Come ormai sicuramente saprete, la nostra sezione Notorious si occupa di dar luce e spazio a Dj e Producers che secondo noi meriterebbero fama, successo e stima per il loro operato. Oggi parleremo dei DINAMIX, Luigi e Giovanni per gli amici, entrambi campani e appassionati spudoratamente di musica. Nel 2012 hanno sfornato il loro primo remix “Blackwood Article – The Genetikal Twins (DINAMIX Remix)” che in pochi giorni è arrivato al 4° posto nella classifica deep/tech di Trackitdown. Noi di Parkett abbiamo fatto delle domande per conoscerli meglio, e per voi c’è anche un mixtape per capire cosa fanno e come lo fanno.
1 – Ciao ragazzi e benvenuti su Parkett, ci piacerebbe sapere com’è nato il progetto DINAMIX.
Giovanni: Dinamix nasce nel 2010, conoscevo già Luix per il suo trascorso nell’ambito della musica elettronica. Per caso ci trovammo in consolle ad un party e capimmo subito che c’era sintonia, così nacque il nostro progetto.
2 – Eravate già a conoscenza di Parkett? Come ci avete conosciuto?
Giovanni – Luigi: conosciamo Parkett fin dalla sua nascita, condividiamo il loro modo di comunicare al pubblico.
3 – Quali sono gli artisti, album o brani che sicuramente in passato hanno influenzato le vostre sonorità?
Giovanni: Beh, il mio background è Hip Hop, tutta l’adolescenza l’ho passata ascoltando questo genere. Il primo album che ho acquistato è stato ‘’Paid in Full’’ di Eric B e Rakim (uno dei più influenti album hip hop di sempre), in un secondo momento ho avuto in regalo da mio zio la compilation di Mauro Picotto, “The Others” che ha stravolto completamente la mia visione della musica, da li ho amato la cassa dritta.
Luigi: sono sempre stato affascinato dalla musica. Non ho preferenze riguardo i generi musicali. Mi piacciono le cose che sprigionano emozioni. All’età di sei anni, mio padre mi regalò un sistema hifi e il 45 giri degli Afrikaa Bambaataa – Reckless. Ero innamorato del side b di quel disco. La traccia era Mind Body and Soul, quest’ultima mi ha fatto avvicinare all’arte del djing e della produzione.
4 – Secondo voi, la grande accessibilità che ha raggiunto la produzione musicale, è un aspetto positivo o negativo?
Giovanni: Bella domanda, io personalmente penso che non cambi nulla, mi spiego meglio, è assolutamente più semplice produrre al momento, basta un software e un controller midi da pochi euro e sei già nel mondo della produzione, quello che conta è il fine non il mezzo.
Luigi: Secondo il mio parere, la facile accessibilità ha entrambi gli aspetti. Quello positivo è che molti talenti riescono ad avere visibilità in maniera veloce, quello negativo è che la musica deve essere rispettata, quindi, prima di cimentarsi nella produzione bisogna conoscere l’abc. Molti aspiranti dj e producer non ci pensano nemmeno.
5 – Come nasce la vostra musica? Siete soliti ricercare l’ispirazione in qualche modo particolare o aspettate che venga da sé?
Luigi: Durante la produzione difficilmente ho le idee precise di quello che voglio creare. Adoro sperimentare nuove tecniche ed estrapolare suoni da cose più improbabili. Viaggiare mi aiuta molto. Vivere nuove esperienze mi apre la mente ed alimenta la creatività.
Giovanni: Per quanto mi riguarda le idee partono prima da una stesura mentale del disco, alle volte parte da un Kick alle volte anche da una Bassline in certi casi anche da un Vocal per poi costruirci tutto il resto.
6 – Il futuro è una cosa a cui pensate? Cosa estrarrete dal cilindro tra non molto?
Giovanni: In questi anni non abbiamo mai pensato al futuro, lavoriamo e facciamo ciò che ci piace. Più che cilindro ci vorrebbe un buco nero, abbiamo tante tracks in cantiere da perfezionare e chiudere.
Luigi: Da qualche mese, insieme ad un nostro caro amico Mozzillation, abbiamo dato vita alla nostra label, Itsuki Rec. Stiamo cercando di avere un roster di qualità e qualche soddisfazione già sta arrivando. Riguardo le nostre produzioni, come diceva Giovanni, abbiamo tantissimo materiale a cui stiamo lavorando.
7 – Siete entrambi campani, cosa pensate del clubbing nella vostra regione? E dell’Italia intera?
Giovanni: Siamo molto fortunati perché viviamo in una delle Regioni più importanti per quanto riguarda il panorama musicale essendo stati pionieri per molti anni della House Music, è anche vero che i tempi cambiano e anche tante dinamiche, noto che si ‘’azzarda’’ di meno nella musica.
Luigi: La nostra nazione ha ancora tantissimo da dire. Ci sono moltissimi artisti della nostra regione e non, che all’estero riescono ad avere i dovuti riconoscimenti. Se mi dovessi mettere nei panni di un organizzatore di eventi, darei uno sguardo più accurato a quello che offre il nostro orticello.
8 – Ci raccontate un episodio strano o divertente che vi è capitato di vivere o vedere da dietro la console?
Giovanni – Luigi: Un episodio che non dimenticheremo mai è accaduto in un Club partenopeo. Durante un nostro set, dopo una 40ina di minuti, si avvicina l’organizzatore del party esclamando testuali parole: “Dovete chiudere perché purtroppo la gente sta ballando troppo, non va bene”.
9 – Quali sono gli atteggiamenti che un dj non dovrebbe mai avere?
Giovanni: Penso che uno degli atteggiamenti peggiori sia sicuramente quello di screditare gli altri cercando di mettersi in risalto, il dj parla con la musica e non c’è bisogno d’altro.
Luigi: Secondo me un dj deve avere una buona cultura musicale e tecnica ma prima di tutto deve essere umile, educato e rispettoso. Se riesci a miscelare queste doti, allora puoi mixare tutto. Bene, ed ora che li abbiamo conosciuti, Giovanni e Luigi, in arte DINAMIX ci regalano questo mixtape in esclusiva. A voi le conclusioni.
Antonio Schisani