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In un articolo del ‘900 Pirandello scrisse una sua teoria riguardo la crisi dell’Io. Essa non era tanto una patologia, quanto una soluzione, un rimedio.
L’essere umano è simbologicamente fatto di frammenti; poter interscambiare determinati frammenti porta in conclusione ad un nuovo sé. La propria identità quindi viene a mutare, possiamo prendere le sembianze di chiunque, di uno, di nessuno e di centomila. L’uomo quindi è incapace di capire sé stesso, perché infinitavemnte versatile, tantomeno gli altri uomini.

Tutti sono dotati di una MASCHERA, e questa maschera è solo il coperchio di una moltitudine di personalità, è il simbolo della nostra agitazione, della voglia di cambiamento, della nostra follia.
Redshape è tutto questo. E’ un artista che non ha tratti biografici e allo stesso tempo ne ha un’infinità, tanto da rendere ogni parola che lo possa descrivere, vecchia, schedata, intrisa di una sorta di marciume.
Quando sabato 29 Novembre si esibirà con i Re_Named allo Zu::Bar di Pescara, la maschera rossa di Redshape sarà l’ennesima scelta di un abito, di un mood che si rispecchia nella musica che suonerà; una musica, come quella maschera: simbolo della nostra agitazione, della voglia di cambiamento della nostra follia.

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