Un punto di osservazione sulla scena elettronica nella regione scandinava.
Ci sono tanti cliché che accompagnano la Scandinavia: l’IKEA e le sue polpette, le marche di abbigliamento minimal, le crociere per i fiordi e il Geyser Sound della tifoseria islandese durante gli Europei del 2016.
Dopo la notizia di Bansky che ha personalizzato alcuni LP dei Röyskopp, ci siamo chiesti: “Chi sono gli artisti (non EDM) che stanno avendo successo nella scena elettronica scandinava?”.
Pensandoci un po’ su, la lista dei più conosciuti include (neanche a farlo apposta) i Röyskopp, Erlend Øye, Robyn, Björk. Di questi, vorremmo spendere due parole in più su Erlend Øye, il quale è stato ed è ancora un artista dannatamente eclettico. Nella sua lunga carriera è passato da sonorità prettamente indie e folk, suonate in duo con Eirik Glambek Bøe (formazione nota come i Kings of Convenience), al mondo della musica elettronica quando, trasferitosi a Berlino nel 2002, prestò la sua voce per brani quali “Poor Leno” dei Röyskopp, fino ad incidere un DJ Kicks rimasto agli annali sia per la selezione molto raffinata di tracce e sia per il suo contributo (vocale) in molte delle tracce presenti.
E cosa rimane oggi di tutta questa tecnica, melodia e inventiva? Ebbene, in un mare di proposte tipicamente EDM, in queste prossime righe vogliamo proporvi alcuni nomi interessanti, per farvi capire che, in fondo, non fa poi così freddo vicino al Mare del Nord.
Kölsch
Partiamo dal più conosciuto, per rendere questo viaggio un po’ meno intricato.
Rune Reilly è nato a Copenhagen nel 1977 e deve il suo successo a tracce quali “Loreley”, “Opa” e “Grey”, la quale ha incamerato lo stile quasi orchestrale che negli ultimi anni ha caratterizzato diverse produzioni musicali, ma nel suo passato c’è anche molta dance: è sua la hit “Calabria”, incisa sotto l’alias Rune RK nel 2003.
I suoi tre album incisi per Kompakt Records si chiamano “1977”, “1983”, “1989” i quali sia per i suoni sia per le cover, rimandano a un percorso autobiografico in musica del produttore, in tre momenti chiave. Non solo, Rune è anche un ottimo cuoco: è arrivato secondo all’edizone danese per celebrità di MasterChef nel 2013.
La Fleur
Sebbene il nome d’arte rimandi ad atmosfere d’oltralpe, Sanna Engdahl è nata in Svezia, ad Örebro, e negli ultimi anni si è a dovere inserita nell’Olimpo della musica techno (al femminile). La cosa che stupisce di La Fleur non sono solo i suoi pezzi forti “Nightflow” e “Arms Around”, tra l’altro remixati da mostri sacri della techno quali Kenny Larkin e Carl Craig, ma anche la sua passione per le arti visive che le permettono di curare le proprie cover, oltre che aver avuto la possibilità di esporre in mostra i suoi lavori in una galleria di Stoccolma.
Axel Boman
Axel Boman è uno di quegli artisti che è cresciuto a pane e musica elettronica. Sin dalla sua adolescenza era solito frequentare i basement più impensabili di Stoccolma che disponevano di un buon soundsystem. Prima da spettatore e poi da performer, Axel si è guadagnato poco a poco una reputazione di uno degli artisti più fighi e talentuosi della scena svedese.
Niente di più vero, grazie alla sua capacità di spaziare tra suoni underground come in “Arcimboldo” a suoni più groovy, intrippanti e melancolici come in “Fantastic Piano”.
Axel è tra i fondatori dello Studio Barnhus insieme a Kornél Kovacs e Petter Nordkvist, che non è solo un’etichetta discografica ma anche uno studio di registrazione e punto di riferimento per gli artisti di musica elettronica svedesi.
Dal 2014, insieme a John Talabot, Axel ha fondato il progetto Talaboman, un duo che nelle diverse performance si mantiene fedele alle proprie origini, quelle della pista.
Genius of Time
Continuiamo il nostro percorso addentrandoci un po’ più nel buio della “Notte Polare”: Alexander Berg e Nils Krogh formano i Genius of Time. Producono spesso sotto gli alias di Dorisburg e Arkajo. “Same Old Place” è la loro traccia più conosciuta, tipico sound un po’ groovy un po’ funky.
Ma quando gli stessi registrano sotto i rispettivi alias, si iniziano a sentire le sonorità più cupe e spirituali come in “Irrbloss” di Dorisburg.
Porn Sword Tobacco
No, nulla di VM18! Porn Sword Tobacco è l’alias di Henrik Jonsson, produttore sperimentale di Goteborg. C’è un aneddoto simpatico che segue questo nome: esso è l’unione degli articoli venduti in un negozietto ai confini di una delle numerose foreste intorno a Göteborg. Caratterizzato da un sound essenziale, ascoltando “Magnifik Botanik” sembra di ascoltare i suoni della foresta.
Kiasmos
E’ in mezzo ai geyser e ai vulcani islandesi che Ólafur Arnalds e Janus Rasmussen si ispirano per le loro composizioni tipicamente ambient e minimali sin dal 2009. Una collaborazione di grande successo sfociata nell’album “Kiasmos” del 2014 e del magnifico LP “Looped” rilasciato nel 2015 per l’etichetta Erased Tapes, da cui l’esibizione live su KEXP, durante la quale sembra di essere in balìa dei venti artici quando si è seduti su una delle spiagge nere dell’Islanda.
HNNY
Concludiamo questa breve viaggio con HNNY (“Honey”), alias di Johan Cederbergh. Al di là delle grafiche giocose che utilizza (ed i relativi rimandi a Winnie the Pooh, come si vede dalla sua t-shirt nella Boiler Room a Stoccolma o dalle label dei suoi EP), HNNY mostra di essere un ragazzo che si diverte con le sue produzioni: prende sample vocali di pezzi storici e li riadatta in chiave elettronica dandone una nuova spinta ed un groove interessante, come per “No”, il cui vocal è preso da “No Scrubs”
di TLC.