Quando si è giovani e talentuosi come Nia Archives, ogni silenzio di riflessione diventa una giungla emozionale.
Vivere i vent’anni significa cercare un equilibrio tra trovare la propria voce, e il martellare incessante di tutto quello che dovremmo saper fare e sapere di dover essere. Silence is Loud, il primo album full lenght di Nia Archives, è un tentativo riuscito nel navigare questa condizione.
Grazie ai numerosi featuring e release sotto la sua manica, avevamo già definito la producer di Bratford come una delle più talentuose stelle emergenti nella scena jungle inglese. Con questo album, Nia Archives fa di più. Si consacra, infatti, come pioniera dell’emotional jungle, come essa stessa lo ha definito dando proprio questo nome al suo prossimo tour. Un debutto che non esita a farsi intimo, con messaggi sia leggeri che pesanti che trascinano in un modo altrettanto coinvolgente quanto turbolento.
Ormai distinta nella scena elettronica, dal 2023 Nia Archives ha intrapreso un cammino più introspettivo, proponendo al suo pubblico delle tracce più sincere che indagano le idiosincrasie dell’essere giovani, in un mix contagioso di ritmi intensi e profonda autoriflessione.
Dopo il suo inizio da autodidatta, sempre più chiare sono emerse le influenze: dall’indie britannico, R&B, dancehall, alle più cantate canzoni brit-pop dei primi duemila. Le referenze che usa sono quanto più schiette, e i campioni nostalgici sono interpolati con quella profondità dissimulata in ironia, propria dei vent’anni. Mostrando sempre più l’artista e persona che c’è in lei, al di là dei beat.
Silence is Loud è un album che non sta mai realmente zitto. Ci parla di cotte, del dichiararsi in amore, di solitudine, lotte familiari e disperazione. Un inno alla paura di diventare adulti e non avere ricevuto le istruzioni, senza mai tirarsi indietro alle esperienze che la vita ci mette davanti. Un album sull’esplorare una vita costellata di ansie, dinamiche familiari traballanti e avventure e sfortune romantiche. Un disco sincero e autentico sul sentirsi intrappolati nella propria mente.
Gli Highlight
Già dalla prima traccia, è chiaro l’andazzo che avrà l’intero album: Eccoci! sedetevi – o no, come vi pare – adesso siamo nel mondo interiore di Nia Archives.
Silence is Loud si apre con un urlo distorto. Prima che partano sintetizzatori ronzanti accompagnati da un basso propulsivo, che non ci si staccheranno più di dosso per quasi tutta la durata del disco. La voce incantatrice di Archives dichiara della necessità di trovare un punto fisso nella frenesia della vita. Che sia una sorella, un amico o una partner, c’è bisogno di quella persona con la quale tutto ha senso. You’re the only thing keeping me sound, and without you silence is loud dice Nia.
Cards on the Table ci immerge in una vivida descrizione dai toni brit-pop. “Your eyes are blue, mine are brown with a tint of hazel / Ain’t no one like you, I guess that my cards are on the table” canta Archives. Mentre il basso profondo e il dolce strimpellare di una chitarra si mescolano con synth, creando un’atmosfera di allegria e nostalgia con una grinta in più. Le sue note morbide aggiungono un tocco soul: una narrazione d’amore su un incontro fulminante tra due persone, che si riconoscono così simili ma ancora faticano a dichiararsi.
Crowded Roomz di Archives è una traccia che promette di diventare un successo, sia per il suo potenziale di crossover che per quello di ballabilità. Il talento di Archives nel creare atmosfere contrastanti emerge chiaramente in una melodia dolce intrappolata nell’ansia sociale e nel desiderio di una vera connessione. Le voci luminose e soulful di Archives avvolgono dolcemente il ritornello, mentre il breakbeat caratteristico trasmette il caos di sentirsi sopraffatti. Su una base a 170 BPM, Nia Archives confessa di sentirsi sola, soprattutto nelle stanze affollate, smascherando l’illusione di gioia sulla pista da ballo e riflettendo sulle difficoltà di adattarsi alla vita nei club.
La seconda metà dell’album si avventura in territori più freddi, esplorando il trauma derivante dall’amore e la solitudine interiore. Tuttavia, anche in mezzo alla durezza dei suoni, emerge la vulnerabilità di Archives, evidenziando la sua abilità nel comunicare emozioni complesse attraverso la musica.
In F.A.M.I.L.Y. affronta in profondità temi legati alla crescita e all’esplorazione personale, mostrando un approccio musicale diversificato che attinge alla sua ricca eredità culturale giamaicana. La sua voce corposa narra dello scoprire se stessi in una dimensione propria, nel costruirsi uno spazio nel mondo indipendente anche dalla propria famiglia. Ci racconta Nia: sometimes family ties do not always survive/ I don’t identify with my F.A.M.I.L.Y / ‘cause sometimes things don’t feel right.
Silence Is Loud (Reprise), Archives si rivela nel suo momento più vulnerabile, rinunciando alla produzione elaborata per un semplice accompagnamento di pianoforte e sintetizzatori. È un momento toccante che mostra la crescita artistica di Nia, evidenziando la sua voce senza filtri, in un’atmosfera cavernosa e spoglia che ha la capacità di emozionare senza fronzoli.
Silence Is Loud è un viaggio avvincente nel mondo sonoro e emotivo di Nia Archives. Attraverso una scrittura autentica e una produzione raffinata, l’album si distingue come un’opera potente e coinvolgente, affrontando il navigare la giovinezza con una prospettiva artistica fresca e innovativa. Con un tono diaristico, l’album offre un’istantanea dell’artista nella sua interezza, ambiziosa e audace nel cercare nuovi territori, pur mantenendo un legame saldo con le radici della jungle e rivendicando il suo posto in essa.
Che dunque sia dirsi mi piaci, gestire un rifiuto, o cercare la propria dimensione, Nia Archives ci descrive autenticamente come sta affrontando la sua giungla di emozioni.
Tracklist
- SILENCE IS LOUD
- CARDS ON THE TABLE
- UNFINISHED BUSINESS
- CROWDED ROOMZ
- FORBIDDEN FEELINGZ
- BLIND DEVOTION
- TELL ME WHAT IT’S LIKE?
- NIGHTMARES
- F.A.M.I.L.Y
- OUT OF OPTIONS
- SILENCE IS LOUD (REPRISE)
- KILLJOY !
- SO TELL ME…
[HIJINXX / Island]