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Come da titolo, ecco la nuova trovata di Spotify. La musica come strumento per misurare lo stato d’animo si può fare; infatti Spotify, a braccetto con lo psicologo cognitivo ed esperto di neurologia Jacob Jolij, ha appena avviato un progetto di ricerca per capire un po’ quali zone del nostro cervello si mettono in funzione quando ascoltiamo la nostra amata musica.

I primi risultati daranno qualche delusione ad esempio a David Guetta, dato che la sua “Bad” sembra stimolare in chi la va ad ascoltare un sentimento di irritazione tendente verso la rabbia. Questo, spiega Jacob Jolij, è dovuto soprattutto alla “struttura musicale” della traccia dal momento che la rabbia è apparentemente associata alla natura “up-tempo” ed ai ritmi molto forti, caratteristiche ben riconoscibili in “Bad”. Il re della commerciale dovrà forse darsi una “regolata” se non vuole che i suoi accoliti siano tutti arrabbiati con lui e con le sue produzioni. Tutt’altro discorso invece per Avicii, che con la sua “Wake Me Up” accende l’eccitazione di chi la ascolta. Cosa dire? La sfida per il “trono” della commercial music si farà anche a colpi di “emozioni”, e non solo a colpi di beat!

Nicola Bracaglia