Troppe volte sul dancefloor ci è capitato di notare persone che col ritmo non avevano un ottimo rapporto. Diciamo anche che erano scoordinate come le uscite di Sebastiano Rossi nel Milan di Capello, ma abbiamo sempre sostenuto, naturalmente, la libertà in tutto, anche nel ballo (o non ballo).
Gli scienziati, però, hanno trovato una spiegazione alla cattiva esibizione danzereccia. Si chiamerebbe “sordità del ritmo” o come hanno meglio coniato il nome i ricercatori della McGill Univesrity e dell’Università di Montreal: “beat-deafness”.
Come ci spiegano gli esperti, essa è una patologia rara i cui “malati” non sono in grado di tenere un ritmo musicale, facendoli, per l’appunto, ballare senza armonia.
Non è un problema legato ai movimenti reali, ma piuttosto alla sincronizzazione di essi con i suoni.
Gli scienziati della McGill University in Canada hanno effettuato un test con 34 partecipanti, due dei quali “malati”, per vedere come se la sarebbero cavata in attività non correlate al suono.
Il primo esercizio è stato un esercizio di battuta senza audio, e tutti lo hanno completato abbastanza bene, ma il secondo, che consisteva nel battere le mani a ritmo del metronomo, ha visto le due persone affette da “beat-deafnes” abbastanza turbate dal loro fallimento.
Il professor Caroline Palmer ha dichiarato: “Abbiamo scoperto che questi individui erano in grado di percepire ritmi diversi”.
Ma d’altronde la musica è un viaggio, e lo si deve interpretare come meglio ci fa sentire.
Troppe volte sul dancefloor ci è capitato di notare persone che col ritmo non avevano un ottimo rapporto. Diciamo anche che erano scoordinate come le uscite di Sebastiano Rossi nel Milan di Capello, ma abbiamo sempre sostenuto, naturalmente, la libertà in tutto, anche nel ballo (o non ballo).
Gli scienziati, però, hanno trovato una spiegazione alla cattiva esibizione danzereccia. Si chiamerebbe “sordità del ritmo” o come hanno meglio coniato il nome i ricercatori della McGill Univesrity e dell’Università di Montreal: “beat-deafness”.
Come ci spiegano gli esperti, essa è una patologia rara i cui “malati” non sono in grado di tenere un ritmo musicale, facendoli, per l’appunto, ballare senza armonia.
Non è un problema legato ai movimenti reali, ma piuttosto alla sincronizzazione di essi con i suoni.
Gli scienziati della McGill University in Canada hanno effettuato un test con 34 partecipanti, due dei quali “malati”, per vedere come se la sarebbero cavata in attività non correlate al suono.
Il primo esercizio è stato un esercizio di battuta senza audio, e tutti lo hanno completato abbastanza bene, ma il secondo, che consisteva nel battere le mani a ritmo del metronomo, ha visto le due persone affette da “beat-deafnes” abbastanza turbate dal loro fallimento.
Il professor Caroline Palmer ha dichiarato: “Abbiamo scoperto che questi individui erano in grado di percepire ritmi diversi”.
Ma d’altronde la musica è un viaggio, e lo si deve intraprendere e interpretare come meglio ci fa sentire.