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Reset Robot, al secolo David Robertson, ci fa ascoltare in anteprima la traccia “Single Coil”, tratta dal suo ultimo album “Only Light Escapes”, in uscita il prossimo 20 maggio sulla sua label Whistleblower.

Reset Robot è tornato. Il dj di Portsmouth torna alla sua label Whistleblower con un album da non perdere. E non lo diciamo per circostanza. Il nuovo disco di David Robertson è una lezione di stile e versatilità musicale. Un concentrato di emozioni contrastanti e, allo stesso tempo, un manuale sull’uso dei sintetizzatori.

In cui la tecnica c’è ma non è la protagonista. Niente virtuosismi eccessivi o hit riempi pista. Questo album gioca su un terreno meno battuto ma parecchio affascinante. Quello dell’equilibrio e dell’unione, della capacità di spaziare senza autoglorificarsi, di chi non parte dall’intento di sorprendere e paradossalmente lo fa.

La creatività di Reset Robot e la sua straordinaria capacità di spaziare tra i generi, senza mai perdere di credibilità, trova piena manifestazione in “Only Light Escapes”. Un lavoro completo, a tratti commovente. C’è l’anima trance, quella che aveva consacrato hit come “Denial” in passato.

Ma c’è anche quella ambient, che si avvicina al lavoro di maestri come Bicep e Burial, e che non ha paura di confondersi. Il disco di Reset Robot è un viaggio emotivo dentro noi stessi in fuga dalle nostre insicurezze: libera dai preconcetti, attraversa e lega momenti diversi in un racconto unico e potente, che convince.

David non ha paura di cadere nel contradditorio, anzi, sulle contraddizioni ci costruisce il suo universo musicale che scolpisce perfettamente la sua personalità artistica così unica e di pregio.

“Single Coil” è una traccia che parte da dei synth soavi, che introducono in una dimensione eterea a cui si aggiunge presto una trama sonora. Questa trama si proclama lentamente, in una progressione elegante e ritmata che presto lascia spazio alla dimensione dancefloor del brano.

“Single Coil”, insieme a “Chords n Thing” e “Waves”, rappresenta la parte più legata alla comfort zone di Dave, quella del sound che ha espresso in maniera magistrale nei suoi ultimi 4 Ep su Truesoul. La capacità assoluta di trascinare una bassline incalzante, pane per la pista da ballo dentro una dimensione orchestrale.

 

Altre tracce tra cui “Crows”, “Matriarch” e “How Deep” , sono all’opposto. Rinnegano totalmente la dance music, accennando solo qualche richiamo a una leggera drum’n bass, e, distorsioni sonore leggere e sofisticate che si spostano su un mood ambient, meno severo e più melodico.

C’è il respiro del mare di Portsmouth dentro questo disco, che naviga dentro atmosfere two step , reinterpretando e calibrando tutte le influenze musicali di Reset Robot: dalla uk garage a qualche accenno di drum’n bass, alla musica ambient.

Vale la pena ascoltarlo? Assolutamente si. Non resta che aspettare il 20 maggio.

 

Tracklist

1. First Virtue
2. Single Coil
3. How Deep
4. Chords N Ting
5. Be Yourself
6. Crows
7. Beach
8. Daydreamer
9. Unknown Unknowns
10. Waves
11. Salts
12. Jaw Harp
13. Matriarch