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Paul Boex e Dave Miller, che nel non lontano 2011 ebbero l’idea di fondere le proprie abilità abbandonando le rispettive carriere soliste e dando vita a un personalissimo sound che connette alcune delle realtà madre della Techno, hanno regalato alla propria creatura Dynamic Reflection una traccia originale nuova di zecca, seguita da ben tre remix.

Un chiaro tributo alla città di Detroit, che per entrambi è stata da sempre fonte di ispirazione come dimostrano in ‘Metropolis‘. La titletrack e unico pezzo originale dei quattro ha un suono familiare, incalzante e con un ritmo che piatti e roland rendono riconoscibile, a tratti rassicurante. Le melodie non sono da strapparsi le vesti in pista, tuttavia le camice colorate ed extra large accompagnate dai berretti con visiere improbabile tornano teneramente e malinconicamente a ballare tra di noi.

Il secondo pezzo e primo remix della mini collezione è affidato ad un alter ego di Oscar Mulero, precisamente trattasi di, si lo trovo un attimo, eccolo, ah si , Trolley Route. Il produttore spagnolo non rispolverava questo alias da ben cinque anni ed è normale che il povero ‘Trolley‘ abbia bisogno di un  po’ di olio alle rotelle, la continua e mai interrotta base campionata non rivela grosse svolte di percorso, ma solo di intensità.

Abbiamo già parlato di Detroit, con il secondo remix di ‘MetropolisFunction, altra guest di calibro per questa personale celebrazione delle aree urbane più’ underground viste da Abstract Division, ci affacciamo idealmente a Birmingham. House music pura nel ritmo inizialmente,  sinistra Techno che ci presenta i suoi bassi successivamente, i synth e le melodie riportano a cenni psichedelici. Il prodotto è di qualità e si percepiscono le prime emozioni forti e non accademiche. Il triangolo si chiude dove la Techno Detroit è stata collezionata, studiata , venerata, a tal punto da crearne una naturale prosecuzione ed esaltazione, Berlino.

Marcel Fengler ritocca per ultimo il lavoro del duo. La cassa è la prima cosa che appare, netta e incalzante. Tutto è scandito, preciso ma sporco. Puntuale l’inserimento della melodia di sottofondo che sale di tonalità .Il ritmo, chiara essenza  funky dell’attuale capitale della Techno, è sfuggente, ma braccante, fino a quando la cassa prepotente riallinea tutti quanti i suoni .La sensazione è che ognuno possa scegliere la propria ‘metropoli’ preferita, con i tratti distintivi che più ama, ma a quanto pare il tributo a quella da cui tutto partì un tempo non riesce a scollarsi di dosso il sottile strato di smog accumulato negli anni dalla patria delle auto.

Ecco per voi, in esclusiva su Parkett, il video di Metropolis curato da the29nov films [encore].
Enjoy.

Claudio Capponi