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Annunciata la chiusura di uno dei club più famosi di Amsterdam per problemi finanziari causati dalla pandemia da Covid-19.

“De School” chiude il suo club a causa della pandemia degli scorsi mesi. Rimarranno aperti solamente la caffetteria e il ristorante che facevano parte della struttura.

Prima dell’ufficializzazione della chiusura, il club aveva in programma di rimanere aperto fino al 2022, a seguito di una proroga del contratto di locazione quinquennale, che altrimenti sarebbe dovuto terminare quest’anno.

Il comproprietario Jochem Doornbusch ha annunciato la chiusura con una dichiarazione a Resident Advisor qualche giorno fa:

“Noi, proprietari di De School, siamo tristi di annunciare che il club sta per chiudere. In queste ultime settimane abbiamo lavorato per formare un nuovo team e creare nuovi piani, ma ora siamo stati sorpassati dalla realtà finanziaria della situazione.

Alla fine della scorsa settimana abbiamo ricevuto gli ultimi rapporti mensili che sono stati i primi indicatori a rappresentare la nuova situazione a seguito della chiusura del club a marzo. Purtroppo la situazione è peggiore di quanto ci aspettassimo. La linea di fondo è che i debiti si stanno accumulando. Non solo a causa del costo del personale scoperto, ma anche di altri costi. Agire ora e prendere questa decisione molto difficile può impedire il fallimento totale della nostra società Post CS (11, TROUW).

Dalla chiusura del club a marzo, abbiamo fatto tutto il possibile per mantenere tutto il personale impiegato e retribuito. Eravamo ancora ambiziosi e pieni di speranza per il futuro. Tuttavia, l’aumento degli attuali numeri legati al COVID-19 e la mancanza di prospettive ci hanno costretto a porre fine a tutti i contratti di club e ufficio, il che significa che il club smetterà di esistere. Il bar, la terrazza e il ristorante rimarranno aperti.

Con il dolore nei nostri cuori abbiamo dovuto prendere questa decisione e vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno trasformato questo club in quello che è diventato.

De School
Jochem”

La chiusura sarebbe dunque da imputare ai problemi economici causati dal coronavirus. Tuttavia l’annuncio arriva in seguito ad un periodo particolarmente turbolento.

De School” è stato criticato per casi di violenza sessuale e razzismo. Nel primo caso sembrerebbe che un addetto alla sicurezza, avendo trovato un clubber con droga all’ingresso, gli abbia richiesto un rapporto sessuale in cambio del silenzio e di non sporgere denuncia alla polizia.

Nel secondo caso, il problema legato al razzismo, è da imputare alla mancanza di diversità nella programmazione degli eventi, nella scelta degli artisti e alle regole “razziste” di selezione all’ingresso.

Anche problemi di carattere organizzativo si sono verificati agli inizi di giugno quando una raccolta fondi e live streaming organizzata dal collettivo queer locale X3 a supporto della Black Community è stata trasferita da “De School” su Radio Radio a causa della mancanza di “azione e responsabilità” del club.

QUI il nostro editoriale su come il clubbing post-covid in Italia, sia stata l’ennesima occasione mancata per ripartire da zero…