Ci sono luoghi così famosi da risultare riconosciuti e riconoscibili in ogni angolo del globo. Per quanto riguarda il mondo della musica elettronica e della vita notturna, sicuramente il Berghain è tra quelli. Ma quanti, tra le milioni di persone che lo conoscono, sanno perché si chiama così?
Il Berghain è fatto così: di questo locale si sa tutto e non si sa nulla. Si sa quanto è difficile essere ammessi al suo interno, non si sa bene quale sia la logica che sta dietro alla door policy. Si sa che è un tempio della trasgressione, non si sa esattamente cosa succeda tra le sue mura (a meno che non lo si sia visto con i propri occhi).
Del resto, quell’alone di mistero è parte del suo fascino. Un fascino su cui non ci soffermeremo ulteriormente, dato che il Berghain è sicuramente è uno degli argomenti più triti e ritriti di questa scena.
Tra le cose che probabilmente i più non conoscono di questo locale c’è l’etimologia del suo nome. Non è un caso, infatti, che nonostante il Berghain nasca dalle ceneri del leggendario Ostgut, non abbia mantenuto un nome che ha fatto la storia di Berlino. Sull’etimologia del nome Ostgut non si hanno certezze, ma è evidente che sia un riferimento al fatto che il locale fosse quanto di meglio si potesse trovare nella parte est di Berlino (in tedesco “ost” significa “est”, “gut” significa letteralmente “buono”).
Il club, però, ebbe vita relativamente breve, dato che rimase in piedi dal 1998 al 2003, giusto in tempo per entrare nella leggenda principalmente grazie a Snax, serata gay che trovò in Ostgut una casa fissa dopo essere stato sostanzialmente un party itinerante. Dopodiché venne demolito, non senza una festa d’addio di trenta ore, per fare spazio alla O2 Arena.
L’avventura del Berghain iniziò nell’anno immediatamente successivo all’abbattimento dell’Ostgut, nel 2004. Il nuovo locale, che sorge all’interno di una ex centrale elettrica nel cuore angosciante della parte est di Berlino, ci mise poco a entrare nella leggenda, ospitando il meglio del meglio dell’elettronica internazionale, affidandosi a resident di enorme caratura (Boris, Fiedel, Steffi e Tama Sumo tra questi) e soprattutto diventando una sorta di simulacro di trasgressione e totale libertà, nel quale potersi sentire ciò che si sente di essere.
Parte del suo successo è sicuramente dovuto alla presenza del Panorama Bar, sala più avvezza alle sonorità house e dintorni.
Ma perché Berghain? La spiegazione, in realtà, è molto semplice. Il termine “Berghain” altro non è che una crasi tra i nomi dei due quartieri tra i quali è situato il locale. Stiamo parlando dei famosi quartieri di Kreuzberg e Friedrichschain. Nessuna storia avvincente quindi, né qualche significato nascosto dietro al nome di quello che è considerato da molti il miglior locale notturno (si fa per dire) del Pianeta.
Nel frattempo il Berghain continua ad esaltare i suoi affezionati principalmente con i Klubnacht, eventi che solo nelle prossime settimane porteranno a Berlino artisti come Matrixxman, Silent Servant, Carl Craig, Gerd Janson, Ryan Elliott, Planetary Assault Systems, DVS1, Four Tet e moltissimi altri.