Bugsy, resident del party milanese Take It Easy, è il nostro ospite di oggi della rubrica INTERNAL SELECTION.
Bugsy è a Milano una certezza nel panorama meneghino. Take It Easy rappresenta da anni una delle realtà più solide ed apprezzate del capoluogo milanese. Il party è riuscito a costruire nel corso di oltre un decennio un’identità ben salda di cui Bugsy è assoluto creatore e protagonista.
Bugsy ripropone nella sua musica sonorità house anni ’90, che trovano anche nei sottogeneri come disco e funky house nuove suggestioni. La sua ricerca, mossa tra passato e presente dell’elettronica, incontra anche la musica techno portando la folla dentro una dimensione suggestiva e dinamica.
Su Parkett abbiamo fatto due chiacchiere con Luca Dell’Orto, suo vero nome, e abbiamo qui in esclusiva per i nostri lettori un suo speciale set realizzato per la nostra rubrica Internal Selection. Premete play ed immergetevi nel mondo di Bugsy!
Ciao Bugsy, benvenuto su Parkett Channel. Il tuo nome artistico è molto originale: trae ispirazione dall’omonimo film o com’è nata la scelta di questo nome per la tua carriera artistica?
Ciao! Grazie per l’invito. In quel periodo avevo appena chiuso un progetto artistico di coppia con cui avevo avuto molte soddisfazioni e avevo bisogno di una ripartenza, mi serviva un nome nuovo e ascoltando un pezzo di un artista rap locale è uscito il nome Bugsy, ho immediatamente pensato “Mio!”
Nella tua musica si mescolano influenze house al funk più oscuro fino ad arrivare alla musica black. Come avviene la tua ricerca musicale e quali sono oggi i generi da cui trai maggiore ispirazione?
Sono particolarmente legato a tutta musica black, in ogni sua forma, è il lato piu sexy della musica. Ho conosciuto il clubbing attraverso la Disco e la House Music d’oltreoceano, ho iniziato a costruire i miei set seguendo le orme della scuola NewYorkese e quella di Chicago, ascoltando e riascoltando colossi come Larry Levan, Frankie Knuckles, Larry Heard o Ron Hardy.
Ancora oggi la maggior parte della mia ricerca musicale si concentra nelle origini della House Music e nei suoi sottogeneri, ma faccio spesso lunghi viaggi di ricerca negli angoli remoti della Techno dove trovo sempre grandi soddisfazioni 🙂
Il tuo esordio discografico è stato nel 2012 con i Dirty Channels su un’etichetta storica come la Ovum di Josh Wink. Che esperienza è stata e che rapporto hai oggi con i Dirty Channels?
Sicuramente una delle esperienze più belle di tutti questi anni! Abbiamo registrato il disco in un mio vecchio studio arrangiato fuori milano, che oggi è il basement di casa mia, con una cantante non professionista conosciuta in un ristorante. Diciamo che i presupposti non erano dei migliori, ma come spesso accade non servono grandi attrezzature per ottenere buoni risultati, e quando è arrivata la chiamata di Josh Wink che voleva far uscire il pezzo siamo impazziti tutti.
Con i Dirty conosciamo da quasi vent’anni e oggi siamo ancora molto legati. Lavoriamo insieme sotto diversi fronti, oltre ad essere resident di Take It Easy insieme a me e DJLMP, gestiamo insieme l’etichetta del party. Restano sicuramente una parte fondamentale del mio percorso artistico.
Take It Easy al momento rappresenta una realtà consolidata nella scena clubbing milanese. Qual è per te il segreto per creare una brand identity salda e convincente in un mercato così saturo di party?
Passione. Sempre e senza condizioni. Quando porti avanti un progetto come questo per cosi tanto tempo devi cercare di rinnovarti costantemente senza mai perdere la tua identità. Ti devi conquistare la fiducia della gente proponendo sia gli artisti meno popolari che quelli più rinomati, offrendo sempre un party entusiasmante a livello esperienziale.
Poter contare sulla qualità dei Dj Resident è un altro punto fondamentale, è un concetto a cui noi teniamo molto, avere in casa artisti che giocano per il party e non per se stessi fa tutta la differenza di questo mondo. Inoltre il team che lavora dietro le quinte è un altro punto cardine senza il quale non credo un progetto cosi possa reggere, io e Fabio negli anni siamo stati particolarmente fortunati da quel punto di vista.
