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In occasione dell’uscita del suo primo album da solita ‘Depth of Being’, Fedele è tornato con noi per raccontare un progetto che ripercorre il suo essere artista ed esplora l’emotività umana.

Fedele Ladisa è figlio di Bari, e come tutti i nati di città costiere, ammira l’illusione del bacio tra cielo e mare all’orizzonte, oltre il quale ci sono luoghi inaspettati e sorprendenti, che Fedele ha deciso di esplorare accompagnato dalla musica.

Un viaggio di vita fatto di suoni che diventano melodie che formano storie, dove il carattere e lo spartito si abbracciano creando un’arte in continuo mutamento. L’evoluzione naturale di Fedele negli anni ci ha portato alla scoperta di un artista che vuole uscire dagli archivi della categorizzazione dell’elettronica.

La vita e l’evoluzione di Fedele sono raccolte nel suo primo album da solista, ‘Depth of Being’ pubblicato sulla sua etichetta Obscura. Un disco che, come il suo pensatore, con è classificabile, ma ci colpisce per la struttura, l’emotività e l’originale inaspettato.

Fedele è una personalità spontanea, un flusso di coscienza inarrestabile e prezioso, sia nella musica che con le parole, leggere per credere.

Ciao Fedele, e bentornato su Parkett. Siamo felici di riaverti con noi. Inizio chiedendoti come stai, e come sta andando il 2024.

Ciao a tutti, è bello essere di nuovo qui! Sto bene, grazie, e il 2024 sta andando alla grande finora. Sono tornato nella mia città natale, Bari, nel sud dell’Italia. Sto trascorrendo un po’ di tempo qui tra tour ed esibizioni e, nel frattempo, lavoro alla mia musica. Negli ultimi mesi sono stato molto impegnato con il mio album, al quale ho dedicato tempo ed energie. Ho finalizzato le tracce, diretto e curato la parte creativa insieme al mio team, e questo venerdì è uscito. È stato un percorso lungo e introspettivo, ma finalmente è arrivato il momento che aspettavo!

Partiamo proprio da qui, il tuo primo album da solista pubblicato sulla tua etichetta Obscura, ‘Depth of Being’: un itinerario sonoro che in 11 tracce esplora molteplici regni dell’elettronica. Ma cos’è per te la profondità dell’essere?

La profondità dell’essere è il risultato di un percorso interiore che ognuno di noi vive attraverso il corso degli eventi e le esperienze della vita quotidiana. Questa introspezione ci permette di scoprire chi siamo veramente, andando al di là delle superfici e delle apparenze. È un viaggio personale e unico, plasmato dalle gioie, dalle difficoltà e dalle lezioni che incontriamo lungo la strada. Ciò che rende questo percorso così speciale è la sua natura soggettiva: ognuno di noi lo vive e lo interpreta in modo diverso. 

Non si può spiegare con parole semplici, perché coinvolge emozioni, pensieri e sensazioni profondamente personali. È un processo che va oltre la musica, le arti o qualsiasi altra forma di espressione, toccando le corde più intime della nostra anima. La bellezza di questo viaggio interiore risiede nella sua capacità di arricchirci come individui, offrendoci una comprensione più profonda di noi stessi e del mondo che ci circonda. È una ricerca continua di significato e autenticità, che ci guida verso una maggiore consapevolezza e apprezzamento della nostra esistenza.

Da quanto tempo avevi in serbo questo progetto? Cosa ti ha fatto capire di essere pronto a rilasciare un lavoro di questa portata e importanza?

Lavoro a questo progetto dal 2019 e, fin dall’inizio, la mia volontà è stata quella di lasciare un segno distintivo nel mio percorso artistico. Attraversavo un momento molto particolare della mia vita e, dopo essermi guardato dentro, avendo già preso la decisione di lasciare il mio progetto musicale precedente, Agents Of Time, che condividevo con i miei ex compagni, decisi di isolarmi per ridefinire il mio suono ed esplorare nuove possibilità. Partii quindi per Barcellona, in macchina, con praticamente tutto il mio studio al suo interno. Avevo affittato uno studio di registrazione in un co-working space chiamato Bridge48. 

In quattro mesi sono riuscito a superare anche sfide personali e a creare un nuovo immaginario sonoro. L’album era già praticamente pronto, ma con l’avvento della pandemia decisi di rimandare l’uscita. Oggi, dopo aver rivisto e aggiunto qualche brano prodotto più recentemente, mi sembrava il momento migliore per pubblicarlo. Sono contento di presentare un lavoro che rappresenta pienamente Fedele come artista artista e la sua costante evoluzione.

