Chi non conosce Marcel Dettmann? Uno dei massimi esponenti della scena techno mondiale, ambasciatore del cosiddetto suono del Berghain di cui, da sempre, è DJ resident. Ma forse non tutti conoscono il suo passato, la sua formazione che lo ha reso l’uomo, prima che l’artista, che è ora.
Nato nel 1977, Marcel Dettmann è cresciuto in campagna, precisamente a Fürstenwalde, appena fuori Berlino, nella parte est della nazione. Già all’epoca era appassionato di musica elettronica. Ascoltava Depeche Mode, Front 242 e The Cure, oltre che post-punk, new-wave, un po’ di industrial, ambient e l’EBM, che in quegli anni stava avendo un enorme successo anche per personaggi come Sven Väth.
La sua è un po’ la storia di chi, non ancora maggiorenne, si avvicina a questi generi, con la differenza che non esistevano Beatport, smartphone, iTunes e connessioni a banda larga, ma c’era il muro.
Infatti il giovane Marcel inizia ad accostarsi a questa musica dopo qualche anno dalla caduta del Antifaschistischer Schutzwall, frequentando i primi rave-party (leggi, al riguardo, ‘Il senato francese approva la legge anti-rave‘) in cui spesso veniva suonata l’Electronic Body Music (EBM), che, a detta dello stesso DJ, era troppo fisica, muscolare.
Nel 1993 la svolta. Come molti ragazzi si muove verso la capitale, Berlino, per andare al Tresor. Qui ha l’illuminazione: inizia a capire che è quello il suono che lo trascina, più introspettivo, più seducente, entrando in contatto anche con la musica di Chicago e Detroit.
Altre volte faceva festa con gli amici direttamente fuori dai locali, come nel parcheggio di fronte all’E-Werk, quando i Marchi si dissolvevano in un lampo (ancora non c’era l’Euro), per poi tornare a casa verso mezzogiorno e sedersi a tavola per mangiare in famiglia.
Nelle varie interviste spesso ricorda come in gioventù frequentasse un’altra istituzione della musica elettronica berlinese: Hard Wax. Vendeva persino i suoi vestiti e si faceva prestare i soldi dal fratello pur di acquistare i dischi, che poi rivendeva ad amici e futuri artisti come Marcel Fengler, Norman Nodge e Answer Code Request.
Così arriviamo intorno al 1999, anno in cui un amico di Dettmann consegnò ai proprietari dell’Ostgut Ton un suo mixtape. Questi ultimi, in seguito, lo invitarono a suonare nel club, che poi chiuse nei primi anni 2000 per risorgere, nel 2004, come Berghain.
Ma quella, per Dettmann, non era la prima esperienza da DJ. Aveva suonato già in altre città della Germania dell’Est come Dresda e Lipsia, anche se tuttavia questa era l’inizio della storia di Marcel Dettmann per come la conosciamo oggi.
Nel 2002 Hard Wax lo ingaggiò, dopo essere stato per un decennio cliente abituale, consentendo di fatto a Marcel di trasferirsi a Berlino.
Da qui iniziano le gesta che lo hanno reso un guru del panorama techno. Leggendarie le sue maratone di dodici ore al Berghain, i b2b con l’amico Ben Klock, le compilation e i mix per DJ-Kicks e Dekmantel, la creazione nel 2006 della sue etichetta MDR, rifugio per le sue idee, e le presenze in tutti i maggiori festival e club del mondo.
Inoltre, ha prodotto diversi singoli e remix per artisti di generi anche molto diversi dal suo. Parliamo di Junior Boys, Fever Ray, Moderat, Commix, Clark e Laibach, giusto per citarne alcuni.
Ha progettato il concetto sonoro di “New Works”, una mostra della fotografa Friederike von Rauch. Ha contribuito al progetto di danza contemporanea “Masse” – insieme a Frank Wiedemann e alla coreografa Nadja Saidakowa, in collaborazione con Berghain e il Staatsballett Berlin. Il suo singolo “Seduction” con Emika ha fornito la colonna sonora all’omonimo cortometraggio del regista e sceneggiatore Parker Ellerman.
Insomma un artista a tutto tondo.
25 anni di carriera senza mai esaltarsi o montarsi la testa. Anzi, rimanendo un uomo umile e fedele a quel suono berlinese, ma soprattutto a se stesso ed alle suo origini. Nonché padre e marito esemplare.
Questo è Marcel Dettmann.