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C2C Festival presenta “Il Mondo” spingendosi oltre i confini dell’avant-pop e superando ancora una volta il dualismo luce e buio.

Il C2C non ha bisogno di presentazioni. Ma una cosa sul suo passato c’è da dirla. Dopo il ventesimo anniversario nel 2022, festeggiato con artisti del calibro di Bicep, Autechre, Caribou, Arca, Jeff Mills, Kode9 le aspettative per l’appuntamento di novembre di quest’anno erano molto elevate. E non sono state deluse.

Il tema El Mundo, scelto per l’edizione 2023, rispecchia perfettamente l’essenza dell’evento. È un concetto vasto, inizialmente indefinito, che prende subito forma attraverso la line-up eclettica e multiculturale. Il festival esplora e fonde diversi paesaggi musicali, attirando un pubblico internazionale e variegato. Un vero peccato, invece, per lo showcase rap palestinese BLTNM che, per via della guerra in Medio Oriente, non ha potuto partecipare.

C2C day by day:
Giovedì 02.11. – Tra esperienze trascendentali e moshpit

Dal primo giorno, C2C cattura l’attenzione degli appassionati di musica con una selezione di grande rilievo. Alle OGR, le melodie eteree e coinvolgenti di Reptilian Expo, che ha sapientemente mescolato sonorità avvolgenti e texture sonore intricate, danno il via al festival in modo memorabile, lasciando immergere lo spettatore in un viaggio multisensoriale.

La serata prende quota con il sound incisivo della dj e producer Rachika Nayar, chitarrista americana che ha fuso paesaggi ambientali e droni, la cui musica oscilla tra synth e chitarre distorte, creando una suggestiva fusione sonora.

Il momento live più atteso è stato il set dei Model/Actriz, band di Brooklyn acclamata per le sue performance noise-rock. La performance conferma le aspettative: il noise punk industriale del gruppo sfonda il palco con distorsioni elettroniche, beat ossessivi e un’ipnosi claustrofobica. La voce espressiva di Cole Haden aggiunge una dimensione teatrale, ricordando quasi lo stile di Freddie Mercury. Il live, un concentrato di energia, da inizio al primo pogo di questa edizione del C2C.

Photo Credit: Loris Brunello

Procediamo con il coinvolgente set di Caroline Polachek, che anticipa con grazia ciò che avrebbe offerto sul main stage del Lingotto il giorno successivo. Il set di Caroline, che fa il suo debutto in Italia al seguito di Rachika Nayar e dei Model/Actriz, abbraccia più sfumature dell’elettronica odierna.

La serata si conclude con il deconstructed club tipico di Spiritual Sauna, che si affida ad una selezione metallica e industriale.

Il primo giorno pone le basi per un festival ricco di varietà sonora e performance coinvolgenti. L’edizione di quest’anno oltrepassa i confini dell’elettronica per spingersi, addirittura, in direzioni rock: l’identità rimane, ma il festival si apre a un pubblico più diversificato.

Venerdì 03.11. – Sfumature UK e voci eteree

Varcando le porte del Lingotto Fiere a Torino e immergendosi nel vortice del C2C 2023, si avverte immediatamente la sensazione di entrare in un altro “mondo“. Ancora una volta quest’anno, il festival ha presentato il meglio dell’elettronica e della scena avant-pop a livello globale su due principali strutture: il Main Stage e lo Stone Island Stage. Nel secondo l’impianto è stato posto in maniera strategica, lascia immaginare orizzonti quasi cibernetici, con richiami a strutture architettoniche avanguardistiche post-umane. In questo stage, in particolare, sono stati presentati gli artisti più sperimentali.

Hagop Tchapariam apre lo Stone Island Stage con un set harsh, eclettico e dalle tinte dark. Così come gli Space Afrika che sullo stesso palco propongono il loro sound dallo stile “opium”, portando a Torino le atmosfere tipiche della scena UK, destrutturando il beat grigio londinese.

La loro performance è caratterizzata da un sound fumoso che incrementa l’intensità verso la fine, con ritmi trap/rage drill: una performance ibrida.

Tra i primi nomi ad esibirsi al Main Stage, invece, spicca un diamante dell’etichetta PAN, Marina Herlop, compositrice e pluristrumentista di origini catalane, che inizia la sua esibizione con un sofisticato mix di virtuosismi vocali, suggestioni folkloristiche dal tono orientale, e un tocco delicato al piano che arricchisce il suo live avvincente.