Ti senti di dedicare il tuo album a qualcuno in particolare?

Sarebbe riduttivo dire che lo dedico solo a me stesso, anche se in parte è così. Tuttavia, non posso non dedicare questo progetto anche a mio padre, che è sempre stato al mio fianco, specialmente nei momenti più difficili. È a lui che devo tutto: una delle poche persone che ha creduto in me fin dal primo giorno, sostenendomi con amore e determinazione. Ma non solo, lo dedico anche a mio fratello e alla mia famiglia. Devo tutto a loro, perché nei momenti bui sono stati loro a ricordarmi chi sono e ad aiutarmi a superarli.

Tutte le tracce presenti hanno svolte inaspettate. Sonorità e cambi di ritmo che ci portano in diversi ambienti, ognuno ricco di emozioni, anche contrastanti ma armoniose. Come hai affrontato questa “fatica discografica”? Qual è la logica e l’ispirazione dietro a ‘Depth of Being’?

Questo è stato esattamente uno dei punti focali mentre scrivevo la musica. L’idea era quella di creare brani in continua evoluzione in modo tale che potessero raccontare una vera e propria storia. Da sempre il mio obiettivo è quello di distinguermi per essere “diverso” e originale. Questo spesso mi costa tanta fatica, ma alla fine, quando mi capita di guardarmi indietro o di riascoltare quello che ho prodotto, sono davvero fiero di me stesso. Inoltre, ho pensato a questo album come un’elevazione artistica, comprese le abilità. 

Ricordo le infinite notti passate in studio rileggendo i manuali d’istruzioni di alcuni synth, ore e ore passate a sperimentare routing differenti per ottenere suoni nuovi ed interessanti. Ho provato ad esprimermi senza confini né preconcetti, cercando di essere un vero e proprio musicista oltre che DJ. ‘Depth Of Being’ è un blend di suoni ed emozioni. Ogni traccia è stata concepita con cura, riflettendo le mie esperienze, le mie emozioni e la mia visione del mondo. Ho voluto creare qualcosa che non solo rappresentasse me stesso, ma che potesse anche entrare in risonanza con chi ascolta, offrendo un’esperienza musicale autentica, nuova e profonda.

La scelta delle vocalità e dei feat salta agli occhi, e all’ascolto. Possiamo dire che certe tue decisioni sono figlie della volontà di esplorare completamente la già citata profondità dell’essere? Cosa volevi trasmettere con queste sfumature e selezioni?

Come detto in precedenza, il mio obiettivo è dare unicità e importanza a tutto ciò che faccio. Ho sempre sognato di scrivere vere e proprie canzoni, ispirato da artisti e band che mi hanno “insegnato” la musica. Tutti i featuring presenti nell’album sono differenti l’uno dall’altro, ognuno con un suo stile e una sua identità ben precisa. Ad esempio, ‘There’s Only One’ con Mickael Karkousse si ispira molto agli anni ’80, con influenze indie rock che danno al brano un’atmosfera nostalgica ma al tempo stesso fresca. Mickael è riuscito a catturare perfettamente l’essenza di quel periodo, aggiungendo un tocco personale che rende il pezzo davvero unico. 

In ‘Waiting For The Night’, mi sono semplicemente lasciato andare a un disco synthpop. Lvdovica ha completato il tutto con il suo timbro, che dona al brano una vibrazione energica e coinvolgente. La sua voce riesce a fondersi perfettamente con le melodie, creando un equilibrio tra modernità e richiami agli anni d’oro della disco music. Infine, in ‘Now Or Never’, Ria esalta le sue doti di cantante prettamente soul. La sua interpretazione intensa e appassionata arricchisce il pezzo con profondità emotiva, rendendolo uno dei miei brani preferiti.

Parliamo di ‘Your Eyes’. Come mai hai scelto proprio questa come pubblicazione anticipata di presentazione del disco? Ritorna il discorso delle vocalità, molto azzeccate, e poi questo gioco di suoni trascinante e magnetico all’ascolto. Correggimi se sbaglio, ma ascoltandola, tra le altre cose, ti immagino in studio divertito e scatenato al momento della produzione. Parlaci più nello specifico di questo brano.

