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Afshin Momadi, reduce dal successo del suo ultimo singolo “Sayam”, uscito lo scorso 19 luglio su Armada Music e dalla recente collaborazione con Gordo nel singolo “Honeyland” è stato tra i protagonisti dell’ultima edizione del Tomorrowland. Lo abbiamo incontrato durante il festival per scoprire di più sulla sua sua storia artistica e sui suoi progetti futuri.

Afshin Momadi è stato tra i protagonisti dell’ultima edizione del Tomorrowland. Il dj che ha costruito la sua personalità artistica tra i due poli per eccellenza dell’elettronica europea, Berlino ed Ibiza, è uscito lo scorso 19 luglio con la traccia “Sayam“, seguita dalla vincente collaborazione nell’ultimo album di Gordo in “Honeyland”. Una traccia che unisce il suo amore per le voci tribal ad una deep house più sognante, mix che contraddistingue le produzioni di Afshin anche su altre etichette di caratura internazionale tra cui MoBlack Records tra cui il recente remix per Arymé di “How Far“, divenuto subito una hit perfetta per il dancefloor balearico e non solo.

Inoltre la serie di eventi Elysium, tutti i venerdì dal 10 maggio al 27 Settembre, al Blue Marlin ha contribuito ad affermare la sua visione musicale e visiva nella sua amata Ibiza. Il suo stretto legame con il circuito Afterlife, ed in particolare con il suo amico Anyma al quale si unirà per il suo debutto a Las Vegas e la sua visione nel mondo fashion, grazie alle collaborazioni con brand come Adidas, Pigalle Paris e Boris Bidjan Saberi sono solo alcuni dei temi che abbiamo affrontato in questo nostro incontro al Tomorrowland. Buona lettura!

Ciao Afshin, È un piacere averti qui su Parkett. Vorrei iniziare a chiederti quali sono le sensazioni nel ritornare a Tomorrowland e cosa rappresenta per te sia a livello personale che professionale questo evento?

Ciao! Personalmente è uno dei posti più meravigliosi al mondo in cui ho sempre desiderato essere. Sono venuto qui come ospite tre, quattro anni fa, la prima volta con i Tale Of Us, sono stato nel backstage ad osservare tutto quello che stava dietro a questo festival. Mi sono detto: Arriverà il giorno in cui tornerò e suonerò qui. E quest’anno ho fatto il mio debutto invernale ed ovviamete quello estivo che si è rivelato molto speciale.

Qual è stato fin ad ora il momento più divertente che hai vissuto qui?

Beh, il momento più divertente è difficile da scegliere. Sono successe molte cose, ma forse una delle storie più divertenti che mi viene in mente è successa l’anno scorso con Paris Hilton e Steve Aoki che lanciavano delle torte e ridevano di ciò. Quello che è successo dopo non posso dirlo, ma è stata un’esperienza divertente.

La tua carriera artistica si muove tra Ibiza e Berlino che sono luoghi così diversi, ma entrambi molto importanti nella tua identità. In che modo differente queste città ti hanno plasmato come artista?

Berlino è un posto dove impari come diventare un uomo adulto e come costruirti una struttura come artista. Ed ovviamente la scena techno è patrimonio mondiale, oggi riconosciuto anche dall’UNESCO. Quindi per me, crescere lì, maturare artististicamente in luogo dove che ti permette di vivere e vedere per vedere tutte queste cose, ed essere abitualmente attraversato e plasmato, è stato per me fondamentale. Il modo per realizzare la mia idea di musica è stato trasferirmi a Ibiza.

Quindi ora ad Ibiza, ovviamente, mi dedico totalmente alla musica ed oggi sto cercando di mettere insieme tutti questi due mondi. Quindi avere il sistema e questa scena techno da Berlino mi ha poi portato ad arrivare a Ibiza per l’artista che sono. Credo che senza l’esperienza berlinese non potrei fare neanche una piccola parte di ciò chd faccio oggi. Entrambe le città mi hanno reso quello che sono oggi.

Afterlife è un brand che è parte integrante della tua storia, come artista. Mi piacerebbe sapere chiederti in che modo è nato il tuo con rapporto con il brand e come si è evoluto e sta continuando ad evolversi secondo il tuo punto di vista?

Anche questa è una storia divertente. Ho incontrato Matteo (Anyma) nel 2011- 2012. In realtà vivevamo insieme anche a Berlino, è stato un periodo molto stimolante. Vivevo con entrambi e ci sono stato sin dall’inizio. Siamo andati al Sonar, a Barcellona per quello che è stato il primo show di Afterlife. E poi da quel momento si è evoluto continuamente fino ad arrivare alla residence a Ibiza.