Photo Credit: Kimberley Ross

A seguire, Lucrecia Dalt prosegue il discorso intrapreso da Herlop, portandolo a un livello ritmico superiore, con sezioni che collocano la batteria al centro delle composizioni. Particolarmente notevole è la performance del batterista, che suona con una disposizione orbitale di piatti e casse, creando un’esperienza sonora avvolgente.

Photo Credit: Kimberley Ross

C2C 2023 segna anche il ritorno dei Two Shell in Italia, presenti in line up per il secondo anno consecutivo. Se nell’edizione precedente avevano chiuso il Main Stage, quest’anno si sono esibiti tra i primi il venerdì, anticipando il live di Caroline Polachek.

Con uno spirito creativo e innovativo, il progetto britannico si immerge nello Zeitgeist degli anni 2000. Tra le bassline bubblegum della loro Mum is calling? e remix irriverenti come la versione rave di Complicated di Avril Lavigne sul piano di Avril 14th di Aphex Twin, i Two Shell riescono a rendere omaggio alla legacy dello UK garage, genere chiave del loro stile, mescolandolo sapientemente con le influenze e i deliri Y2K.

Photo Credit: Loris Brunello

Poco dopo, l’attesissima Caroline Polachek sale sul palco presentando il suo acclamato album Desire, I Want To Turn Into You (tra i migliori album dell’anno secondo Pitchfork). L’artista statunitense apre la sezione concertistica del venerdì (cominciata giovedì in particolare con il live di Model/Actriz), elemento centrale del C2C 2023, più che in qualsiasi altra edizione precedente.

Polachek condivide alcuni dettagli sul suo ultimo lavoro, registrato in parte anche in Italia, con brani come Sunset, notevolmente influenzato dalla canzone popolare siciliana. Il concerto è un continuo incanto. Tra i brani portati in scena spicca anche Caroline Shut Up. Ma ti preghiamo Caroline, non farlo!

Photo Credit: Kimberley Ross

Il Main Stage si ritinge di nuance breakbeat e UK Garage con l’Exclusive Italian Show di Overmono. I fratelli di Monmouth si riallacciano alle sonorità di Two Shell, risparmiando però le vibes Y2K e, in tema Mondo, esplorando soundscapes molto diversificati.

Il punto di partenza è sempre la tradizione hardcore continuum britannica, a cui si fondono contaminazioni latineggianti (come in Cold Blooded dell’ultimo album, traccia dalle salse reggaetton), e sorprendentemente orientaleggianti (abbiamo beccato un inedito molto interessante!). Non può mancare il grime, come in Freedom 2 con Joy Orbison e Kwengface, oltre a diverse tracce unreleasedL’avevamo già detto, gli Overmono hanno tutte le carte in regola per portare in giro i due dobermann ancora per un bel po’.

Photo Credit: Claudiu Asmarandei

Tra una performance e l’altra, la Plenitude Room, aka Chill Area, diventa il rifugio ideale per una pausa relax. Le installazioni luminose di ANONIMA//LUCI anche quest’anno hanno avuto un impatto significativo, riecheggiando il tema del C2C 2019 “La luce al buio”, creando una dimensione visiva magica e un‘atmosfera suggestiva e immersiva, impreziosita dalle musiche di Bienoise, Emanuele Wiltsch Barberio, Katatonic Silentio, Mana, Money Lang, Sabla, Sara Berts, XIII.

Photo Credit: Fabiana Amato

La collaborazione salda con Warp Records, che durante le scorse edizioni ha portato a Torino leggende come Aphex Twin, quest’anno ci regala Yves Tumor, Evian Christ, Slauson Malone 1 e Flying Lotus.

È proprio un nome Warp, Evian Christ, a chiudere il Main Stage del venerdì, partendo con un inizio dai toni apocalittici e un richiamo ad una delle passioni di tanti italiani – il calcio droppando la canzone della Champions League. L’artista britannico, fresco di nuovo album e paladino della nuova ondata trance techno, regala un set upbeat, piuttosto hardcore dopo il quale è stato davvero difficile addormentarsi.

Sabato 04.05. – Rave cerebrale e nuovi universi musicali

Lo Stone Island Stage il sabato è casa dello showcase di PAN, label che firma progetti eclettici, sperimentali, che quest’anno spegne 15 candeline. HONOUR apre le danze, esibendosi in uno dei suoi primi live (abbiamo seguito il suo live anche al Berlin Atonal di settembre), un debutto italiano che ha stupito tutti. La sua voce ricorda quella di Iceboy Violet, anche se distante da quest’ultimo a livello strumentale.

