Alex Ground: dal precoce debutto, al florido presente; le sue confessioni, le sue esperienze, il suo viaggio. Dalle prime soddisfazioni, alla fondamenta per quelle a venire…
Esser riconosciuto – come appunto nel presente caso di Alex Ground – quale una figura giovane, creativa e motivata è condizione ben più che sufficiente tale da garantire un piccola vetrina tra le pagine della nostra redazione. Questo importante presupposto ribadisce una logica fondamentale: se è vero che non possiamo prescindere da chi riconosce il suo nome tra i contributors di pagine e pagine di storia, è altrettanto vero ammettere che, per ragioni speculari ma chiaramente affini, non possono ignorarsi da un’analisi quanto più completa possibile coloro esponenti di quella generazione di DJs e produttori che, fermi e consapevoli della tradizione consolidatasi anche molti anni prima del loro debutto, muniti in spalla dell’appena citato bagaglio, si sono avviati per il loro cammino e hanno iniziato a collezionare, passo dopo passo, importantissime soddisfazioni.
Nella presente occasione abbiamo deciso di presentare proprio uno tra la suddetta categoria: alle nostre domande risponde Alessio Terracciano, al pubblico meglio noto come Alex Ground.
Nelle righe che seguiranno, avrete modo di indagare meglio sul suo profilo professionale, un’identità riassunta tra gli schemi di un estro flessibile e dinamico, devotamente coerente ad un formula ibrida tra quanto di più consolidato e quanto solo ancora potenziale.
Alex, iniziamo col compiere qualche considerevole passo a ritroso: quali emozioni e quali ricordi porti tutt’ora con te dai momenti dei tuoi primi debutti? Quelle sensazioni più forti, quelle che per prime ti hanno formato professionalmente…
Una delle più forti emozioni che mi hanno formato sul piano professionale è stata senza alcun dubbio la mia prima esperienza fuori da Torino al “Buongiorno Classic” di Rimini. In quell’evento di capodanno sono stato per la prima volta, da quando ho iniziato a suonare nei club, l’ospite principale ed il più giovane ad essere invitato nel club romagnolo. L’esperienza di Rimini è stata molto significativa per la mia crescita professionale, mentre la prima trasferta all’estero, in Grecia, mi ha dato la fiducia necessaria per superare la paura di viaggiare e ciò mi ha permesso di suonare nei club d’Europa.
Proprio a proposito di queste considerazioni: in un’industria così competitiva come quella presa in esame, dando per assodato che una qualche sorta di “licenza ad emergere” sia riservata solo a quelle figure garanti di una chiave genuinamente qualificata come Innovativa; quali sono a tuo avviso queste fondamentali leve distintive?
Non ho iniziato la mia carriera con l’idea di voler diventare un dj professionista e quindi poter conseguentemente vivere di questo mestiere, la mia passione è nata per puro divertimento. Produrre musica occupava una piccola parte della mia giornata ma con il passare del tempo sentivo sempre più il bisogno di coltivare questa interesse. Partire senza prefissarmi fin dall’inizio degli obbiettivi professionali mi ha permesso di potermi esprimere senza brama di successo alcuna, crescendo sempre di più sul piano lavorativo. È fondamentale quindi essere consapevoli del fatto che non esiste una strada univoca che conduca al successo, piuttosto bisogna seguire semplicemente il proprio amore per la musica.
…per ogni lato della medaglia tuttavia, supponiamo ne esista un secondo; si è parlato in apertura di appagamento e compiacenza ma molto raramente in occasioni come la nostra si fa riferimento alle prime difficoltà cui si rapporta chi rincorre seriamente la possibilità di tramutare una passione in un vero e proprio lavoro. Dalla tua esperienza (non per forza personale) quali sono i maggiori ostacoli cui deve inevitabilmente interfacciarsi un giovanissimo emergente una volta intrapreso un percorso da “professionista”?
Un giovanissimo emergente quando decide di intraprendere un percorso da professionista deve tenere in considerazione il fatto che le persone attorno a sé possano non comprendere a pieno il lavoro dell’artista. Per raggiungere degli obbiettivi bisogna essere disposti a rinunciare ad un lavoro fisso e sicuro, a mettere da parte distrazioni e in alcuni casi essere poco presente con le persone care. Ogni carriera lavorativa ha pro e contro, quest’ultimi tuttavia non sono da vedere quali ostacoli, più che altro sono “sacrifici” utili per raggiungere concrete e grandi soddisfazioni.
