Un disco che per molti è già un istant classic del rap italiano. Tutti hanno cercato di dire la propria sul progetto, ma l’ultima parola spetta a loro: i main producer dell’album. Ecco la nostra intervista a Sine & Luciennn.
Grazie al contributo di grandi personaggi – mainstream e non – il rap è diventato popolare (anche) in Italia. Ogni anno vengono pubblicati tantissimi album. Eppure ci sono dischi che brillano più di altri. Il “CVLT” di Salmo e Noyz Narcos è senza dubbio uno di questi. Ma, attenzione, perché dietro ad un album di questo tipo, dietro a due grandi performer, c’è sempre la mano di due producer di altissimo livello: Sine & Luciennn.
Questa combo, del tutto inedita, ha saputo regalare un suono e dei colori all’interno del disco assolutamente fuori dal comune. Il lavoro di team ha giovato ad entrambi: ad un angolo c’è Sine, che dimostra un’esperienza senza eguali e una conoscenza approfondita di ciò che è stata l’evoluzione della musica (e del genere); dall’altro c’è Luciennn il talento giovanissimo di LEBONSKI 360 che già aveva partecipato alla stesura del tappeto sonoro di “FLOP” (2021), ultimo progetto discografico di Salmo. Proprio la combo “Sine-Luciennn” ha dato vita ad un suono unico, differente da quello a cui molti sono abituati, fatto di riferimenti musicali e omaggi alla musica dei due rapper.
Prima di proseguire con l’intervista, premi play e ascolta il nuovo disco di Salmo e Noyz Narcos.
A poco più di una settimana questo album è già culto. Due main character, due main producer: Sine & Luciennn. Come avete scoperto l’uno la musica dell’altro?
Sine: Io ho conosciuto Lucio con il lavoro di “FLOP“, che è stata un po’ la prima cosa che ha fatto sulla scena. È stato anche quello un bel successo, ma non ci conoscevamo ancora. Ci siamo conosciuti poco dopo: ero andato in studio da loro, da Riccardo Verano, l’altro ragazzo che lavora stabilmente con Mauri (si riferisce a Salmo, ndr).
Ma questo ancora prima che ci fosse la minima idea di questo disco. Ci siamo conosciuti lì in studio, mentre stavamo provando un po’ di robe. Ma l’idea del disco è venuta molto dopo di allora.
Sine (Sine & Luciennn)
Com’è stato dover condividere un progetto musicale così importante? Siete due persone dai gusti musicali abbastanza differenti.
Sine: Si siamo due anime musicali molto diverse. E questo si sente anche dalle sonorità che proponiamo. Ci siamo integrati bene, e in questo disco c’era spazio per entrambe le tipologie di suono. Il disco aveva bisogno di tutte e due le cose. Ci siamo accorti che si incastravano abbastanza bene, e questo grazie anche all’aiuto di Riccardo Verano e dei due ragazzi che stavano a dire la loro. Tant’è che abbiamo proseguito con quel team, senza tirare dentro nessun’altro perché abbiamo capito che funzionava. Squadra che vince non si cambia.
Luciennn: Lavorare con Sine è stata una rottura pazzesca (seguono grosse risate di entrambi, ndr). Sto scherzando ovviamente. A parte le battute, c’è una differenza di una decina d’anni tra me e lui. Quando ero ragazzino, con gli amici ci pompavamo il TruceKlan, partivo già da una dose di rispetto massimo per il lavoro di Alfonso, di Ema e Andre (in ordine, si riferisce a: Sine, Noyz Narcos ed Andrea Corona; quest’ultimo meglio noto come Andrew, tra i fondatori di PROPAGANDA, ndr).
Per me trovarmi in una situazione del genere era già un onore. Durante il lavoro non ci sono stati intoppi di nessun tipo: abbiamo lavorato in modo molto smooth. Non ci sono stati mai degli episodi che mi hanno fatto pensare che il progetto stesse diventando stressante.
Luciennn (Sine & Luciennn)
Avete rispettato una programmazione di lavoro precisa o vi siete lasciati ispirare dal momento?
Luciennn: Con LEBONSKI 360 lavoriamo insieme da circa 3 anni, quindi anche in termini di modus operandi siamo piuttosto settati. Mi ha stupito che tutto il lavoro è stato sempre molto fluido, anche con Ema e gli altri: ci siamo trovati in sintonia fin dal primo momento. Per dirti, ci sono state delle session in cui abbiamo reccato in studio solo io e lui, cosa che non è tipica per tutti cantanti. Spesso gli artisti vogliono il “loro-producer” durante le sessioni di registrazione. Noyz è venuto da me anche da solo. Si è creata una situazione di tranquillità e di coesione. Abbiamo trovato il nostro modo di fare le cose.
