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Ci risiamo, la polizia sta di nuovo sequestrando il Rialto. Come un copione già scritto, a un anno esatto da quel 19 febbraio 2014 in cui ci riconsegnarono il bene, dopo 5 anni di processi che accertarono la legalità totale dell’Associazione Culturale Rialto Roma e Circolo Arci Roma al Sant’Ambrogio, oggi siamo di nuovo sotto sequestro preventivo. Ricominciamo

A parlare sono gli organizzatori che hanno vissuto una sorta di deja vu rivedendo di fronte ai loro occhi increduli, ciò che era precedentemente accaduto anni or sono quando il centro di produzione culturale indipendente, a due passi del Teatro Marcello, in uno stabile occupato in via di Sant’Ambrogio 4, veniva per la prima volta chiuso con i sigilli.

In data 28 Gennaio il Dipartimento Patrimonio, Sviluppo e Valorizzazione di Roma Capitale ha inviato a tutte le realtà che hanno sede al Rialto Sant’Ambrogio una lettera di recupero coatto dell’immobile, concedendo 30 giorni per abbandonare la struttura. Una vera e propria intimidazione atta allo sgombero di uno spazio legalmente assegnato e per ciò tutelato nella sua attuale destinazione d’uso a scopi sociali e culturali” si legge sul sito web del Rialto Sant’Ambrogio 

Intendiamo denunciare con forza come questo atto si pone l’obiettivo di cancellare un luogo pubblico, non statale, centro di sperimentazione culturale e sociale e per tanto svincolato dal mero fattore economico. Ci spiace anche dover rilevare come questa vicenda non sia isolata, ma si inserisca in una serie di analoghi provvedimenti che stanno colpendo altri spazi sociali della capitale. Ci teniamo anche a sottolineare come negli anni centinaia tra artisti, performer, compagnie teatrali, organizzazioni culturali, musicisti e scrittori hanno potuto cimentarsi e crescere grazie a un posto come il Rialtoccupato.
Non intendiamo rassegnarci al diktat dell’amministrazione e abbiamo richiesto un incontro urgente con il Sindaco Marino e l’Assessore al Patrimonio Cattoi al fine di individuare una soluzione positiva a tale questione e dare attuazione all’iniziativa intrapresa 10 anni fa per la valorizzazione di questa esperienza di socialità. Annunciamo sin da subito che qualora non ci fossero riscontri in tempi brevi siamo pronti a mobilitarci e a mettere in campo una campagna di sensibilizzazione e informazione.