Fin dall’inizio, ho pensato che questo fosse il singolo perfetto per l’album. Volevo mantenere la coerenza con il mio stile legato al club, considerando la varietà di generi presenti nel disco. Perciò, ho scelto un singolo crossover che potesse connettersi con il pubblico senza confonderlo. ‘Your Eyes’ è un brano a cui sono particolarmente legato, è stato davvero un esperimento affascinante. Durante la ricerca di ispirazione, mi sono imbattuto in un album dei Chemical Brothers, e l’idea di utilizzare la batteria acustica per creare il groove mi è balzata in mente. 

Inizialmente, la prima bozza aveva una linea di chitarra distorta che richiamava lo stile rock. Continuando con l’editing, ho deciso di optare per un tocco rock più sottile, utilizzando un synth distorto per il richiamo rock ed una linea di basso più mia per dare al brano un’atmosfera più dark e adatta al club. Ricordo benissimo il momento in cui ho inserito il vocal durante la produzione: è stato un momento carico di energia e emozioni, che mi ha dato i brividi.

Dall’ultima volta che sei stato nostro ospite (novembre 2022), cosa senti che sia cambiato in te? Il tuo vivere la musica ha subito delle modifiche? Vedi diversamente certe dinamiche nel settore? Ti ritieni una persona aperta al cambiamento?

Tutto nella vita si evolve e io non ho paura dei cambiamenti. Anzi, li vedo come un’opportunità di crescita. Sono quel tipo di persona che riesce ad adattarsi bene a qualsiasi situazione, sia a livello umano che professionale. Questo mio talento nell’adattarmi mi permette di affrontare le nuove sfide con tranquillità e grinta. Ultimamente nel nostro settore ci sono un sacco di cambiamenti, alcuni possono sembrare un po’ negativi per chi è appassionato come me. Però io penso che ognuno di noi debba concentrarsi sul proprio cammino e dare il massimo in ogni situazione. È importante tenere la testa sulle spalle e concentrarsi su ciò che possiamo controllare e migliorare, invece di lasciarci abbattere dalle difficoltà esterne. 

Guardandomi intorno, vedo che negli ultimi anni sono cambiate molte cose e questo non mi spaventa. Continuo a fare il mio, consapevole che il percorso è lungo e pieno di ostacoli. La mia passione e il mio impegno mi portano gioia e soddisfazione nel lavoro, non importa cosa succeda là fuori. Penso che questa mentalità sia fondamentale per crescere e migliorare sempre di più. Guardare avanti con ottimismo e fiducia nelle nostre capacità è la chiave per affrontare il futuro, cercando di trasformare ogni cambiamento in un’opportunità.

Hai sempre detto di voler esplorare sonorità diverse e innovative, e la tua etichetta Obscura ne è la prova. Nel tuo lavoro, credi che sia la musica a dover guidare l’artista, o l’artista stesso a dover accompagnare la musica?

Con Obscura ho sempre cercato di seguire un approccio un po’ diverso. Per me, la musica è come un viaggio, una sorta di guida che ti porta in luoghi inaspettati e meravigliosi. Ma allo stesso tempo, credo che sia importante portare il proprio bagaglio personale in questo viaggio. Quindi, sì, la musica è il motore che ci spinge avanti, ma siamo noi artisti a mettere il carburante giusto per farla andare più lontano e più forte. È come un bel dialogo tra noi e la musica, dove ci scambiamo idee e ispirazioni, e insieme creiamo qualcosa di unico e speciale.

Per concludere, ti ringrazio per essere stato con noi, e ti chiedo: qual è il sogno per Fedele?

Grazie mille per l’invito, è stato un piacere! Il mio sogno è continuare a crescere come DJ e produttore, portando la mia musica e il mio stile a nuovi livelli. Voglio continuare a esibirmi su palcoscenici importanti, e a collaborare con artisti di talento per creare qualcosa di veramente speciale. Mi piacerebbe lasciare un’impronta significativa nella scena musicale e spero di ispirare altri a seguire le proprie passioni e a crederci. Spero di raggiungere i miei obiettivi e magari raccontarveli nella prossima intervista.


ENGLISH VERSION

On the occasion of the release of his first solo album ‘Depth of Being,’ Fedele is back with us to talk about a project that traces his life and explores human emotionality. The interview.

