“Barco” è il nuovo singolo di Alva Noto e Ryuichi Sakamoto, rilasciato in digitale lunedì 25 luglio. Fa parte dell’album “Insen”, che verrà presentato venerdì 29 luglio dall’etichetta Noton.
“Barco” è il nuovo singolo, che vede la collaborazione tra Alva Noto e Ryuichi Sakamoto. Inserito nella ristampa di Insen, album prodotto dai due artisti nel 2005 tornerà su tutte le piattaforme digitali completamente rimasterizzato.
Immaginiamo di immergersi in una profondità astratta, come fosse sorretta dai muri dell’invisibile e penetrata da un suono sofisticato e preciso. Una dimensione atemporale, schietta e scarna, priva di elaborazioni echeggianti o arricciate, una dimensione che scivola su un pavimento cristallizzato. Il nuovo singolo “Barco” è tutto questo: un incontro nobile tra Alva Noto e Ryuichi Sakamoto. Uno spazio essenziale, un ritmo che non spezza la visione dinamica di un flusso inconsueto, elettrico e preciso.
L’evoluzione artistica di Alva Noto e Ryiuchi Sakamoto
L’orchestrale sensibilità di Ryuichi Sakamoto, incontra la staticità acustica di Alva Noto. Un lavoro, il loro, che sembra ripercorrere le caratteristiche di “Revep”, EP di tre tracce uscito nel 2006, che racchiude la puntualità di un tempo palpeggiato sulle sinuosità melodiche di un pianoforte e precorre il rapporto artistico trai due.
“Barco” è un progetto che riproduce l’evoluzione artistica del duo; un poema che si adagia su un foglio bianco e descrive la naturalezza di un passaggio ancestrale tra reale e surreale. L’alba si sveglia e attende di riaddormentarsi al nuovo tramonto in un’atmosfera che scarnifica delle consuetudini.
Alva Noto e Ryuichi Sakamoto, sono consapevoli della alchimia presente tra loro. Entrambi sono, creatori intuitivi di generi extra dimensionali che si espandono tra impatto, angoscia e nostalgia linfatica.
Un lavoro di allineamento tra sonorità sottili e acustiche evolutive, inserito nell’LP Insen composto da otto brani
Un progetto che non nasce dalla casualità ma persegue una sequenzialità ipnotica; un LP che sembra rovistare nel guardaroba di una signora in età, che nella solitudine mattutina si prepara per andare incontro ai colori di un giorno pallido e tormentato. Un LP che offre il suo sguardo alla luna cullata tra le dolcezze e le consapevolezze di un’arte tecnica istruita ai sentimenti.
Logica totalizzante, elementi riflessivi di un percorso che Sakamoto intraprende come se le sue dita danzassero sui tasti di un piano che sembra sapere cosa dire; rilievi metafisici di una condizionante atmosfera, livida, prodotta da Alva Noto.
“Aurora”, è il concept di una nuova espressione, un nuovo canale comunicativo tra una ristrutturazione di progettazione acustica, una radicalizzazione che congiunge le diversità dei due artisti. Alva Noto si immerge in ritmi più lenti e sospirati, abbandona le tempeste mentali dell’elettronica e realizza un filo continuo che distende la melodia, come se si sdraiasse su se stessa.
L’eleganza di “Morning”, parallelismo di diversi dettagli che illuminano la ciclicità di un giro solare, sinuosamente si allunga e riflette nel biancore lunare. “Logic Moon” e “Moon”, sono i tempi spezzati di un’unica lettura acustica, l’evoluzione del conscio che si scontra con l’inconscio tra logica e follia spaziale di una notte profonda e persuasiva di “Berlin Glitch”, un corpo che danza in una timida elettronica che ritrova le sue dimensioni tra ombre e buio.
E poi tutto si ricongiunge nella follia crudele del brano “Iano” e le prime luci del giorno fanno emergere i difetti che la notte deforma e nasconde, in un riflesso che ha sbriciola l’immagine e che “Avaol”, punzecchia e graffia.
Un lavoro, che tra immaginazione e psiche, attribuisce al suono il ruolo di contenitore emozionale. Eccellente la complicità tra Alva Noto e Ryuichi Sakamoto che si raccontano intimamente nelle vibrazioni della loro musica.
Giulia Massara