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Il 28 0ttobre è uscito il mini LP “Eastbound Silhouette” di Tim Green. Ce lo siamo fatto raccontare dall’artista in occasione della sua prima intervista con Parkett.

Conosciuto per la sua deep house melodica, Tim Green è un astronauta del suono. La sua abilità nel manovrare lo spettro del suono lo hanno condotto a produrre techno e musica pop alternativa sotto i nomi di APIR e Invisible Minds.

Dopo le sue prime incursioni nel 2006 e dopo essersi fatto conoscere nel 2008 con i suoi singoli Revox eMr Dry, Tim ha iniziato a perfezionare le sue abilità produttive con uscite su Dirtybird e Get Physical  prima di essere incoronato miglior produttore emergente ai DJ Mag Awards del 2010.

Negli anni successivi, istituzioni come il Fabric di Londra, il Panorama Bar di Berlino, il Womb di Tokyo, il Nordstern di Basilea, lo Space di Ibiza e festival come il Burning Man e il Dockyard di Amsterdam sono diventati appuntamenti fissi del suo calendario di tour.

Spinto da una serie di EP per la Cocoon Recordings di Sven Vath, nel 2018 pubblica il suo album di debutto Her Future Ghost. Due anni dopo, a fronte di una ricca collaborazione con diverse etichette, trova una casa nella label di Lee Burridge, All Day I Dream.

Durante l’intervista abbiamo avuto modo di parlare del background musicale di Tim, del suo nuovo lavoro con All Day I Dream e del rapporto di amicizia che lo lega a Lee Burridge.

Ciao Tim, ti diamo il benvenuto su Parkett. Si tratta della nostra prima chiacchierata, per cui iniziamo ad addentrarci nel tuo mondo.

Leggendo la tua biografia mi sono accorto di come il tuo percorso musicale sia stato un vero e proprio viaggio sin da quando eri un bambino. Dal momento in cui hai preso in mano la chitarra fino al tuo debutto nel mondo dell’house quali ascolti hanno forgiato la tua identità artistica?

Tutti i generi musicali hanno contribuito a plasmare la mia identità musicale. Il jazz, il rock, il blues, la musica classica e il folk sono quelli con cui sono cresciuto. Quelli che amo, ascolto tutt’ora e che credo influenzino la musica che faccio oggi.

A proposito di viaggi. Lo scorso 8 ottobre ti sei esibito al Woobar di Bali. Te la senti di raccontarci questa esperienza e di farci rivivere con te le sensazioni che hai provato nei tuoi live tour in giro per i club e i festival di tutto il mondo ?

Si è stato fantastico suonare a Bali, specialmente al W Hotel. Una fantastica location dove ho trascorso svariati giorni. Inoltre, è stato grandioso poter suonare insieme ai Double Touch, compagni in All Day I Dream.

I miei concerti e le mie emozioni variano a seconda della location e dello spettacolo. Dipendono dalla direzione che scelgo di dare alla mia musica e dall’ambiente che mi circonda. A volte mi piace suonare musica più ritmata e festosa, altre volte più profonda e ricca di particolari. In entrambe i casi cerco di divertirmi e di entrare in connessione con gli spettatori.

La settimana scorsa hai rilasciato “Lune”. Il singolo di nove minuti e mezzo è un assaggio di ciò che hai in serbo per noi. Infatti, ritroveremo la traccia in Eastbound Silhouette, un mini album di 6 brani in uscita il 28 ottobre. In cosa il tuo ultimo lavoro si differenzierà dalle pubblicazioni precedenti e in cosa invece ritroviamo l’essenza di Tim Green?

L’album non è tanto diverso da quello che ho fatto in passato, piuttosto si tratta di una combinazione di vari progetti e sonorità che hanno caratterizzato le mie produzioni precedenti. Come il primo album che ho scritto nel 2018, “Her future ghost”. Un concept album che seguiva una narrativa inventata da me, qualcosa di simile ad una colonna sonora cinematografica per un film che non esisteva.

Mi piace l’idea di un viaggio e di una serie di canzoni che creino una narrazione per l’ascoltatore. Per Eastbound Silhouette ho seguito un’idea simile ma su una scala ridotta, trattandosi solo di 6 brani. In questo caso la musica non è così alternativa come nel mio primo album, tuttavia ci sono un paio di brani in più che si potrebbero considerare più da home listening che da discoteca.

Sappiamo che la registrazione del progetto Eastbound Silhouette ti ha visto impegnato dal 2020 fino al 2022. Come hai vissuto questa esperienza e quale attrezzatura hai utilizzato?