Vibrazioni latine per Sangre Nueva, trio formato da Dj Python, Florentino e Kelman Duran che presenta il suo reggaetton “cerebrale” (un critico imbruttito degli anni ’90 lo chiamerebbe IDR – Intelligent Dance Reggaetton) a tratti rivisitato anche in chiave rave. Una performance danzereccia che non ha tralasciato elementi più ambient in stile pythoniano deep reggaetton, colpendo sicuramente sia gli amanti dell’elettronica d’ascolto in cuffia che i clubber.

Photo Credit: Giacomo De Caro

Bambii ci porta in un universo techno più oscuro ed è proprio nella sua esibizione che si fondono tutti i dualismi di C2C. Luce e buio convergono in un set in cui le bassline talvolta toccano anche l’hard techno ma vengono addolcite dalle voci zuccherose delle dive pop remixate nei suoi pezzi.

Memorabili i remix di A Thousand Miles di Christina Perri e di uno degli inni pop più amati dai Millenials e Gen Z, Toxic di Britney Spears. La strategia-nostalgia anche se appare un po’ paracula è, senza dubbio, efficace. Come fai a cambiare stage se sai che il DJ potrebbe mixare la traccia pop preferita della tua teenage da un momento all’altro?

Non si allontana molto da questo contesto anche Bill Kouligas, il papà di PAN, che fa scatenare lo Stone Island Stage con breakbeat, garage, talvolta anche qualche cassa dritta, il tutto immerso in un immaginario Y2K con vocal femminili che ricordano le hit di Sugababes, The Pussycat Dolls.

Photo Credit: Fabiana Amato

Chiudiamo nello Stone Island Stage con una fusione di elementi techno e industrial di Tzusing, perdendoci in un quadro folle come da tema per quello che è stato il suo ultimo album rilasciato, a suon di melodie stranianti e oscure. Una techno / acid house alienante e sperimentale con linee di basso heavy industrial che producono un groove melodico ed emozionante, oscuro e sconvolgente.

Nel Main Stage, invece, Flying Lotus, il produttore californiano, offre al pubblico un’esperienza live coinvolgente, sia visivamente che musicalmente: l’uso di schermi a LED e le animazioni generate dal’Intelligenza Artificiale hanno infatti arricchito l’atmosfera regalando un nootevole impatto visivo.

Con una carriera decennale alle spalle e una serie di collaborazioni illustri, tra cui quelle con Thom Yorke e David Lynch, FlyLo ha fatto il suo atteso ritorno dopo l’ultima esibizione al C2C nel 2012.

Il suo set esplora le diverse sfaccettature della sua carriera, spaziando dalle tracce notturne e sperimentali ai ritorni alle origini con Cosmogramma. La selezione musicale, che abbraccia hip-hop e elettronica, è stata eseguita con maestria, coinvolgendo il pubblico in un’atmosfera industriale suggestiva.

Il set ha incluso pezzi notevoli: una selezione hip-hop di collaborazioni con artisti del calibro di Anderson .Paak, Kendrick Lamar e l’amico fraterno Thundercat è accompagnata da incursioni nell’ambito sperimentale.

L’equilibrio tra i fenomeni del momento, le novità e la scena underground sono stati gestiti con cura, dimostrando la versatilità del producer. Con beat ipnotici e campionamenti ricchi, Flying Lotus ha infiammato il main stage. La sua capacità di destreggiarsi tra rap ed elettronica nu-break, ha ammaliato il pubblico.

Photo Credit: Loris Brunello

Le esibizioni di Yves Tumor e King Krule sono state intense e coinvolgenti (non avevamo dubbi).

Yves Tumor ci ha regalato uno spettacolo sopra le righe, con elementi del punk, industrial e del grunge, mentre King Krule ci ha catturato con la sua fusione unica di jazz, blues, hip-hop e alternative.

Le grida del pubblico acclamano impazienti il nome di Archy Marshall, il londinese che si cela dietro il moniker di King Krule. Si spengono le luci e, da sfondo, compaiono dei disegni avanguardistici. Già dalle prime note veniamo catapultati in una dimensione eterea. Una fusione continua di influenze e stili attinge dal jazz per diluirsi nel blues, fino a percorrere sentieri hip-hop e alt-rock, contaminazioni che spingono oltre il concetto di emozioni altalenanti, creando un immaginario onirico eppure così profondamente compatto.

Photo Credit: Fabiana Amato

Accompagnato dai membri della sua band, fra i quali spicca l’incredibile sassofonista argentino Ignacio Salvadores, King Krule alterna pezzi dei primi album a canzoni estratte da Space Heavy, il suo ultimo disco.