Foto Press Red Bull Italia. ©️ PH. Gabriele Seghizzi
E invece coniugare le esigenze di Salmo e Noyz è stato complesso?
Sine: In un anno di lavoro penso sia normale che ci sia. Ma come ti dicevo abbiamo deciso di continuare con questo mini-team, perché tutto usciva piuttosto naturale. Nonostante non avessimo alcun tipo di pianificazione, ci siamo resi conto che tutto procedeva in modo estremamente semplice e senza forzature. Poi ognuno ha portato all’interno dell’album il proprio bagaglio musicale. Io conosco molto bene Emanuele e Maurizio: so che cosa gli può piacere. La cosa veramente difficile non è tanto cosa piacesse a uno o all’altro, quanto riuscire a fare qualcosa che facesse sentire sicuri entrambi.
Foto Press Red Bull Italia. ©️ PH. Gabriele Seghizzi
Domanda semplice: qual è il beat di cui siete più soddisfatti all’interno di questo album. Non vale rispondere tutti.
Sine: Sicuramente quello di “RESPIRA” è stato una bella bomba. È nato in verità alla fine della lavorazione: sia la produzione del brano, sia la gestazione, sia la strofa di Marra. Poi il cleaning del sample ha richiesto tempo, perché non si riusciva a capire se ce lo dessero o meno. Non è stata una passeggiata, però ero sicuro dell’intuizione. In termini di soddisfazione e di come lo abbiamo ultimato è quello il brano di cui vado più fiero. Non si è mai soddisfatti al cento per cento perché pensi sempre che con maggior tempo sia possibile creare qualcosa in più o qualcosa di ancora più originale.
Foto Press Red Bull Italia. ©️ PH. Gabriele Seghizzi
Luciennn: La mia è “ANTHEM” senza ombra di dubbio. Il modo in cui si è sviluppata l’idea è veramente incredibile. Tutto è partito dal video di un vecchio live che avevano fatto Ema e Mauri: nel video ognuno di loro aveva rappato sulla base dell’altro. Quando abbiamo fatto la prima riunione, ricordo che Ema ha proposto questa cosa e che secondo lui sarebbe stato figo proporre una cosa del genere sul disco. Ho pensato che avremmo dovuto fare una roba esagerata: ogni quattro barre cambiare il beat e ripercorrere la storia dei due artisti. Immagina che tipo di lavoro è stato (ride,ndr).
Luciennn (Sine & Luciennn)
Spiegami meglio. Sono certo che ci sia parecchio da raccontare.
Luciennn: Abbiamo dovuto ripescare i vari campioni originali; di alcuni ci siamo riusciti, di altri invece siamo dovuti andare a ripescare il beat originale, riprendere il sample e lavorarlo. Poi abbiamo dovuto rimettere tutto a tempo nella stessa tonalità così che sembrasse un’unica canzone. I brani originali ovviamente era in scale e chiavi diverse. È stato impegnativo, ma sono davvero soddisfatto.
Ok, bellissime “RESPIRA” e “ANTHEM”. Ma quali sono le vostre one more thing di “CVLT”?
Sine: Mi piace moltissimo “MY LOVE SONG 2” come tipo di sound, perché cambia un po’ il mood del disco. Mi piace molto anche “BRUJERIA” che è un brano con vibes quasi da club. Devo dire che in generale sono piuttosto soddisfatto di tutto quello che è stato pubblicato.
Luciennn: Per me c’è “NIGHTCRAWLERS“. Non so quanto verrà ascoltata, ma è una produzione piuttosto atipica per i canoni del genere in Italia, ma anche per Ema. Non mi aspettavo assolutamente che Noyz salisse su un beat del genere. Sentire la voce di Noyz su un beat di quel tipo è una cosa molto particolare. E non credo che questo brano sarebbe mai stato possibile se non in un disco come “CVLT”. Per il resto sono comunque molto soddisfato.
Nella mia testa “CVLT” ha i tratti di uno spaghetti western a tinte horror. Nelle intro dei brani avete dato un taglio quasi cinematografico. C’è stata una particolare influenza sotto questo aspetto?
