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Il decreto anti rave ha scatenato una serie di manifestazioni e raduni di migliaia di giovani hanno interessato diverse città italiane. 

I fatti scaturiti dal recente caso del rave di Modena hanno portato alla stesura di un decreto legge. Una proposta che condannerebbe “chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento“. La pena edittale sarebbe dai 3 ai 6 anni di reclusione e il pagamento di una multa dai 1.000 ai 10.000€.

Manifestazione a Torino

Dalla recente notizia dell’approvazione in Senato del decreto legge, una serie di manifestazioni e raduni hanno coinvolto numerosi centri italiani. Sono state molte le città coinvolte: Palermo, Napoli, Roma, Firenze, Bologna e soprattutto Torino.

Migliaia di giovani e non, sono scesi in strada per manifestare pacificamente con musica e balli. Il corteo si è schierato contro il testo del decreto anti rave e ha ricordato al popolo italiano la libertà fondamentale d’ espressione e di aggregazione.

Milano – immagine del quotidiano “La Stampa”

Il corteo di Torino di qualche giorno fa, partito da Piazza Statuto e arrivato fino al parco del Valentino,  è stato il più consistente e comunicativo. I temi espressi durante il cammino, contornati da balli e musica, hanno espresso una protesta contro il testo di un decreto che secondo molti risulta lacunoso e vago, la sproporzionata rigidità delle pene e l’assente definizione di rave-party.

Gli otto furgoni che hanno accompagnato la folla di gente durante la manifestazione ci hanno riportato alla mente vecchi ricordi dello Street Parade di Zurigo. Questa protesta ha avuto il chiaro obiettivo di dimostrare al popolo Italiano che la libertà di aggregazione e di autogestirsi non sempre sfocia in qualcosa di negativo. Infatti, durante il corteo sono state rispettate regole attente alla pulizia pubblica e all’assistenza reciproca. L’assenza di interventi delle forze dell’ordine, che hanno accompagnato la folla di persone lungo tutto il percorso, e di danni alla proprietà pubblica e privata ha rappresentato un elemento a favore per la causa sostenuta.

Il cantante e produttore Cosmo intervenuto al corteo.

Grande sostenitore del movimento è stato Marco Jacopo Bianchi, conosciuto artisticamente come Cosmo, che ha partecipato al corteo pacifico. Il cantante e produttore, assieme alla sua crew ha manifestato con migliaia di ragazzi, diffondendo un chiaro messaggio tramite i social. L’importanza della musica, come strumento aggregativo, e la cultura dei free party non devono essere oggetto di condanna ma di sensibilizzazione.