Fedele Ladisa is a son of Bari, and like all those born in coastal cities, he admires the illusion of the kiss between sky and sea on the horizon, beyond which there are unexpected and surprising places, which Fedele has decided to explore accompanied by music.

A life journey made of sounds that become melodies that form stories, where character and musical score embrace each other, creating an ever-changing art. Fedele’s natural evolution over the years has led us to the discovery of an artist who wants to break out of the archives of electronic categorisation.

Fedele‘s life and evolution are collected in his first solo album, ‘Depth of Being‘ released on his own Obscura label. A record that, like its thinker, cannot be classified, but strikes us with its structure, emotionality and unexpected originality.

Fedele is a spontaneous personality, an unstoppable and precious stream of consciousness, both in music and words, read to believe.

Hi Fedele, and welcome back to Parkett. We are happy to have you back with us. I’ll start by asking how you are doing, and how 2024 is going.

Hi everyone, it’s good to be back! I’m fine, thank you, and 2024 is going great so far. I am back in my hometown, Bari, in southern Italy. I’m spending some time here between tours and performances and, in the meantime, working on my music. In the last few months I have been very busy with my album, to which I have devoted time and energy. I finalized the tracks, directed and edited the creative part together with my team, and this Friday it came out. It has been a long and introspective journey, but finally the moment I have been waiting for has arrived!

Let’s start right here, your first solo album released on your Obscura label, ‘Depth of Being’: a sonic itinerary that in 11 tracks explores multiple realms of electronics. But what is the depth of being for you?

Depth of being is the result of an inner journey that each of us experiences through the course of events and the experiences of daily life. This introspection allows us to discover who we really are, going beyond surfaces and appearances. It is a personal and unique journey, shaped by the joys, difficulties and lessons we encounter along the way. What makes this journey so special is its subjective nature: each of us experiences and interprets it differently.

It cannot be explained in simple words because it involves deeply personal emotions, thoughts and feelings. It is a process that goes beyond music, the arts or any other form of expression, touching the most intimate chords of our soul. The beauty of this inner journey lies in its ability to enrich us as individuals, offering us a deeper understanding of ourselves and the world around us. It is an ongoing search for meaning and authenticity, guiding us toward a greater awareness and appreciation of our existence.

How long had you been planning this project? What made you realize that you were ready to release a work of this scope and importance?

I have been working on this project since 2019, and from the beginning, my desire was to leave a distinctive mark on my artistic path. I was going through a very particular moment in my life and, after looking inside myself, having already made the decision to leave my previous musical project, Agents Of Time, which I shared with my former bandmates, I decided to isolate myself to redefine my sound and explore new possibilities. I then left for Barcelona, by car, with practically my entire studio inside. I had rented a recording studio in a co-working space called Bridge48.

In four months I managed to overcome even personal challenges and create a new sonic imagery. The album was already practically ready, but with the advent of the pandemic I decided to postpone the release. Today, after revising and adding a few more recently produced tracks, it seemed the best time to release it. I am happy to present a work that fully represents Faithful as an artist artist and his constant evolution.

Do you feel you dedicate your album to anyone in particular?

It would be reductive to ay that I dedicate it only to myself, although that is partly the case. However, I cannot help but dedicate this project also to my father, who has always been by my side, especially in the most difficult times. It is to him that I owe everything: one of the few people who believed in me from day one, supporting me with love and determination. But not only that, I also dedicate it to my brother and my family. I owe everything to them, because in the dark moments they were the ones who reminded me of who I am and helped me through them.

All the tracks featured have unexpected turns. Sonorities and changes of rhythm that take us to different environments, each full of emotions, even contrasting but harmonious ones. How did you approach this “discographic endeavor”? What is the logic and inspiration behind ‘Depth of Being’?

This was exactly one of the focal points while writing the music. The idea was to create ever-evolving tracks so that they could tell a real story. My goal has always been to stand out by being “different” and original. This often costs me a lot of effort, but in the end, when I happen to look back or listen again to what I have produced, I am really proud of myself. Also, I thought of this album as an artistic elevation, including skills.

I remember the endless nights spent in the studio rereading the instruction manuals of some synths, hours and hours spent experimenting with different routings to get new and interesting sounds. I tried to express myself without boundaries or preconceptions, trying to be a real musician as well as a DJ. ‘Depth Of Being’ is a blend of sounds and emotions. Each track was carefully conceived, reflecting my experiences, emotions and worldview. I wanted to create something that would not only represent myself, but also resonate with the listener, offering an authentic, new and profound musical experience.

