“Fuse deve chiudere”, il tempio techno di Bruxelles annuncia la notizia tramite Instagram.
Dopo 29 anni, l’Agenzia per l’ambiente di Bruxelles ha dichiarato che d’ora in poi il club Fuse dovrà chiudere alle 2 del mattino. La motivazione? Le lamentele incessanti di un vicino per il disturbo acustico provocate dal club durante il weekend.
L’ultima volta in cui il club Fuse si trovò costretto a chiudere fu durante il COVID-19 per misure di sicurezza. In attesa che la scena della vita notturna si ravvivasse, ha approfittato del momento e ha allestito un museo pop-up che mostra la storia intricata del club.
Oggi il leggendario club techno Fuse dovrà chiudere alle 2 del mattino e non potrà più suonare musica più alta di 95 decibel. Finora aveva la licenza per rimanere aperto fino alle 8 del mattino, ma in queste circostanze sembra proprio che il club non può continuare a lavorare.
Ecco perché il Fuse protesta e chiude temporaneamente le sue porte. I fan e i politici sono indignati: “Farò tutto il possibile per garantire che il Fuse riapra il prima possibile”, promette il sindaco di Bruxelles Philippe Close.
“È impossibile gestire un club in quelle condizioni”, scrive il Fuse sulle sue pagine social. “Ecco perché il club rimane completamente chiuso oggi”. Tutti gli eventi sono stati cancellati questa e la prossima settimana, rimborsando ai clienti tutti i biglietti precedentemente acquistati.
Le lamentele del vicinato risalgono ad anni fa ma nonostante gli innumerevoli lavori per rendere il club isolato acusticamente, il club non riesce a soddisfare tale richiesta. Fuse ha presentato ricorso contro questa decisione presso il Milieucollege/Collège d’Environnement, che prevederà un verdetto finale alla fine di gennaio.
Perdere un’istituzione notturna
“È un peccato che questo club iconico che riunisce migliaia di amanti della musica e che vede circa 80 dipendenti nei fine settimana possa chiudere a causa di un vicino”, ha detto Fuse.
Subito dopo l’annuncio della notizia, è stata lanciata una petizione per mantenere aperto il club, guadagnando migliaia di firme in pochissimo tempo e che ancora sono in crescente ascesa.
La notizia sconcertante ha scaturito reazioni anche da parte di molti politici belgi.
Ad esempio, il Segretario di Stato per la pianificazione urbana e il patrimonio di Bruxelles Pascal Smet scrive che le parti interessate devono assumersi la loro responsabilità e cooperare in modo costruttivo per trovare una soluzione. Secondo Smet, la vita notturna è una parte essenziale della vita cittadina: “Non possiamo lasciare morire questa icona di Bruxelles”.
Anche Philippe Close, sindaco della città di Bruxelles, ha parlato di una possibile chiusura. “Farò tutto il possibile per riaprirlo il prima possibile”, ha detto su Twitter.
“Il Fuse Club è il club techno più longevo del Belgio e uno dei locali notturni più prestigiosi d’Europa. Ospitando DJ e musicisti provenienti da tutto il mondo, Fuse ha continuato a elevare il profilo di Bruxelles ormai da 29 anni. Perdere questa istituzione della vita notturna sarebbe straziante per tutti gli amanti della musica e della cultura in senso lato. Considerata una seconda casa per molti residenti di Bruxelles, Fuse è anche un importante attore economico e un vivace centro per la cultura giovanile dalla metà degli anni ’90”, afferma Stephen Van Bell, direttore creativo di Fuse.
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