Hai registrato uno speciale mixato per Parkett che non vediamo l’ora di ascoltare. In generale dopo tanti anni di esperienza come adatti il tuo dj set in base al pubblico che hai di fronte? Come si riesce a creare una comunità fidelizzata e a renderla propositiva verso dei dj set eclettici come i tuoi?
Bella domanda!
Negli anni ho imparato che salire in consolle con un dj set premeditato in testa è sempre una pessima idea, perchè nel 99% dei casi le cose andranno diversamente. Ho sempre molto rispetto del pubblico che ho davanti e di quella connessione sacra che si crea in quel momento. E’ tutta questione di emozioni, non di tecnica, non di immagine, non di ego, se riesci a far sentire alle persone quello che provi in quel momento, e tu riesci a sentire loro, allora sai che puoi portarli dove vuoi.
Ultima domanda. Quali sono i progetti imminenti per il tuo futuro e cosa ti aspetti dal prossimo anno?
Il 2024 inizierà con una nuova release mia sulla nostra label Take It Easy, che mi sembra un buon inizio! Per il resto sarà un anno parecchio frizzante, abbiamo una seconda parte di stagione piena di artisti pazzeschi e un calendario estivo già ricco di musica bellissima, insomma son gasato!
ENGLISH VERSION
Hi Bugsy, welcome to the Parkett Channel. Your artistic name is very original: does it draw inspiration from the film of the same name or how did the choice of this name for your artistic career come about?
HI! Thanks for the invite. At that time I had just closed an artistic project as a couple with which I had had a lot of satisfaction and I needed a restart, I needed a new name and listening to a song by a local rap artist the name Bugsy came up, I immediately thought “My! ”
In your music house influences mix with the darkest funk up to black music. How does your musical research take place and what are the genres from which you draw the most inspiration today?
I am particularly attached to all black music, in all its forms, it is the sexiest side of music. I got to know clubbing through Disco and House Music overseas, I started building my sets following in the footsteps of the New York and Chicago schools, listening and listening to giants like Larry Levan, Frankie Knuckles, Larry Heard or Ron Hardy. Even today most of my musical research is concentrated in the origins of House Music and its subgenres, but I often make long research trips to the remote corners of Techno where I always find great satisfaction 🙂
Your recording debut was in 2012 with Dirty Channels on Josh Wink’s historic label Ovum. What was the experience and what relationship do you have with Dirty Channels today?
Definitely one of the most beautiful experiences of all these years! We recorded the album in an old studio of mine set up outside Milan, which today is the basement of my house, with a non-professional singer we met in a restaurant. Let’s say that the conditions weren’t the best, but as often happens you don’t need large equipment to obtain good results, and when the call came from Josh Wink who wanted to release the piece we all went crazy. We have known Dirty for almost twenty years and today we are still very close. We work together on different fronts, in addition to being a resident of Take It Easy together with me and DJLMP, we run the party label together. They certainly remain a fundamental part of my artistic journey.
Take It Easy currently represents a consolidated reality in the Milanese clubbing scene. What is the secret for you to create a solid and convincing brand identity in a market so saturated with parties?
Passion. Always and without conditions. When you carry out a project like this for so long you have to try to constantly renew yourself without ever losing your identity. You have to win people’s trust by proposing both the less popular and the more renowned artists, always offering an exciting party on an experiential level. Being able to count on the quality of Resident DJs is another fundamental point, it is a concept that we care a lot about, having artists at home who play for the party and not for themselves makes all the difference in the world. Furthermore, the team that works behind the scenes is another key point without which I don’t think a project like this can survive. Over the years, Fabio and I have been particularly lucky from that point of view.
You recorded a special mix for Parkett that we can’t wait to hear. In general, after many years of experience, how do you adapt your DJ set based on the audience you have in front of you? How do you manage to create a loyal community and make it proactive towards eclectic DJ sets like yours?
Good question! Over the years I have learned that getting on the console with a premeditated DJ set in mind is always a bad idea, because in 99% of cases things will go differently. I always have a lot of respect for the audience in front of me and for that sacred connection that is created in that moment. It’s all about emotions, not technique, not image, not ego, if you can make people feel what you feel in that moment, and you can feel them, then you know you can take them wherever you want.
Last question. What are your upcoming plans for the future and what do you expect from next year?
2024 will start with a new release from me on our label Take It Easy, which seems like a good start to me! For the rest it will be a very lively year, we have a second part of the season full of crazy artists and a summer calendar already full of beautiful music, in short I’m excited!