Riapertura dei locali con le dovute precauzioni ipotizzata per il 15 giugno, la decisione finale sottoposta al vaglio della Conferenza delle Regioni.
Riapertura e riaperture: differenziate, scaglionate, con obbligo di prenotazione e sanificazione delle strutture, termoscanner agli ingressi. Queste solo alcune delle precauzioni che il Governo ha disposto per assicurare la ripresa della vita economica del paese all’indomani del lockdown.
Sebbene l’obbligo generale sia quello di mantenere alta la guarda, poiché il famigerato Coronavirus è ancora presente ma in forte recessione, alcune attività premono per una riapertura più celere.
Tra queste, e a ragion veduta, vi sono le discoteche ed i locali notturni. Grandi giganti dimenticati nell’azione di Governo, mai prese in considerazione se non al momento della chiusura generale e con dipendenti e direzioni sostanzialmente lasciate a loro stesse, alzano finalmente la voce approfittando degli incoraggianti segnali di distensione.
La Regione Puglia di Michele Emiliano, la Regione Veneto di Luca Zaia e la Regione Sicilia di Nello Musumeci hanno recentemente annunciato la loro decisione di riaprire i locali notturni a patto che essi si attengano alle norme precauzionali indicate, tra cui la misurazione della temperatura con i termoscanner e consentire l’ingresso solo a chi abbia effettuato la prenotazione.
La Regione Lazio ha recentemente annunciato, sulla scia delle altre sopra nominate, di aver preso in considerazione il 15 giugno come data plausibile per la riapertura dei locali nel suo territorio, ma occorre molta prudenza.
Paolo Orneli, assessore regionale per lo Sviluppo Economico, dopo un incontro con il Sindacato delle imprese dell’intrattenimento (Silb), ha commentato: “«Attendiamo le linee guida della Conferenza delle Regioni. Ho notato che c’è un grande senso di responsabilità, da parte di tutti. Tutte le parti in causa sono consapevoli del fatto che si debba ripartire in sicurezza»
A tal proposito, è bene ricordare che gli imprenditori del mondo dell’intrattenimento avevano già espresso, tempo addietro, la loro ferma volontà di adeguarsi alle disposizioni di sicurezza pur di ritornare a svolgere la loro attività.
Si aggiungono anche i pareri preoccupati di personalità come Marco Bornigia e Daniele Aprile, patron di Piper e Alien il primo, Spazio 900 e Le Terrazze il secondo.
Bornigia, infatti, ha sottolineato come sia giusto che i locali all’aperto riaprano ma che per quelli al chiuso si debba aspettare ancora, poiché si rischierebbe di non ripartire a Settembre. Il settore ha sofferto gravissime perdite economiche e la cassa-integrazione si è rivelata necessaria per molti dipendenti.
Aprile, inoltre, ha aggiunto in tal senso che è importante mantenere sostegni ed aiuti al settore da parte della Regione, almeno fino al completo assestamento del settore.
Interviene anche Antonio Flamini, presidente del già citato Silb di Roma, che ribadisce il fatto che il settore dei locali notturni sia stato il primo a chiudere e sarà, probabilmente, l’ultimo a ripartire e che servono ancora i finanziamenti a fondo perduto.