Sine: Sicuramente il taglio filmico c’è ed era un po’ la base di tutto il disco: il punto comune che avevano i ragazzi. È stato il main theme del progetto in un certo senso. Tra le citazioni, i suoni che avevamo usato, le cose che gasavano loro e noi, ci siamo resi conto che c’erano cose extra-musicali che era bello inserire all’interno dell’album. Implicitamente quindi si, c’è stata questa influenza. Poi siamo tutti grandi divoratori di musica, al di là del rap. Era inevitabile che all’interno di “CVLT” entrassero anche robe che vanno fuori dal genere si riferimento.
Sine (Sine & Luciennn)
Luciennn: Io vengo principalmente dal mondo del metal, dell’hip hop e dell’elettronica. All’interno dell’album ho spaziato parecchio: ci sono robe più moderne, robe più old-school, c’è l’elettronica e i bassoni pesanti. Una cosa è sicura: non abbiamo lavorato pensando ai trend o a cosa potesse funzionare; ci siamo rifatti alle nostre personali visioni e conoscenze musicali. E soprattutto cercando di cogliere l’essenza del passato musicale di due grandi artisti come Salmo e Noyz Narcos.
Cosa piuttosto complessa, soprattuto considerando che sia Noyz che Salmo sono due che hanno un background musicale piuttosto ampio.
Sine: Quello che ha detto Lucio è veramente molto interessante. “CVLT” non era un progetto che aveva bisogno di qualcosa; non cercava il singolo, la radio o la televisione. Era semplicemente la celebrazione di due carriere molto lunghe ed importanti.
Siamo andati a ricercare in tutto quello che avevano fatto singolarmente in oltre dieci anni di lavoro per unire i vari puntini che li accomunano, senza dover andare a forzare la cosa. Nessuno voleva fare il revival, o proporre il già-sentito: vogliamo sempre andare avanti, però, considerate le due carriere, c’era tanto a cui attingere, sia musicalmente che extra.
Qual è il vostro rapporto con l’elettronica?
Sine: La mia storia musicale, mi riferisco proprio agli anni in cui ho iniziato a produrre, parallelamente al mondo del rap mi ha spinto a frequentare parecchio il mondo dei rave e delle feste. Ai locali sono arrivato molto dopo. La roba dell’elettronica me la porto con me da sempre, anche se a fasi alterne.
Non ti nego che ci sono stati un paio di anni in cui il rap mi aveva stancato completamente: era il periodo di Lucky Beard, l’etichetta di Phra (si riferisce a Francesco “Phra” Barbaglia, DJ e producer italiano, membro e fondatore del progetto Crookers: gli autori della hit mondiale “Kid Cudi vs Crookers – Day ‘n’ Nite”, ndr). Per un periodo mi sono dedicato a quello, anche in termini di DJ set. Ho un rapporto molto stretto con l’elettronica. In ambito di produzione ogni tanto c’è modo di farla entrare, alle volte più alle volte di meno. Ma ormai dopo tanti anni è tutto collegato: le cose non si distinguono più nettamente quando vai a produrre.
Anche per il mercato musicale in cui viviamo è bello che si attinga quanto più possibile da tutto ciò che ci circonda, e non da un solo genere. Questo per me è fondamentale.
Foto Press Red Bull Italia. ©️ PH. Gabriele Seghizzi
Luciennn: Per quanto riguarda la musica elettronica le mie influenze sono molto varie. Vado pazzo per la drum and bass, neurofunk, dalla roba più classica fino a Noisia o Icicle. Poi c’è il neurohop: il sound-design è quello. Mi piace molto anche la bass house. Non sono un amante della techno in senso stretto, ma tutta la roba con i bassi belli potenti mi entusiasma.
“RESPIRA”: semplicemente devastante. Campionare “Breathe” dei The Prodigy, quasi follia.
Sine: Ricordo che eravamo nell’ultima sessione e stavamo chiudendo gli ultimi brani. Avevamo un numero di canzoni in testa che volevamo raggiungere per chiudere la tracklist ed era l’ultima villa che avevamo a disposizone. Tra le varie che volevamo portare a casa c’era questo featuring importante.
Passeggiando per la campagna toscana, pensavo a cosa fare che potesse avere un grande impatto sull’economia del disco. Era il brano giusto per il per il disco giusto. C’era un brano importante da portare a casa e avevamo le risorse: volevo utilizzare da tempo un campione epocale che avessimo la possibilità di sbloccare. (Cosa che, tra l’altro, non avevo mai fatto, perché sono vecchia-scuola: il sample deve essere ricercato e si finisce per proporre sempre quelli meno conosciuti).