Nell’immaginario di Alessio Terracciano come si configurava il settore della Night-Life prima che intraprendesse la carriera di Alex Ground? Una volta “dentro”, le tue precedenti aspettative hanno riscontrato un effettivo matching o ti sei interfacciato con dimensioni di cui eri per la maggiore allo scuro?
Mi sono sempre interessato di Clubbing e sin dall’inizio ho avuto un immaginario chiaro di questo ambiente, relazionandomi con le figure presenti senza mai sentirmi a disagio.
Qual è stata consecutivamente la prima “lezione” che hai imparato? Quella solida consapevolezza che hai fatto immediatamente tua.
Nella mia vita ho sempre portato rispetto nei confronti delle persone, ovviamente ho continuato a comportarmi in questo modo anche con le figure presenti nella realtà in esame. Oltre a ciò, ho sempre fatto in modo di non farmi condizionare da scelte sbagliate che mi avrebbero distratto dalla mia crescita sia umana che professionale.
Ad oggi invece, come senti di collocarti tra i paragrafi della scena? Quali energie stai percependo attorno a te e come stai cercando di ricambiarle?
Personalmente credo di essere ancora agli inizi della mia carriera da dj e produttore, sono giovane e ho ancora molto da imparare ed esprimere.
L’impegno per migliorare la qualità delle mie produzioni e dei miei dj set mi ha fatto percepire, con il passare del tempo, un notevole aumento di energia data dalle persone che apprezzano la mia musica. Non ci sono alternative in questo mondo per sentirsi appagato dal proprio lavoro.
Specificatamente: cosa vedi, senti e intuisci? Riferendoci all’Elettronica, agli eventi, ai promoters e all’etichette (e tutto il resto) come un unico panorama da contemplare, quali sono gli scorci che più di altri attraggono magneticamente la tua curiosità e il tuo focus?
Esistono artisti che nonostante siano delle star da anni, sono ancora in grado di seguire la loro strada in modo che ogni volta ti fanno provare qualcosa di straordinario, da ciò riesci a capire cos’è l’artista vero ed il modo in cui dovremmo lavorare, anziché farci influenzare dalle correnti che vanno e vengono. Quando un artista è valido, se lavora sincero, la sua musica ha sempre qualcosa di magico.
Nonostante sia a conoscenza della situazione che vivrò, ogni evento lascia sempre un’emozione diversa.
Rimango colpito soprattutto dalla diversità di persone e culture incontrate durante il mio lavoro, questo fa riferimento ai dj, alle organizzazioni e a tutti i partecipanti.
A metà Novembre dell’anno appena concluso, Desolat ha rilasciato la sua ultima compilation X-SAMPLER, un VA dove il tuo nome configura al fianco di artisti quali Pirupa, Arado, Andrea Oliva, Mennie, Caleb Calloway ed altri ancora. Desolat non è certo un nome qualunque; come hai percepito questo traguardo e come senti ti abbia arricchito professionalmente?
Desolat è un sogno che inseguivo ancora prima di rilasciare una mia produzione su una qualsiasi etichetta discografica. Fin dalla sua nascita, Desolat è stato un simbolo ed un punto di riferimento sia per la qualità e il livello delle produzioni, sia per quella costante valorizzazione del marchio. Sono fiero ed orgoglioso di essere riuscito a rilasciare su questa etichetta il mio disco, prodotto in collaborazione con i Proudly People, e intitolato “Lie to kick it”; ciò mi ha dato una notevole visibilità in più rispetto a prima facendo arrivare il mio nome anche ai djs veterani di questo stile musicale, come Loco Dice e Carl Cox, i quali hanno suonato il disco durante le loro esibizioni.
Cosa ci suggerisci di aspettarci da te in futuro? Immaginiamo tu abbia ancora moltissimo da esprimere, in quali progetti futuri troverà tutto questo sua concretizzazione?
Sono alla continua ricerca della perfezione per avere un suono sempre più curato e nitido. Presto usciranno diverse collaborazioni con Yaya, parallelamente mi sto dedicando ad un nuovo progetto che ancora non ho reso pubblico…
Grazie mille Alex, è stato un piacere!
Grazie, il piacere è stato tutto mio.
ENGLISH VERSION
Being recognized as a young, creative and motivated figure is more than a sufficient condition to guarantee a small window between the pages of our editorial staff. This important prerequisite reiterates a fundamental logic: if it is true that we can’t ignore those who recognize their name among the contributors of pages and pages of history, it is equally true to admit that, for symmetrical and clearly related reasons, our duty is to take a complete view on those who could be identified members of that generation of DJs and producers that, truly aware of all those consolidated traditions that came along years before their debut, moved their first steps and started to collect important satisfaction.