La prima residence io ero lì in tour con i ragazzi, e ora poter vedere cosa è diventato in dieci anni è realmente speciale. E sono felice di esserci fin dall’inizio. Come ho detto, all’inizio ero sicuramente più nell’ombra mentre oggi mi sento più in primo piano e più vicino ai ragazzi sul palco. Per me seguire tutto il processo evolutivo è stato folle. Ma dal duro lavoro derivano anche molti successi.

Nella tua musica ci sono molte influenze tra cui la melodic techno ed anche la musica afro. Per Afshin Momadi quale caratteristica deve avere una produzione per essere convincente?

Deve essere originale. Per essere originale, è necessario stare molto attenti al tipo di sound che uno sceglie. Ad esempio oggi abbiamo tutte questi artisti che usano la scena afro house e afro house,e anche gli stessi vocal appartententi a quella cultura. Secondo il mio parere bisogna essere sempre estremamente rispettosi del patrimonio dei paesi da cui provengono determinati cantanti e un determianto tipo di musica. Per me mescolare questa parte di me con un sound più melodic è qualcosa di molto personale. Il costrutto è molto vario per poter essere originale e, ripeto, bisogna stare molto meticoloso nel modo di utilizzarlo.

Vedere l’evolversi di questa scena musicale confluire in un insieme più variegato lo rende in questo momento un genere nuovo per le persone.

Rimanendo su questo tema per te qual’ è la differenza tra contaminazione e appropriazione culturale in questo scenaio?

Bene, dal punto di vista culturale, come ho detto, devi prestare una certa premura nel scegliere i tuoi riferimenti, senza mancare di rispetto alla cultura a cui stai attingendo. E poi ripeto il segreto sta nell’ essere originali. Nell’ essere te stesso anche nel produrre da solo una traccia partendo da zero o aggiunegendo il tuo tocco personale con un remix. Nel mondo musicale contemporaneo, vedendo cià che musicalmente sta accadendo, credo sia questa la cosa che assume maggiore rilievo.

Oltre ad essere un dj ormai di fama internazionale, Sei anche un designer ed il fashion assume assolutamente un ruolo centrale nella tua narrazione. Come artista, secondo te,in che maniera la moda nei club è cambiata negli ultimi cinque anni?

Domanda molto difficile. Ritendo che qualche anno fa la gente non avesse la pressione che ha adesso. Stiamo vivendo in un momento in cui tutti hanno un po’ questa pressione di indossare marchi ritenuti interessanti come Balenciaga. Un pressione creata anche dalla società che ci circonda mentre io personalmente credo che non bisognerebbe guardare gli altri ma indossare ciò che ci fa stare bene. Sai, se hai voglia di indossare un pigiama, indossa pure un pigiama.

Non potevi farlo probabilmente cinque anni fa, perché cinque anni fa perchè la figura del dj era più legata a un determinato tipo di immagine a cui ci si doveva in qualche modo assimilare. Ad esempio ancora oggi ci sono molte persone vestite di nero e molte persone che indossano cose simili. Ma in realtà, quello che mi piacerebbe sarebbe avere una socierà più libera dal circostante in cui ognuno possare fare davvero ciò che vuole senza subire la pressione della società. Ma penso che si stia evolvendo in senso positivo.

Sono d’accordo. Dovessi dirmi la traccia che adesso non può mancare nel tuo dj set in questo momento.

A dire il vero, il mio nuovo brano uscito il 19 luglio su Armada, lo ascolto da cinque, sei mesi. “Sayam” è una di quelle tracce principali che ho sempre nel mio set e che sta avendo un grande riscontro anche da parte del pubblico.

Ultima domanda. Come ti vedi come artista e come persona tra tre anni?

Tra tre anni, mi vedo pubblicare il mio primo album e annunciare la mia residenza all’Ushuaïa con gli Elysium.

Grazie mille di essere stato con noi!

Grazie a voi!

ENGLISH VERSION

Afshin Momadi, fresh from the success of his latest single “Sayam”, released last July 19 on Armada Music and from the recent collaboration with Gordo in the single “Honeyland” was among the protagonists of the latest edition of Tomorrowland. We met him during the festival to find out more about his artistic history and his future projects.

Afshin Momadi was among the protagonists of the latest edition of Tomorrowland. The DJ who built his artistic personality between the two poles par excellence of European electronics, Berlin and Ibiza, came out last July 19th with the track “Sayam”, followed by the winning collaboration in Gordo’s latest album in “Honeyland ” “. A track that combines his love for tribal voices with a more dreamy deep house, a mix that distinguishes Afshin’s productions also on other international labels including MoBlack Records including the recent remix for Arymé of “How Far “, which immediately became a perfect hit for the Balearic dancefloor and beyond.