Inizialmente si parlava di idee alle quali stavo lavorando contemporaneamente. Alcuni brani li ho finiti velocemente altri invece hanno richiesto più tempo.
Sia testandoli nei club che lavorandoci nel mio studio finchè non ne fossi completamente soddisfatto. A volte succede proprio questo.

La strumentazione che ho usato è quella del mio studio, apparecchiature esterne e hardware con l’aggiunta massiccia di software digitali. Mi verrebbe mal di testa se dovessi ricordarle tutte!

Nonostante la progressiva digitalizzazione dell’industria musicale, negli ultimi due anni il mercato del vinile ha ripreso a pulsare. Dal momento che Eastbound Silhouette uscirà il 28 ottobre in mini-LP ci sorge spontaneo chiederci cosa ti abbia spinto ad adottare la scelta di questo formato e cosa ne pensi di questo ritorno al vinile.

Per ciascuna uscita la All day I dream fa uscire anche una versione in vinile. Sia io che l’etichetta crediamo che il vinile sia un formato che valga la pena continuare ad adoperare e sostenere. Questa è una delle ragioni per le quali mi piace lavorare e pubblicare con la All Day I Dream.

Onestamente non so se il vinile stia tornando di moda. Credo che sfortunatamente non lo farà mai semplicemente per il costo e la praticità. Allo stesso tempo non credo che scomparirà completamente perché ci sarà sempre sufficiente interesse da parte di chi ama il formato.

Che la tua produzione musicale vada ben oltre il tuo nome è un dato di fatto. Ti sei impadronito delle sonorità techno pubblicando sotto lo pseudonimo di APIR ed hai esplorato il mondo dell’alternative pop come Invisible Minds. Mentre Tim Green si occupa del suo ultimo lavoro, ci piacerebbe sapere come procede parallelamente il percorso artistico di queste due anime.

Se fosse per me non userei mai uno pseudonimo per fare uscire la mia musica. Sarei stato ben felice di pubblicare progetti e musica a mio nome ma sfortunatamente i suoni sono troppo diversi da quelli per cui la maggior parte della gente mi conosce.

In ogni caso è tutta opera mia e soltanto mia, sono io a sedermi e a comporre musica nello stile e sonorità che scelgo. L’alias esiste per fare in modo che la gente digerisca e categorizzi la musica. Si tratta di una estensione di me stesso.

Nel corso della tua carriera hai pubblicato per molte etichette, tra cui Cocoon, Lost Miracle, Dirty bird, Get physical. Ma di recente abbiamo assistito al consolidarsi del tuo rapporto con le etichette di Lee Burridge, non a caso Eastbound Silhouette porterà la targa di All day I dream. Te la senti di parlarci del tuo rapporto con Lee?

Si, conosco Lee ormai da tanti anni. Credo, a dire il vero, che siano 15 anni. E’ sempre stato un grande amico ancor prima che io pensassi a lui come un musicista alla pari e un collega. Per la maggior parte del tempo non parliamo di musica ma di gatti e cibo ahah.

Lee ha sempre sostenuto la mia musica dal primo giorno, sin dalla prima uscita commentando e supportando i miei brani. Per molti anni abbiamo parlato di pubblicare sotto la sua casa anche se non era sempre adatta alla musica di allora. Oggi I nostri gusti sono estremamente simili e allineati. E’ bello lavorare insieme dopo anni di amicizia.

La nostra chiacchierata volge al termine e vorremmo lasciarti con due domande. Se potessi con quale dj italiano avresti il desiderio di collaborare? Quale artista nella scena house e techno italiana ti ispira maggiormente?

Mi è sempre piaciuto quello che ha scritto Lucio Aquilina ai tempi della minimal. Mi piace ancora ascoltare e suonare quelle canzoni quando posso prendere un momento per staccare da tutto.

Non sono sicuro che lui stia ancora facendo questo genere di musica. Se così fosse mi piacerebbe collaborare con lui.

Grazie per essere stato con noi, a presto!


ENGLISH VERSION

Hi Tim, welcome to Parkett. This is our first chat, so let’s get started whit exploring your world.

Reading your biography I realized how your musical path has been a real journey since your childhood. From the very moment you hold your guitar to your debut in the world of electronic music – as a listener what music has shaped your identity into the artist you are today ?

All types of music genres have shaped my identity in music. Jazz, Rock, Blues, Classical and Folk are probably my foundational genres that I grew up with. They are genres that I still love today and I think directly influence the music I make today.

