Playhouse ritorna. Dopo qualche anno di stop, il party che ha cambiato le regole del clubbing bolognese ritorna. Così. All’improvviso. Ma ritorna in grande stile. Cinque appuntamenti da qui a maggio. Miss Kittin, Deetron, Sven Väth, Tobi Neumann, Seth Troxler come nomi finora confermati, ma non finisce ancora qui. Estragon, Crash e Link le location, sì, esatto, si gioca in grande, e si gioca in grande perché ci siamo resi conto di quanto quella magia mancava. La magia di quando sembrava che a Bologna non ci fosse nulla, sul versante clubbing di qualità (e invece all’improvviso, Playhouse); di quando sembrava che il clubbing di qualità fosse una cosa bella sì ma solo per gente altezzosa che se la tirava (e invece all’improvviso, Playhouse); di quando sembrava che una pagina, quella incredibile degli anni ’90, era finita e allora c’era il brivido e la responsabilità del foglio bianco da riempire così, dal nulla, ma con totale libertà (e lì appunto, Playhouse). Ma le notti più storiche di Playhouse avevano una follia insana e contagiosa che evidentemente non mancava solo a noi. Un Overlook Hotel pieno, stracolmo di gente. Gente saltata fuori dal nulla, nuove sorridenti generazioni techno e house, barbari venuti da fuori città, ma anche le persone che avevano fatto la storia della notte (e dell’alba) di Bologna: tutti insieme, meravigliosamente mescolati, mentre in consolle salivano i migliori talenti della nuova generazione (o qualche eroe che sarà sempre più avanti, più euforico e più teppista di tutti, vedi Sven). Anni e anni così. Poi, c’è stata la saggezza di fermarsi al momento giusto. Prima che tutto diventasse troppo una stanca routine, sempre meno convincente e sempre più portata avanti per forza d’inerzia. Si torna invece per bruciare in modo gioioso: cinque appuntamenti in cui la regola è ritrovare lo spirito che fece nascere Playhouse – quello spirito che anni fa cambiò le regole del gioco – e vedere l’effetto che fa, oggi.
A celebrare la “serata di gala” all’Estragon ci sarà la dj e producer francese Miss Kittin, dj da vent’anni con sei album alle spalle e una quantità infinita di singoli. È stata protagonista di centinaia di consolle, in un’evoluzione che va dai rave all’electroclash, passando dall’incontro con The Hacker e DJ Hell, fino al 1998, l’anno della consacrazione, quando il suo brano “1982” chiuse la Love Parade di Berlino fronte a 1 milione di persone. Da quel momento Miss Kittin non si è più fermata. Messo da parte un tour live, Madame Caroline Hervé (questo il suo vero nome) torna nella veste che le è più congeniale, quella del club, fra electro feroce e house adamantina, immersioni in una techno dura e improvvise aperture aeree, gioiose, inquietanti.
Disseppellite le memorie e i costumi e i pigli euforici. Invitate le sorelline e i fratellini più giovani. Playhouse è tornato.