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Quello tra Len Faki e la techno è un rapporto fatto di amore, passione e disciplina. In occasione del suo 45esimo compleanno abbiamo ripercorso i momenti salienti della sua carriera e tutte le sfumature che ne derivano.

Il 22 Giugno 1975 nasceva quello che è oggi uno dei nomi più riconosciuti nel panorama techno e anche una fonte di ispirazione per tanti colleghi ed appassionati: Len Faki.

La sua è una storia comune a quella di tanti: figlio di immigrati turchi in una Germania al tempo non aperta e multiculturale come quella che conosciamo oggi, trova nella techno e nei club un luogo sicuro fatto di uguaglianza.

A Stoccarda prima, dove avviene il passaggio dalla pista alla consolle e dove gestisce anche due etichette molto influenti, Monoïd e Feis. E a Berlino poi, con la fondazione della sua label Figure nel 2003 e con l’entrata come resident dj dell’appena nato Berghain/Panorama Bar nell’anno successivo.

Berghain front

Questi due sono tuttora elementi fondamentali della sua carriera. Len Faki è ancora oggi uno degli ambasciatori del Berghain, avendo partecipato alla sua crescita sin dall’inizio, ed è proprio questo il club dove è solito offrire i suoi set più intimi e lunghi al pubblico.

Figure, invece, vanta ormai 17 anni di release e l’inglobamento di una sub-label nel 2017, Figure Jams. Le uscite sono curate da grandi nomi della techno internazionale come come Slam, Rødhåd, Regal, Truncate, Roman Poncet, Jeroen Search o Charlotte de Witte. Vi rimandiamo quindi a un nostro articolo in occasione dei 15 anni della label.

Oltre a Figure, Len Faki vanta una vasta serie di lavori anche su altre grandi etichette, e storici remix realizzati nel corso degli anni grazie ad una spiccata capacità di editing.

Tra i tanti ricordiamo “Mekong Delta” su Ostgut Ton e “Death by House” su Cocoon, o anche “The Black Sheep” su Podium, altra etichetta da lui creata nel 2006. Venendo ai remix, come non menzionare quelli di “Stranger to Stability” di Dustin Zahn, “The Dub Track” di Pfirter o “Wide Open” di DJ Hyperactive.

Ciò che piace di Len Faki è che si è imposto nella scena proponendo un suono versatile, aperto, con delle fondamenta puramente techno a cui si mischiano sonorità talvolta industriali, se non acid o addirittura electro, sempre innovative e moderne. La sua capacità di leggere la pista è indiscussa e riesce ad adattarsi ai differenti contesti di riferimento in modo perfetto, avvolgendo e coinvolgendo il pubblico come pochi altri.

Del resto per passare quasi a cadenza settimanale da festival come Time Warp, Awakenings o Sonus a grandi club come l’Amnesia di Ibiza o lo Spazio 900 a Roma, fino alle situazioni più intime dei piccoli club tedeschi come il Blitz di Monaco o il Lehmann a Stoccarda, questi sono aspetti chiave.

Len Faki è innamorato della musica e lo si nota anche dall’atteggiamento in consolle: felice, estremamente coinvolto e molto, molto determinato. Di conseguenza, i suoi ascoltatori sono innamorati del suo carisma e della sua personalità.

Recentemente abbiamo notato una sua presa di posizione, attraverso Instagram, riguardante alcuni aspetti fondamentali del movimento della musica elettronica: razzismo, eguaglianza sociale, nesso tra techno e politica. Vi linkiamo il post qui sotto e invitiamo a delle dovute riflessioni.

 

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i don´t want to react to each negative comment from yesterday but still, i want to get some things straight. freedom of expression is a basic right that everyone should have. all kinds of art and musical styles are based or influenced by political and social problems, reflecting and dealing with present times. techno being liberal has an origin in social problems. it has always been political. and actually, this is one of the reasons why i became part of this scene in the first place. i grew up in an immigrant family in the countryside in south Germany. i know what exclusion and discrimination means first hand and i will never forget how it felt to be on this dancefloor and no one was judging me or interested where i was coming from or which social class i was belonging to. we were all one. it was a place of liberty and equality and we were united through music. and this was the world that i wanted to belong to. a scene that i wanted to give my everything into. i always wanted to protect this freedom and spirit and to grow and evolve this scene. it´s not only about music but also about social changes and responsibility. and when you think now you have the right to dictate me “to better just stay with my music and not get involved” than let me tell you that this is not gonna happen. if all this doesn´t resonate with you please go ahead and unlike my profile and never come to any show i play. i don´t want any haters, homophobes, sexists or racists… neither on my page nor on our dancefloors. you can not play “unity” on the dancefloor but betray everything this culture stands for. i will never accept someone who promotes hate and violence. we don´t need people to split society and make the gap even bigger. we need some to finally unite us and it is our time now to stand up together and fight for our right of equality together in peace. i´m sending you love and light 🖤🙏

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In conclusione, una carriera di successo, raggiunto senza troppi stratagemmi, senza cercare costantemente la “giusta mossa”, ma bensì istinto, competenza, e tanto amore per la musica. Buon compleanno Len Faki!