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C’è un’ isola artificiale in costruzione alle porte della mega ricca città degli Emirati Arabi, Dubai. Lo scopo sarà adibirla a isola-party, dove la night life durerà 24 ore al giorno e le discoteche ed i club saranno l’anima del posto.

Un sogno? In effetti si chiamerà proprio Dream Island ed avrà due club maggiori, quattro stabilimenti balneari con altrettanti club annessi, cinque hotel, 100 ristoranti e non vi sarà alcun divieto di alcol come nel caso di Dubai.

Secondo il direttore alle vendite e il marketing George Saad, il progetto è quello di rendere Dream Island la “nuova Ibiza” dove non si fa altro che festeggiare, e non nega che gli investitori stanno anche cercando di attirare i festival più importanti del mondo, come il Burning Man.

Ok, per l’alcol vi sarà un permesso, ma per quanto riguarda le rigidissime leggi anti droga? Rigidissime quanto vi chiederete? Beh, nel 2007, il cittadino britannico Keith Brown è stato arrestato dopo che le autorità hanno trovato un granello di cannabis sul fondo di una delle sue scarpe che era presumibilmente più piccolo di un granello di zucchero, del peso di circa 0.003 grammi. Brown è stato anche condannato a quattro anni di carcere.

La fantomatica Dream Island dicono che sarà completata nel 2018 e che costi circa 3.2 miliardi di sterline.