The choice of vocals and feats jumps to the eye, and to the listener. Can we say that certain of your decisions are daughters of a desire to fully explore the aforementioned depth of being? What did you want to convey with these nuances and selections?

As mentioned earlier, my goal is to give uniqueness and importance to everything I do. I have always dreamed of writing real songs, inspired by artists and bands that have “taught” me about music. All the features on the album are different from each other, each with its own distinct style and identity. For example, ‘There’s Only One’ with Mickael Karkousse is very much inspired by the 1980s, with indie rock influences that give the song a nostalgic yet fresh feel. Mickael managed to perfectly capture the essence of that period, adding a personal touch that makes the track truly unique.

In ‘Waiting For The Night,’ I simply let go of a synthpop record. Lvdovica complemented it with her timbre, which gives the track an energetic and engaging vibe. Her voice manages to blend perfectly with the melodies, creating a balance between modernity and references to the golden years of disco music. Finally, in ‘Now Or Never,’ Ria brings out her talents as a purely soulful singer. Her intense and passionate interpretation enriches the song with emotional depth, making it one of my favorite tracks.

Let’s talk about ‘Your Eyes.’ How did you come to choose this as an early release to introduce the record? It goes back to the talk of the vocals, which are very apt, and then this game of sounds that is enthralling and magnetic to listen to. Correct me if I’m wrong, but listening to it, among other things, I imagine you in the studio amused and wild at the time of production. Tell us more specifically about this track.

From the beginning, I thought this was the perfect single for the album. I wanted to maintain consistency with my club-related style, considering the variety of genres on the record. Therefore, I chose a crossover single that could connect with the audience without confusing them. ‘Your Eyes’ is a track that I am particularly fond of, it was really a fascinating experiment. While searching for inspiration, I came across a Chemical Brothers album, and the idea of using acoustic drums to create the groove jumped out at me.

Initially, the first draft had a distorted guitar line reminiscent of the rock style. As I continued with the editing, I decided to opt for a more subtle rock feel, using a distorted synth for the rock call and a bass line more my own to give the song a darker, club-friendly vibe. I vividly remember the moment when I inserted the vocal during production-it was a moment full of energy and emotion, which gave me chills.

Since you were last our guest (November 2022), what do you feel has changed in you? Has your experience of music undergone any changes? Do you see certain dynamics in the industry differently? Do you consider yourself a person who is open to change?

Everything in life evolves, and I am not afraid of change. On the contrary, I see them as an opportunity for growth. I am the kind of person who can adapt well to any situation, both humanly and professionally. This talent of mine for adapting allows me to face new challenges with peace of mind and grit. Lately in our industry there are a lot of changes, some of which may seem a bit negative to those who are as passionate as I am. However, I think each of us needs to focus on our own path and give our best in every situation. It is important to keep our heads on our shoulders and focus on what we can control and improve, instead of letting external difficulties bring us down.

Looking around me, I see that a lot has changed over the past few years, and that doesn’t scare me. I continue to do mine, aware that the path is long and full of obstacles. My passion and commitment bring me joy and satisfaction in my work, no matter what happens out there. I think this mindset is key to growing and getting better and better. Looking forward with optimism and confidence in our abilities is the key to facing the future, trying to turn every change into an opportunity.

You have always said you wanted to explore different and innovative sounds, and your label Obscura is proof of that. In your work, do you think it is the music that has to drive the artist, or the artist himself that has to accompany the music?

With Obscura, I have always tried to take a slightly different approach. For me, music is like a journey, a kind of guide that takes you to unexpected and wonderful places. But at the same time, I think it’s important to bring your own personal baggage on this journey. So, yes, music is the engine that propels us forward, but it is we artists who put the right fuel to make it go farther and stronger. It’s like a beautiful dialogue between us and music, where we exchange ideas and inspirations, and together we create something unique and special.

In conclusion, I thank you for being with us, and I ask you, what is the dream for Faithful?

Thank you so much for the invitation, it was a pleasure! My dream is to continue to grow as a DJ and producer, taking my music and style to new levels. I want to continue performing on important stages, and to collaborate with talented artists to create something really special. I would like to leave a significant footprint in the music scene and hope to inspire others to follow their passions and believe in them. I hope to achieve my goals and maybe tell you about them in the next interview.