Speaking of journeys, last October you performed at Woobar in Bali. Do you mind recounting this experience with us ? I’m curious to hear about the experience from your perspective, and what you feel emotionally during you performances in clubs and festivals all over the world ?

Yes it was fantastic to be in Bali, especially at W Hotel. It was a fantastic location and I was able to spend several days there. It was also great to play alongside fellow All day I Dream label mates Double Touch.

Depending on the show and venue, my emotions vary from gig to gig. Just depends on the direction I go with the music, plus the location and environment of the venue. Sometimes I like to play much harder and more parry music, sometimes much deeper and musically rich. Either way, I always just try to have as much fun as possible and connect with the audience!

Your nine minutes and thirty seconds single “Lune” that was released last week is a foretaste of a project that is soon to come. In fact, Lune will appear on Eastbound Silhouette, a 6 track mini album that will be released on October 28th. How does Eastbound Silhouette differ from your previous projects? What does this one mean to you personally?

The album is not entirely different from what I’ve done in the past, but more so I think a combination of different projects and sounds I have done in the past. As the first album I wrote called Her Future Ghost in 2018 was actually a concept album which musically followed a narrative I invented, something like a film score for film score that didn’t exist. I like the idea of a journey and a set of songs that can create a narrative for the listener. For Eastbound Silhouettes, I followed a similar idea to create a journey, but on a smaller scale, as its only six tracks. The music also is not as alternative as per on my first album, but still there is a couple more songs which could be considered more home listening vs dance floor records.

We know that the recording of the Eastbound Silhouette release spans from 2020 to 2022. What was your experience recording over the last two years? What kind of equipment did you use?

Yes it was all ideas that I initially started working on at the same time. Some of the songs I finished quickly, and some of the other songs on the release took much longer until I could finish them. Either through testing them in clubs. Or literally the song barely left my studio and I spent quite a long time writing it until I was eventually happy with the song. It just happens like this sometimes. But to me, they all started as ideas at relatively the same time.

The equipment I used was my usual in my studio, a range of external equipment and hardware. Plus a lot of digital software. To recall the entire equipment list would make my head hurt a lot hehe.

Despite the rise of digitalism in the music industry, the vinyl market is strongly regaining favour. Eastbound Silhouettes will be released physically as a mini-LP – what prompted you to choose this format and what do you think about the comeback of the vinyl?

All Day I dream does a vinyl release for every one of their releases. Because like myself, we both believe it’s a medium which should be retained and supported. It’s one of the MANY reasons I like to work with and release music on All day I dream.

I’m not sure the vinyl is actually having a comeback to be honest. I don’t think it ever fully will, unfortunately. Simply because of price and convenience. But I also don’t think it will fully disappear – as there is always going to be enough interest from people who love this format!

Your musical production goes well beyond the Tim Green name. You took possession of techno sound under the moniker APIR, and you explored the world of alternative pop as Invisible Minds. Can you explain to us a bit more about these other projects and how they relate to the Tim Green project?

If I had it my way, I would never use an alias when releasing music. I would have happily released all these projects and sounds just under my own name. But unfortunately, the sounds are too different from what most people know me for. But essentially all this music is coming from me and me alone. So again, it’s just me sitting down and writing music in the style and sound I choose to. The alias’s exist so it’s easier for people to digest and categorise the music. For me, they are all just extensions of myself and derive from me.

Over the course of your career you have released on many labels including Cocoon, Lost Miracle, Dirtybird, Get physical. Recently we have seen your partnership with Lee Burridge’s labels grow. Eastbound Silhouettes is a big release on All day I Dream. Do you mind talking about your relationship with Lee?

Yes, Lee I have known for many many years now. I think it’s been about 15 years to be honest!! He’s always been a great friend to me, much before I ever thought of him as a music peer and colleague. For the most part, we don’t actually talk about music that often either haha. Just more about life, cats and food haha. But he’s also always supported my music, from day one right after my first release. He was commenting and supporting my tracks. For so many years we talked about me releasing on one of his labels, and musically there wasn’t always the right fit. But nowadays our tastes are extremely similar and aligned! So it’s nice how we get to work together fully after so many years of friendship!

Our conversation is coming to an end. Before we say goodbye, we’d like to ask you if there’s any Italian artist you’d love to collaborate with, and which Italian house/techno musician inspires you most?

I have always loved what Lucio Aquilina wrote, back in the early minimal days! I still love listening to those songs and play them out when I can get away with it.  I’m not sure he’s doing this style of music anymore, but would still love to collaborate if he is!

Thanks for being with us, see you soon !