Il 31 marzo verrà lanciata Never Sleep, nuova etichetta dell’universo Gabber Eleganza.
La prima volta che abbiamo sentito parlare di Gabber Eleganza, abbiamo pensato si trattasse di qualche tendenza di moda. Immaginate ragazze trendy con le ultime Buffalo o ragazzi tutti in tuta Sergio Tacchini. Una sorta di ‘gabber chic‘ consumista che un po’ si scontra con l’idea di minimalismo di appartenenza proprio della sottocultura.
Ma qualcosa di elegante e raffinato c’era e c’è nella mente di Alberto Guerrini, vero nome di Gabber Eleganza. In effetti quello iniziato dal dj e performer italiano, ora di base a Berlino, era un progetto sonoro ed artistico con l’obiettivo di creare un dialogo sul lato musicale ed estetico della cultura post-rave ed hardcore nell’ambito contemporaneo della musica da club.
Gabber Eleganza quindi era nato come una sorta di blog di ricerca e archiviazione, ma poi nel tempo è divenuto una multi-piattaforma promotrice di arte, quella disprezzata dai cosidetti ‘Boomer‘ e perfettini, con mostre, istallazioni, libri, e spettacoli live come l’ormai famoso ‘Hekke Show‘, presentato al Club2Club, al Berghain, all’ Hyperreality e non solo.
Adesso il progetto si ingrandisce diventando anche etichetta discografica. Guerrini infatti sta per lanciare la sua nuova label, Never Sleep, che vedrà come prima uscita ‘Molto Crudo‘, l’EP a cura del produttore londinese, ma per metà russo e metà brasiliano, Lizzitsky.
Tracklist – Molto Crudo
01. Dark Millenium DJ Tool
02. Video Green Rusty Knife Mix
03. Bad Vein
04. Ums303
05. Bsix
06. Untitledex4
07. Carless Pa
Sette tracce potenti che strizzano l’occhio all’hardcore, alla noise, alla trance italiana anni ’90 ma anche al reggaeton e, anche se i suoni dei vari generi sono tagliati, mescolati, distorti, manipolati, il fascino e la loro attitudine da pista da ballo non vengono compromessi.
La curiosità non può che aumentare.
Intanto ascoltate l’estratto da bandcamp.com – Dark Millenium Dj Tool, per farvi un’ idea.
Ps: se ve lo siete persi leggete e ascoltate anche ‘Sei tracce in nero’ – Reeko & Group. Anche qui nome italiano per una produzione straniera, cosa che ultimamente va molto. Sarà perché fa più ‘eleganza‘?