Aprirà nel 2022 a Detroit l’Underground Music Academy, non soltanto una scuola di musica per DJ e producer ma un vero e proprio centro culturale, nelle intenzioni del suo ideatore Waajeed.
Mentre per taluni la club culture, nel momento più incerto della sua storia, rischia di diventare materiale de museo, a Detroit le iniziative di rigenerazione urbana, quale sarà l’Underground Music Academy, mettono insieme inclusione sociale e musica. Non per celebrare semplicemente i fasti di un glorioso passato facendo la fortuna di pochi, bensì per progettare il futuro attraverso il coinvolgimento delle nuove generazioni.
Il DJ e producer Waajeed, infatti, ha recentemente svelato il suo progetto per aprire Underground Music Academy, uno spazio polivalente di 2500 metri quadri già individuato, anche se interamente da ristrutturare, sull’asse viario dell’East Grand Boulevard, la stessa strada che ospita, non a caso, l’ex quartier generale della Motown, ora riconvertito in Motown Museum, e la sede di Submerge, distribuzione ufficiale della celebre label radicale e militante che risponde al nome di Underground Resistence, a cui il progetto “accademico” di Waajeed si ispira apertamente.
Moodymann, per citare una leggenda di Detroit a caso, abita dall’altra parte della strada, poco distante dal nuovo spazio scelto quale sede dell’Academy.
Il concept della nuova officina di talenti pretende di essere innovativo e inclusivo allo stesso tempo e porta con sé il marchio di fabbrica di Wajeed, esperto conoscitore delle culture suburbane della Motor City e capace di mettere insieme nel suo background musicale esperienze e scene musicali solo apparentemente distanti, tutte accumunate dalla profonda e radicale matrice afroamericana. Dalla nascita dell’underground hip-hop tra i bloc party di Conent Gardens all’inizio degli anni ’80 fino alla nascita del collettivo Slum Village nel 1991 e all’amicizia con J Dilla, senza trascurare l’esperienza discografica in duo come Platinum Pied Papers e l’importanza delle label prese a modello, Motown e Underground Resistence.
Anche se fisicamente gli spazi polivalenti dell’Accademy apriranno nel 2022, i corsi nella forma di tutorial online gratuiti destinati a musicisti e aspiranti produttori di tutte le età prenderanno il via già nel corso del prossimo anno. Includeranno anche tirocini e stage e affronteranno ad ampio spettro le diverse facce della creazione musicale secondo la visione di un producer, dagli aspetti tecnici fino al marketing e alle strategie commerciali.
Nel frattempo la community e gli appassionati potranno contribuire a sostenere economicamente il progetto, che richiederà investimenti significativi ma potrà contare su una campagna di crowdfunding che vede lo stesso Wajeed in prima linea, il quale devolverà tutti i ricavi del suo ultimo EP dal titolo “Acts of Love” (diviso in due parti, la prima delle quali è andata esaurito a ottobre e il secondo in uscita il 9 dicembre) alla raccolta fondi.
A dicembre, attraverso la webpage dell’Underground Music Academy, si terrà anche una lotteria di autofinanziamento durante la quale verranno messi online oggetti e memorabili della Detroit scene, inclusa una fotografia incorniciata di J Dilla tratta da una recente mostra di immagini inedite del leggendario produttore hip-hop prematuramente scomparso.
“Non c’è posto migliore che Detroit per questo progetto” – dichiara Wajeed in una recente intervista – “tutto quello che è successo nel Bronx e nel Queens con l’hip-hop è simile quello che è successo a Detroit con la techno: indipendenza, resilienza, lavorare con quello che si ha, fare i conti con il dubbio e la paura. Sono tutte caratteristiche dell’essere un Detroiter.
La techno e l’house music sono un’industria multimilionaria, probabilmente un’industria da un miliardo di dollari. Tutto è partito da alcuni fratelli che hanno fatto le valigie e sono andati a Berlino ma di certo non sarebbe esistita senza Detroit”.
A proposito delle strategie per finanziare il suo ambizioso progetto, il fondatore dalla Dirt Tech Reck Records ha aggiunto “Questa è la parte più difficile, perché non mi sono mai trovato in una situazione in cui ho dovuto chiedere aiuto, il che è molto strano per uno come me che produce musica indipendente da oltre 20 anni. Ma poi ho capito che il fundraising e da ultimo questo progetto quando partirà contribuirà a dare valore aggiunto a Detroit, alla community afro-americana che la abita, agli studenti dell’Academy quando si troveranno a proporsi sul mercato discografico”.
Per ulteriori informazioni e conoscere nel dettaglio le modalità per supportare l’iniziativa attraverso il fundraising e la partecipazione ai primi eventi online, a breve sarà attiva anche la webpage ufficiale della Underground Music Academy.