Avevo iniziato a pensare a questa cosa perché volevo che il brano finale fosse talmente grosso che la gente non dovesse neanche elaborare troppo la base. Il sample volevo che fosse una cosa subito riconoscibile.
Pensi di esserci riuscito?
Sine: Questa cosa è anche da capire, perché magari il pubblico più giovane non so se riesca a fare il collegamento con “Breathe” – clicca qui per approfondire. Però nella mia mente da anziano quella cosa c’era (ride, ndr).
Mi sono fatto un po’ di ascolti: doveva essere qualcosa in linea col disco e che piacesse a tutti e tre (si riferisce a Noyz, Salmo e Marracash, ndr); scavando nei cassetti della mente ho ricordato quel riff mortale e mi sono messo subito a lavoro.
Sono tornato in villa: ho preso il pezzo, l’ho messo sul sequencer e subito ho avuto delle buone vibes. In un pomeriggio avevamo il beat e nel giro di un giorno avevamo anche le strofe di Noyz e Salmo. Per quanto riguarda il cleaning quello è tutto un altro discorso.
Foto Press Red Bull Italia. ©️ PH. Gabriele Seghizzi
Tipo?
Sine: È stata una roba gigante. Era la prima volta che concedevano la licenza nella storia di quel brano. Volendo “RESPIRA” è anche una cosa epocale: il brano è piaciuto, è piaciuto il progetto dell’album e ci è stato concesso quel riff.
Non era una cosa banale: siamo entrati anche un po’ nella storia di “Breathe”, ed è una cosa importante per noi; quella è una canzone a cui tutti quelli che hanno preso parte al progetto, bene o male, sono fortemente legati. Sono davvero conteto.
Ultimamente il ruolo del producer è stato molto rivaluto. Molti produttori del mondo urban hanno iniziato a proporre anche album strumentali. È un’idea che vi affascina?
Luciennn: Premesso che adoro la musica strumentale, come ascoltatore ti dico che starei giornate con le cuffie in testa con canzoni senza alcun tipo di liriche; se penso alla mia carriera da producer però la vedo difficile. Una produzione che punti ad esaltare il suono puro e che va ad escludere la voce, la percepirei come se la canzone non arrivasse mai al punto.
Sia chiaro, sto cercando di trasmettere il punto di vista di un qualsiasi produttore che si rivolga al pubblico generalista, non all’ascoltatore appassionato che coltiva la passione e lo studio del suono. La questione è questa: se fai un producer album e ci metti sopra i cantanti, puoi far uscire la versione strumentale; se fai un album solo strumentale non puoi far uscire la versione con le liriche. Perderebbe di senso, sotto ogni aspetto. La cosa sarebbe figa per me, dal punto di vista di crescita artistica, ma sarebbe poco funzionale all’ascolto da parte delle persone.
Sine: Per me invece è una cosa che va fatta, e va fatta capire anche al pubblico. Ho fatto un beat tape tanti anni fa, e vorrei farne un secondo volume. Per me è una cosa che per i produttori è importante. Mette in luce un aspetto che, soprattutto in Italia, per determinate forme di progetto potrebbe insegnare l’ascolto al grande pubblico.
Poi storicamente in Italia abbiamo tanti riferimenti importanti – anche sample-based, in quattro quarti e con le batterie – che hanno avuto grande successo. Come e più di musica cantata. Secondo me sta cosa è una figata. Bisogna chiaramente trovare la formula giusta.
Luciennn: Da ragazzino ascoltavo Gramatik, un produttore dell’est-Europa. E lui sfornava beat-tape a raffica. (Sine commenta: “il tipo faceva tour assurdi in America, me lo ricordo”). Comunque quella roba me la pompavo, e se la ascoltano molto i rapper per fare freestyle piuttosto che una canzone o altro ancora. Se fai un beat si sente che la finalità è quello che qualcuno ci rappi sopra. Onestamente io però un bel beat-tape di Sine me lo ascolterei molto volentieri.
Quindi magari nel prossimo futuro potremmo pensare ad disco elettronico realizzato dalla combo Sine-Lucien?
Entrambi: Si, perché no. Potrebbe essere, per ora ci godiamo il presente.