In this occasion we have decided to present one who owns to the above mentioned category: Alessio Terracciano answers to our questions, you deffenitely better know him as Alex Ground.
In the lines that follow, you will investigate better of his professional profile, an identity summed up in the patterns of a flexible and dynamic flair, devoted to a hybrid formula between what is “golden-age” and what is still to discover.
Alex, let’s start by making some considerable step backwards: first moments of your debut, first feelings and emotions that you ever tried…
I definitely can think of my first ever experience outside Turin, at “Buongiorno Classi Club” in Rimini. It was the NYE, and I was scheduled for the very first time as “main guest”, one of the youngest to be invited there ever. Useless to say how much it’s been important Rimini experience for my inizial growth. By the way, when i first moved outside Italy, I found the confidence to overcome the fear of travelling allowing me to doing what I love across all Europe.
Giving for granted that some kind of “license to emerge” is reserved only for those guarantors of a key genuinely described as innovative; what are in your opinion these fundamental distinctive levers?
I didn’t started my career with the idea to become a professional DJ and then being able to live in this profession, at the beginning it was just for fun somehow. Producing music occupied a small part of my day, but with the passage of time I felt more and more the need to cultivate this passion. Starting from the beginning without fixing professional goals allowed me to express me free from a “mainstream-desire”. It is crucial to be aware that there is no single way to achieve success, there is not a pre-established formula: It’s all about going with the flow, doing what you love in the best way you can.
According to your experience (not necessarily personal); what are the major obstacles that a young emerging, once embarked on a path of professional career, must inevitably interface?
The first thing to take into account is the fact that people around someone like the one took in example, can not fully understand what is the artist’s job. To achieve the objectives and to chase a passion means to be willing to give up a fixed and secure job, to put aside distractions and in some cases be very un-present with loved ones. Every career has pros and cons, but the latter are not to be defined obstacles, but useful sacrifices to get concrete and great satisfaction.
What was your idea of Night-Life-experience before undertaking Alex Ground’s career? Did you found an effective matching on your previous expectations?
To be honest, I always attended “Clubbing-land” and sice the very beginning I had a clear imagination of this environment, that made me able to find my space without ever feeling uncomfortable.
What it was the first “lesson” that you learned? We’re talking about that solid knowledge that you immediately realized…
In my whole life, I have always behaved with great respect towards all, of course I kept this attitude with the figures in the world of clubbing. In addition, I have always stayed away from bad influences that would distract me from my growth, under a professional and a personal poit of view.
To date, what energies are you feeling around you and how are you trying to intercat with them?
Personally speaking, I honestly think I’m just at the beginning of my career as a DJ and producer so there’s still a lot to learn. With the passage of time, I’m feeling a substantial increase of energy lead by people who appreciate my music, that makes me suppose that I’m increasing the quality of my products; DJ sets and studio-work as well.That’s the only way to be satisfied by what you’re doing and how you’re doing it.
Specifically: Is there something that is magnetically attracting your curiosity and your attention right now?
Some artists, despite being in a common-said way “Stars”, are still able to follow their way leading you to experience always something new, people who works honestly and has something magical to communicate; this makes you think about what really means being a performer and what really is the essential meaning of this job, instead of being influenced by the currents that come and go. What really strikes me is the musticulturalism that I’m constantly in tocuh with during my work, and this refers to the DJs I meet, to the organizations, to the promoters and to all the participants.
In mid-November of the year just ended, Desolat has released its latest compilation X-SAMPLER, a VA where your name configures alongside artists such as Pirupa, Arado, Andrea Oliva, Mennie, Caleb Calloway and others. How do you feel about that?
Desolat is a dream chased even before the desire to release my production on any other record label. Since its inception, Desolat was a symbol and a point of reference for the quality and level of its productions and the way it always managed to leverage its brand. I am proud of being able to “be-a-part” in partnership with Proudly People with “Lie to kick it”; This has given me a remarkable visibility more than before getting my name to veteran DJs of this musical style as Loco Dice and Carl Cox too. Such and amazing sensation!
Tell us a bit more about your future plans…
I’m always looking for “perfection” so to obtain the more polished and crisp sound as possible. Soon, something made in collaboration with Yaya will come up from the laboratory in addiction to a new solo project not yet made public…
Thank you so much Alex, it was a pleasure!
Thanks to you guys, the pleasure was all mine.