Furthermore, the Elysium series of events, every Friday from 10 May to 27 September, at the Blue Marlin has helped establish his musical and visual vision in his beloved Ibiza. His close bond with the Afterlife circuit, and in particular with his friend Anyma, whom he will be joining for his Las Vegas debut and his vision in the world of fashion, thanks to collaborations with brands such as Adidas, Pigalle Paris and Boris Bidjan Saberi are just some of the topics we addressed in our meeting at Tomorrowland. Happy reading!

Hi Afshin, It’s a pleasure to have you here on Parkett. I would like to start by asking you what are the feelings in returning to Tomorrowland and what does this event represent for you both on a personal and professional level?

HI! Personally it is one of the most wonderful places in the world that I have always wanted to be. I came here as a guest three, four years ago, the first time with Tale Of Us, I was backstage observing everything behind this festival. I said to myself: The day will come when I will come back and play here. And this year I made my winter debut and obviously my summer debut which turned out to be very special.

What has been the funniest moment you’ve had here so far?

Well, the funniest moment is hard to choose. A lot of things have happened, but perhaps one of the funniest stories I can think of happened last year with Paris Hilton and Steve Aoki throwing cakes and laughing about it. What happened next I can’t say, but it was a fun experience.

Your artistic career moves between Ibiza and Berlin which are such different places, but both very important in your identity. How differently have these cities shaped you as an artist?

Berlin is a place where you learn how to become a grown man and how to build yourself as an artist. And obviously the techno scene is a world heritage site, now also recognized by UNESCO. So for me, growing up there, maturing artistically in a place where it allows you to live and see to see all these things, and be habitually crossed and shaped, was fundamental for me. The way to realize my idea of ​​music was to move to Ibiza.

So now in Ibiza, obviously, I dedicate myself totally to music and today I’m trying to put all these two worlds together. So having the system and this techno scene from Berlin then led me to come to Ibiza for the artist that I am. I believe that without the Berlin experience I couldn’t do even a small part of what I do today. Both cities made me who I am today.

In your music there are many influences including melodic techno and also afro music. For Afshin Momadi, what characteristics must a production have to be convincing?

It must be original. To be original, you need to be very careful about the type of sound you choose. For example today we have all these artists who use the afro house and afro house scene, and also the same vocals belonging to that culture. In my opinion we must always be extremely respectful of the heritage of the countries from which certain singers and a certain type of music come from. For me, mixing this part of me with a more melodic sound is something very personal. The construct is very varied in order to be original and, I repeat, you have to be very meticulous in the way you use it. Seeing this music scene evolve into a more diverse whole makes it a new genre for people right now.

Staying on this topic, what is the difference between contamination and cultural appropriation in this scenario?

Well, culturally, as I said, you have to take some care in choosing your references, without disrespecting the culture you’re drawing on. And then I repeat the secret is to be original. In being yourself even in producing a track yourself starting from scratch or adding your personal touch with a remix. In the contemporary musical world, seeing what is happening musically, I think this is the thing that takes on the greatest importance.

In addition to being an internationally renowned DJ, you are also a designer and fashion absolutely plays a central role in your narrative. As an artist, in your opinion, how has club fashion changed in the last five years?

Very difficult question. I think a few years ago people didn’t have the pressure they have now. We’re living in a time where everyone has this pressure to wear brands that are considered interesting like Balenciaga. A pressure also created by the society around us while I personally believe that we should not look at others but wear what makes us feel good. You know, if you feel like wearing pajamas, just wear pajamas.

You probably couldn’t do it five years ago, because five years ago because the figure of the DJ was more linked to a certain type of image to which one had to assimilate in some way. For example, even today there are many people dressed in black and many people wearing similar things. But in reality, what I would like is to have a society that is freer from the surrounding environment in which everyone can really do what they want without being pressured by society. But I think it’s evolving in a positive way.

I agree. If you had to tell me the track that can’t be missing from your DJ set right now.

To tell the truth, my new song released on July 19th on Armada, I’ve been listening to for five, six months. “Sayam” is one of those main tracks that I always have in my set and which is also having a great response from the public.

Last question. How do you see yourself as an artist and as a person in five year

In three years, I see myself releasing a number one album and announcing my residency at Ushuaïa with Elysium.

Thank you so much for being with us!

Thanks to you!