflix vengono offerti tre mesi di servizio gratuito a patto di attivare l’offerta di Vodafone Shake it Easy, pensata proprio per favorire l’utilizzo delle app e dei social più amati dai ragazzi. Oltre alle offerte di benvenuto, molti sono i servizi di musica in streaming che mettono a disposizione abbonamenti pensati per categorie particolari di clienti.
Nel caso di Apple Music, ad esempio, oltre ad un attivare un piano individuale, è anche possibile attivare un abbonamento studenti al costo di 4,99 € al mese e un abbonamento per la famiglia al costo di 14,99 € al mese e con la possibilità di utilizzare sei account in contemporanea.
Non solo Spotify: i principali concorrenti
Spotify è sicuramente uno dei servizi di musica in streaming più noti, ma quali possono essere considerati i suoi principali concorrenti? Oltre al già citato Apple Music, uno dei nemici più agguerriti di Spotify è sicuramente Deezer, meno conosciuto ma altrettanto valido. Come descritto in un articolo sui principali servizi di musica, Deezer presenta un’offerta molto simile a quella di Spotify, ovvero un piano Free, un piano Premium e un piano pensato per le famiglie.
Mentre il primo consente la riproduzione casuale di brani con pubblicità e qualità limitata a 96 kb/s, il piano Premium, dal costo di 9,99 € al mese, permette la riproduzione di brani online e offline fino ad una qualità di 320 Kbps. Simile a quello di Apple Music il piano per le famiglie, dal costo di 14,99 € al mese e con fino a sei accessi disponibili.
Particolarmente noto, poi, è anche Amazon Music, che ha di recente implementato la qualità dei suoi servizi grazie al servizio offerto da Alexa, con la quale è possibile gestire le playlist tramite comandi vocali: selezionare una particolare canzone, un determinato genere musicale, o chiedere semplicemente di riprodurre un album nello specifico. Come spiegato in un articolo di HDblog, per utilizzare Alexa è sufficiente avere a disposizione un dispositivo con essa compatibile, come ad esempio gli ormai famosissimi Amazon Echo.
Per quanto riguarda i costi e i tipi di abbonamento, invece, anche Amazon Music sembra essere piuttosto allineato con le tariffe dei suoi concorrenti: 14,99 € per l’opzione Family e 9,99 € per l’abbonamento individuale. Per entrambe le opzioni, ma solo per i clienti Prime, è anche possibile sottoscrivere un abbonamento annuale, rispettivamente dal costo di 149 € e 99 €, con il quale risparmiare le quote di due mesi di abbonamento.
Tanta concorrenza, tante offerte. Non è possibile prevedere in che direzione si muoverà il mondo dell’industria discografica, ma quella intrapresa al momento sembra essere decisamente quella giusta. Se il mercato della musica in streaming ha già fatto incassare oltre 54 milioni di euro in soli sei mesi, probabilmente anche le strategie messe in atto dai principali servizi di musica on demand si stanno dimostrando più che efficaci, in tutto e per tutto vincenti.