King Krule dal vivo è ancor più ruvido e post-punk che su disco. Un discorso simile si può estendere anche a Yves Tumor e al suo modo di fare rock, caratterizzato da influenze che spaziano dalla musica dark all’estetica queer.

Yves Tumor, con uno sguardo disturbante e uno spettacolo eclettico tra soul-glam e post-punk, incanta il pubblico del Main Stage. Il suo fisico imponente e la band che lo segue con dedizione contribuiscono a un live dall’eclettismo conturbante e profondamente intimista.

Photo Credit: Kimberley Ross

Moodymann regala un finale indimenticabile, navigando tra sonorità dance e techno, con un highlight sul remix di Bad Kingdom dei Moderat, accolto calorosamente sul dancefloor. Il producer di Detroit ci regala un assaggio di quell’elettronica più happy che, concedeteci la piccola critica, in questa edizione è mancata. Mentre il festival ha brillato tra concerti e songwriting sul Main Stage e atmosfere da club allo Stone Island Stage, la presenza di quel particolare sound elettronico meno dark, più dominante l’anno scorso con artisti come Bicep e Caribou, quest’anno è stato trascurato

Domenica 05.11. – The (New) Italian New Wave

El Mundo“, tema del festival di quest’anno si ispira alla simbologia dei tarocchi. Figurativamente rappresentato da una figura alata, El Mundo rappresenta la necessità di rimettere al centro il futuro dei corpi, promuovendo la libertà, l’aggregazione, la danza e l’educazione all’ascolto.

La 21ª edizione del Club to Club si chiude con una serie di performance collaborative, tra cui un set audio/video di Upsammy e Jonathan Castro, Francesca Heart & Regno Maggiore e Azu Tiwaline con Cinna Peyghamy, che hanno lavorato insieme all’ultimo album di Tiwaline, The Fifth Dream.

Photo Credit: Giacomo De Caro

Si uniscono i Gang Of Ducks, una sorta di resident del festival torinese, che regalano un dj set contornato da visual suggestivi.

I dieci anni del collettivo torinese Gang Of Ducks diventano elementi fondamentali del programma, con eventi e spazi dedicati a onorare queste realtà discografiche che hanno plasmato il suono, l’estetica e la storia dell’evento nel corso della sua esistenza.

Conferenze e Talks

Oltre alle sue affascinanti performance musicali, il Club To Club ha arricchito l’esperienza del festival con una serie di eventi collaterali. Coincidendo con la Settimana dell’Arte Contemporanea di Torino, il festival ha integrato nel programma alcune conversazioni con artisti, workshop, e talk incentrati sulla musica contemporanea al Teatro Regio.

Questi momenti di dialogo e apprendimento ci hanno offerto un’occasione unica per approfondire le influenze e le correnti attuali nel panorama musicale internazionale, arricchendo così la comprensione e l’apprezzamento del contesto artistico del pubblico.

La scelta di ospitare C2C Talks (curato in collaborazione con Resident Advisor), un evento che va oltre la musica per esplorare tematiche più ampie, testimonia l’impegno del festival nella creazione di un’esperienza completa e coinvolgente per il pubblico. In questo contesto, il Club To Club non è solo un festival musicale, ma un’occasione per immergersi in una cultura poliedrica che abbraccia diverse forme d’arte e di espressione.

Abbiamo avuto il piacere di ascoltare il collettivo Sangre Nueva parlare delle loro origini, dei brani che avevano iniziato a produrre anche molto tempo prima di quanto si possa immaginare (intorno ai 13 anni).

Photo Credit: Stefano Mattea

Emancipandosi da aspettative e stereotipi che lo circondano, C2C alza ogni anno sempre più l’asticella, creando grande hype per l’edizione successiva. Ma la competizione non è con gli altri festival italiani, il C2C è, forse inconsciamente, in competizione con sé stesso, e ogni volta dimostra come sia possibile creare una line-up visionaria, completa, complessa e capace di raggiungere un’ampissima audience

C2C nasce come appuntamento di riferimento per il clubbing, si evolve come rivoluzionatore dell’avant-pop onorando l’eredità del grande Battiato e crea nuovi immaginari e percorsi musicali e culturali dall’ethos moderno e avanguardistico che ogni anno rompono schemi e preconcetti presentando un festival sempre rinnovato e innovato

Il C2C ha mille sfaccettature e sfumature ma un’identità unica e riconoscibile. Superba è la notte, già da 21 anni. 

Martina Castronovi e Giulia Fiorentino