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Siamo stati all’ultima edizione del TODAYS Festival. Parkett vi racconta l’appuntamento del 29 agosto, una vera occasione per gli appassionati del sound UK.

TODAYS Festival è una realtà ormai consolidata nel panorama musicale italiano. Svoltosi dal 23 agosto al 2 settembre, il festival si è riconfermato anche quest’anno come uno degli eventi estivi più interessanti e di successo. Con sede a Torino, l’organizzazione instaura una condivisione culturale e musicale attraverso numerosi eventi e concerti con artisti di fama internazionale.

Per l’edizione 2024 il TODAYS Festival si è svolto principalmente nel Parco della Confluenza, ma gli appuntamenti presenti nel programma hanno sfruttato anche altri spazi culturali di Torino. Uno di questi è il Le Roi, storica dancing room dove si sono svolti alcuni eventi del festival a cura di JZ:RF nelle giornate di apertura del 23 e 24 agosto. Il Teatro Monterosa invece è stato sede delle proiezioni a cura dell’International Music Film Festival. SEEYOUSOUND ha studiato infatti un programma a ingresso gratuito composto da sei proiezioni cinematografiche musicali incentrate sul rapporto tra pellicola e musica. Queste ultime si sono svolte prima dei concerti durante alcuni giorni del festival.

Non sono mancati all’appello nemmeno il BUNKER, meta di riferimento del clubbing torinese, e il MOCAMBO, un nuovo spazio dedicato alla produzione musicale e che aprirà ufficialmente le sue porte a breve. Entrambi sono stati sede di numerosi eventi e laboratori off del TODAYS.

Giovedì 29.08 – Overmono al TODAYS Festival 2024

Giovedì 29 agosto è stato sicuramente un giorno speciale per tutti gli amanti della rave culture e dei sound UK che hanno partecipato al festival. Già nel pomeriggio, infatti, viene proiettato al Teatro Monterosa “FREE PARTY: A FOLK HISTORY” di Aaron Trinder (2023, UK, 107’). Il documentario tratta l’evoluzione del free party movement nel Regno Unito avvenuto dagli anni ’80 ai primi ’90 e ne evidenzia l’impatto sociale, politico e culturale.

Fatto tesoro di quanto visto, è il momento di assistere alla serata vera e propria. Il Parco della Confluenza è uno spazio verde che si trova fuori dal centro di Torino. In occasione del TODAYS, parte del parco è stata recintata. Il risultato è uno spazio non troppo grande, piuttosto intimo, che ospita un grande palco immerso nel verde con una piccola area relax e uno spazio food and drink. Quello che basta, niente di più. Le esibizioni iniziano alle 20:30, il clima è in generale tranquillo. Non ci sono molti partecipanti, ma osserviamo personalità di ogni età e provenienza.

Ad aprire le danze ci pensa C’mon Tigre, progetto che mette in primo piano gli artisti con i quali collabora, creando in questa maniera un collettivo variegato e cosmopolita. Dai suoni elettro-jazz, indie, funk, la loro esibizione è già un ottimo inizio per questa serata speciale. A seguire ascoltiamo Yellow Days, pseudonimo del musicista britannico George Van Den Broek, che si esibisce in una performance dalle note indie più lente ed emozionali.

© Matteo Bosonetto

Tra improvvisate elettro-jazz e pennellate di indie arriva il momento dell’ospite più atteso della serata, Overmono. Il duo gallese si esibisce per ultimo in un live set della durata di un’ora, dalle 23 a mezzanotte, emozionando davvero tutti. Overmono ci ha offerto un’esibizione relativamente corta ma non per questo meno ricercata. Il tutto è reso ancora più speciale dall’intimità della location, nella quale era facile spostarsi e muoversi grazie al numero limitato del pubblico. Quest’ultimo non è un particolare scontato per i set dei fratelli Russel, che di solito mandano in sold out tutti gli eventi a cui partecipano. Occasione più che unica, oltre che speciale.

© Matteo Bosonetto

Dreamy melodie e bassi violenti, il duo non si smentisce nemmeno questa volta. La loro esibizione è stata, come sempre, capace di farci emozionare con i profondi passaggi tipici dei brani targati Overmono. L’emozione cede poi il posto all’estasi, grazie soprattutto ai violentissimi drop (resi anche un po’ troppo violenti dal sound system del palco, purtroppo), nei quali i protagonisti indiscussi sono ovviamente la linea di basso e i ritmi sincopati tipici della uk vibe. Da nominare sicuramente sono anche i visuals della performance, raffiguranti immagini reali o disegnate dei due doberman più famosi del mondo. Pazzeschi.

© Matteo Bosonetto

Da So U Kno a Is U, da Blow Out fino a Freedom2 e alla più recente stayinit (che ha fatto letteralmente impazzire il pubblico) gli Overmono sono riusciti a catturare l’attenzione di tutti, concludendo ovviamente con una sentimentale Good Lies: “nothing’s ever gone“, ed è proprio così. Ci rivediamo alla prossima.