Beyond Sound, il cortometraggio che rovista nelle dinamiche del clubbing, attraverso un racconto introspettivo e intrigante.
“Beyond Sound” è il cortometraggio presentato da Flow Music one, etichetta australiana e portavoce di un progetto che, durante il periodo pandemico, ha rappresentato uno strumento di comunicazione collettivo, ponendosi, come prima finalità, quella di supportare la musica e tutto il settore creativo con una rete di interscambi culturali fra artisti di fama mondiale ed esordienti.
Il corto è nato sotto l’egida di Leonie Gerner, in arte Moogli, che ha curato la regia dando un taglio documentaristico e d’inchiesta. I protagonisti, Heimlich Knüller e Madmotormiquel, prestano la loro voce alla narrazione per un lavoro che si concentra, non solo sull’importanza del suono, ma sembra scavare visivamente nelle dimensioni acustiche del clubbing.
Il clubbing che dagli anni novanta arriva nel nuovo millennio
Ci troviamo a Berlino a cavallo tra gli anni Novanta e il nuovo Millennio, con la consapevolezza che il contesto musicale è notevolmente cambiato; il boom economico degli anni ‘60 è ormai un vago ricordo e avanzano nuove avanguardie e nuovi concetti iper-creativi. Nel cuore dell’Europa, si delineano nuove idee e nuove contaminazioni tra subculture d’oltreoceano e martellanti ritmi che fluiscono sotto le luci di una città per anni divisa e mortificata nel cuore e nell’anima.
Il cortometraggio è l’osservazione diretta del mondo della notte; un mondo che agita tra polemiche un flusso di incoscienti ed euforiche libertà.
Sono gli anni in cui la musica diventa manifesto, diventa protesta e ribellione nei confronti di nuove realtà confezionate in una società elitaria e individualistica.
L’analisi documentaristica sui cambiamenti del mondo della notte
Leonie Gerner, dirige in maniera semplice un documento in movimento, un chiaro editoriale che analizza la linea di confine tra ciò che si era e ciò che si è: una pandemia più o meno accennata dai due protagonisti che la considerano e la indicano come il primo vero limite che in un mondo fatto di eccessi era difficile anche soltanto immaginare.
La riflessione di Heimlich Knüller e Madmotormiquel guarda ai tempi di una musica immune a schemi da seguire; residente unicamente in un contesto storicamente rivoluzionario di libertà e trasgressione; una concezione musicale scevra da tematiche problematiche particolari, desiderosa unicamente di riappropriarsi di tutto ciò che la storia aveva fino allora strozzato.
L’analisi del corto diviene chiaramente interessante laddove, tra immagini sfocate e di archivio, ci si concentra sulla figura del dj e su cosa sia effettivamente il suo lavoro. Il limite umano è nettamente inferiore a quello creativo e mentale. L’arte non ha battute di arresto ma al contrario è una continua crescita che si appassiona al futuro e ricerca nuove sperimentazioni. La pandemia ha sicuramente ridimensionato ogni tipo di certezze e ha creato un nuovo “prima” e un nuovo “dopo”. Il concept del film, “Beyond the sound”, tende ad evidenziare le due linee parallele tra passato e presente, creando forse inconsapevolmente una linea di demarcazione tra giovinezza e maturità artistica.
Giulia Massara